Viveva da solo in una grande villa di oltre trecento metri quadrati in mezzo ad un prato di sua proprietà che faceva curare da un giardiniere. La sua casa si trovava appena dietro ad un piccolo paese denominato come Varsi, che faceva da comune in quella zona.

«Signor Locatelli! Dove state andando?» gli chiese la sua segretaria, appena svegliatasi dal gran trambusto che Don Rosolo aveva creato vestendosi. Erano le sette meno cinque, un orario decisamente ambiguo per uscire di casa.

 

Davide Marzolini Los ha 14 anni. Un ragazzo di soli 14 anni con una passione smisurata per la lettura ma soprattutto per la scrittura. Inizia a scrivere all’età di otto anni e continua il suo studio del linguaggio con forte interesse sino alla pubblicazione di “Il lavoro di Don Roscolo Locatelli”, edito nel 2012 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale “Trasfigurazioni”. Un romanzo giallo ispirato dalla stima verso Agatha Christie.

Davide, nell’intervista, tiene a precisare che il suo personaggio non è ne un prete ne un nobile ma un investigatore e che ci sarà un continuo nel quale svelerà altri misteri che circondano il suo curioso protagonista.

Davide, così giovane eppure così deciso ad affermarsi nel mondo della letteratura, trascinato da una forza creatrice inesauribile. Vi lascio alle ottime e sincere risposte dell’autore. Buona lettura!

 

 

 

A.M.: Quando nasce la tua passione per la narrativa?

 

Davide Marzolini: La mia passione per la narrativa è sempre esistita ma ho cominciato a svilupparla in modo completo quando avevo 8 anni ovvero quando scrissi il mio primo racconto, che era un fantasy di quattordici pagine. Continuai a scrivere per un po’ di tempo inventando altri brevi racconti fantasy, ma smisi quasi subito, quando avevo circa 9 anni e mezzo. La mia passione riprese in modo particolare nell’estate 2010, quando avevo 12 anni: in quell’anno nacque in me una particolare voglia di leggere e riuscii a cominciare a scrivere un romanzo fantasy che terminai il 16 marzo 2011. Mi ritrovai con un libro di trecentosettanta pagine; mio padre consegnò l’opera ad un editore di Parma e non riuscii a pubblicarlo per motivi di costi di pubblicazione. Ma non mi scoraggiai per questo, infatti ritentai con un editore più grosso e molto più famoso di Milano, che mi rispose con una lettera in cui si diceva che sarebbe stato meglio continuare a coltivare la mia passione e che quel romanzo non sarebbe stato pubblicato. Rilessi il mio lavoro e ne rimasi scontento, quindi lo abbandonai; poi mi capitò nell’agosto 2011 di leggere un giallo di Agatha Christie ed in me si scatenò una grande voglia di scrivere un libro dello stesso genere. Ecco che nacque, in due settimane, Il lavoro di Don Rosolo Locatelli. Lo mandai a Rupe Mutevole che mi rispose il giorno seguente e firmai il mio primo contratto di edizione ed il mio sogno diventava realtà: vedere un mio libro sotto forma di volume e disponibile nelle librerie.

 

 

A.M.: Hai mai scritto in versi poetici?

 

Davide Marzolini: Sì, ho scritto qualche piccola poesia, ma soltanto per gioco; mai nei lavori che ho scritto ho inserito qualche verso poetico, anche perché è un’idea che non mi piace molto, in verità. Credo di essere più adatto per scrivere versi in prosa, non poetici, ma potrei anche sbagliarmi.

 

 

A.M.: C’è uno scrittore con il quale sei cresciuto ed hai imparato ad amare la letteratura?

 

Davide Marzolini: È una domanda difficile. Lo scrittore che mi ha insegnato ad amare la letteratura, ovvero colui che mi ha fatto nascere la voglia di leggere tanto è stato sicuramente Dan Brown con il suo trio di romanzi thriller, a seguito di aver visto i film ispirati ai suoi libri. Ma colei che mi ha colpito più di tutti è stata la Regina del Giallo Agatha Christie: non so bene che cosa i suoi libri abbiano di tanto particolare in confronto a quelli di Conan Doyle o di qualsiasi altro giallista, ma mi hanno colpito, hanno saputo catturarmi e portarmi a leggerli in uno o due giorni. E quindi è Agatha Christie la scrittrice con cui effettivamente sono cresciuto e sono maturato letteralmente.

 

 

A.M.: Raccontaci qualcosa di Don Rosolo Locatelli.

 

Davide Marzolini: Per quanto riguarda il personaggio di Don Rosolo Locatelli, come l’editore mi ha fatto notare, nel libro non dico molto lasciando al lettore la possibilità di immaginarsi alcuni suoi particolari. Don Rosolo Locatelli è un uomo di cinquant’anni, grassoccio, con i capelli bianchi, vestito di lusso (perché la guerra non l’ha danneggiato gravemente), con un passato piuttosto indefinito. Molti mi chiedono perché “Don”? Don Rosolo Locatelli è un investigatore, non un prete e nemmeno un nobile. Ho inserito “Don” perché avevo già scritto un racconto giallo in cui si parlava di un prete, Don Rosolo, e ho ripreso il personaggio per questo romanzo lasciandogli l’appellativo di “Don”. E, come ho intenzione di chiarire in un futuro libro che spero possa realizzarsi, Don Rosolo era un prete prima di diventare investigatore. Ma fu l’uccisione di un suo amico che faceva la sua stessa professione (il prete) che gli fece capire qual era il suo giusto destino. Altro da dire è che Don Rosolo ha sempre vissuto a Varsi, un piccolo paese sulle colline parmigiane e non ha mai fallito un’indagine grazie alla sua infinita intelligenza di cui certe volte si vanta sin troppo (ricordando certe volte il personaggio di Hercule Poirot). Don Rosolo non è sposato ed è sempre stato scapolo e vive in una villa di trecento metri quadrati assieme alla sua segretaria, la signorina Ginoni – di cui non si fa il nome nel libro appena pubblicato. Altro da dire su questo personaggio non c’è.

 

 

A.M.: Quali sono le tematiche portanti di “Il lavoro di Don Roscolo Locatelli”?

 

Davide Marzolini: Le tematiche portanti della mia pubblicazione si possono risolvere sinteticamente in tre cose. Prima: nel mondo esistono il Male e persone che si costringono a farne uso a tutti i costi pur di ottenere un qualcosa in cambio; seconda: il Bene vince sempre e comunque sul Male (in questo caso rappresentato dal detective Don Rosolo Locatelli che riesce a scovare il/i colpevole/i); terza: l’ambiente ed il clima spesso rispecchiano l’animo delle persone. Queste sono sicuramente le tematiche principali presenti nel romanzo e credo che siano ben evidenti.

 

 

A.M.: Qual è il target di lettori che potranno apprezzare il tuo libro?

 

Davide Marzolini: Secondo me lettori di tutte le età – sia ragazzi di 13-14 anni a cui piace il giallo sia adulti sia anziani – possono apprezzare il mio libro. Naturalmente il libro non è adatto ai bambini di 11-12 anni, non credo che sia proprio il genere giusto, ma se qualcuno a quell’età ha la passione dei gialli è una cosa fantastica, dal mio punto di vista.

 

 

A.M.: Qual è l’ultimo libro che hai letto? E l’ultimo film visto?

 

Davide Marzolini: Se non ricordo male (leggo talmente tanti libri e magari anche contemporaneamente che faccio fatica a ricordare bene!), l’ultimo libro che ho letto è stato Cose che nessuno sa di Alessandro d’Avenia, mentre l’ultimo film visto è stato… devo proprio dirlo?  Sinceramente non me lo ricordo… Ma potrebbe essere stato l’ultimo film della saga di Harry Potter in lingua inglese (mi piace ascoltare e leggere nelle lingue straniere che conosco).

 

 

A.M.: Come ti trovi con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni? La consiglieresti?

 

Davide Marzolini: Con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni mi trovo molto bene e la consiglierei agli scrittori che vogliono pubblicare il proprio romanzo perché i libri di Rupe Mutevole sono venduti su molti siti internet ed in un mondo come quello di oggi in cui si comunica, si acquista e si vende su internet è molto importante secondo me avere questa grande possibilità. Inoltre, per un ragazzo come me di 14 anni, devo dire che la casa editrice sta facendo un grande sforzo perché non è molto facile ottenere una pubblicazione alla mia giovane età.

 

 

A.M.: Hai qualche novità per il 2012 che vuoi condividere con noi?

 

Davide Marzolini: La novità è che sto scrivendo un altro libro. È il seguito de Il lavoro di Don Rosolo Locatelli e parla di una nuova indagine del mio detective, ma questa volta la vicenda si svolge in Germania, a Stoccarda, presso la villa di alcuni vecchi amici dell’investigatore in cui avviene un omicidio e quindi lui comincia ad indagare per cercare di scoprire il colpevole. Sono a un buon punto e la trama si sta sviluppando molto bene, scorrevole, con scene prevalentemente tranquille ma piene di scoperte e colpi di scena che incolpano prima una persona, poi un’altra. E naturalmente la soluzione è già stata decisa. Sono molto soddisfatto di questa mia nuova opera perché mio padre mi ha fornito due idee per scrivere due libri, ma io le ho unite e ho sviluppato… dài, posso dirlo il titolo. Ho sviluppato Il Natale di Don Rosolo Locatelli. Credo che rimarrò molto felice ad opera terminata, forse questo romanzo verrà meglio ancora di quello pubblicato, ma lasciamo vedere come continuano le cose…

 

 

A.M.: Salutaci con una citazione.

 

Davide Marzolini: “I giovani credono che i vecchi sono sciocchi, ma i vecchi sanno che i giovani sono sciocchi.” (citazione da252Fpost-new.php

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