ricatto-sesso-computer“Stai facendo un video? Bravoh.” Queste parole erano diventate un vero tormentone per il popolo del web. Avevano dato vita a parodie, caricature, scimmiottamenti. Ma ledevano nel profondo colei che le aveva pronunciate. Tiziana Cantone, finita nel mirino della rete, vittima di un vero e proprio linciaggio mediatico  come tante coetanee ma la sua storia ha avuto un epilogo tragico. Precipitata in un baratro dal quale era impossibile riemergere , si è impiccata con un foulard. La morte rappresentava l’unica via di fuga da quell’esistenza tragica e dal polverone mediatico scatenato dai suoi video a luci rosse. Il tribunale della vita non l’aveva assolta, giudicandola duramente. Lei si era solo macchiata della colpa di amare però scelse il modo sbagliato per farlo e la diffusione di materiale pornografico sul web contro la sua volontà l’aveva resa oggetto di scherno e derisione. Perché è a ciò che porta il più potente mezzo di comunicazione di cui disponiamo se non si usano le dovute contromisure: alla deriva. Questa macchina miete milioni di vittime ; spesso si rivela essere una trappola fatale. Quanti sono i casi di bullismo  nelle scuole filmati per causare un’umiliazione pubblica ai soggetti bersagliati? Quante volte  l’odio degli haters si  scatena nei vari post delle piattaforme sociali? O quante volte si può incappare in un brutto incontro? Dunque Internet è un mezzo controverso. La sua potenza è data dall’immediatezza  con cui è possibile reperire ogni tipo di informazione, dalla facilità con cui  chiunque può divulgare dei contenuti e la prima fonte di speculazione è proprio il sesso. La rete è infatti un vero e proprio mercato del sesso.

Siti per adulti, siti di pedo-pornografia, siti di incontri e sesso virtuale. Il  nuovo fenomeno sociale che caratterizza la nostra era è quello delle cosiddette chatroulette. Il giorno sono una piattaforma di scambio internazionale grazie al quale è possibile comunicare con dei perfetti sconosciuti dall’altra parte del mondo in maniera istantanea, sfuggendo così alla solitudine . La notte invece quelle videochat mostrano un’altra faccia, il lato proibito che la nostra coscienza non tollera: diventano teatro di incontri erotici. Basta un click per ottenere un partner o cambiarlo,  si consente l’accesso alla webcam e al microfono del proprio PC e il gioco è fatto. Così la rete diviene un mezzo per esibire il proprio corpo e il corpo diventa un oggetto da esposizione nella vetrina di un negozio. Quella vetrina è la webcam. Non importa chi ci sia dall’altra parte del monitor a scrutarci. L’importante è che qualcuno ci osservi in atti sessuali espliciti e  ciò costituisce la vera fonte di soddisfazione. L’onanismo virtuale diventa così una pratica diffusa , in special modo quello maschile e si vaga nella chat alla ricerca di una partner che possa perdersi a sua volta in atti proibiti, affidandosi alla casualità della piattaforma.  Proprio quest’ultima ne seleziona una tra i vari utenti collegati , come se fosse una roulette. Il tutto mentre si cerca di instaurare una conversazione, rigorosamente a tinte hot. Inutile parlare dei rischi a cui si possa andare incontro, dall’eventualità di essere filmati fino alla diffusione di materiale privato. Eppure passando da un partner ad un altro la situazione non cambia: che sia un ragazzo giovane o un uomo di mezza età,si incappa sempre nel pervertito di turno. In prevalenza si tratta di arabi ma è possibile reperire persone provenienti dalle nazionalità più disparate.  Gli utenti non hanno problemi a esibire il proprio volto anche se alcuni si nascondono, mostrando all’occhio della webcam soltanto le proprie nudità. Come in un gioco d’azzardo, solo che l’azzardo è dato dal proprio corpo. Un richiamo osé a cui le pulsioni non sanno resistere, fregandosene delle conseguenze.

 

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