È da poco nata l’Associaizone Onlus ‘Mecenati della Galleria Borghese’, presieduta da Maite Bulgari, che si pone l’obiettivo di incentivare non solo la promozione e lo studio delle opere presenti nella Galleria ma di dare un sostegno anche dal punto di vista della conservazione e del monitoraggio nonché offrire corsi e seminari; il primo progetto dell’associazione, nata sul modello dei charities statunitensi e che debutterà il 3 febbraio, con l’anteprima della mostra su Alberto Giacometti nella Galleria, è quello di creare un centro studi dedicato a Caravaggio, possedendo il più gran numero di opere dell’artista.
La direttrice, Anna Coliva, ha sostenuto l’iniziativa poiché come la maggior parte dei musei italiani, anche la Borghese, nonostante il sold out delle prenotazioni, ha gravi problemi di bilancio, soffrendo per la mancanza di fondi, che non le permettono di svolgere le funzioni scientifiche pertinenti a qualsiasi museo, riuscendo a far fronte a malapena alla operazioni essenziali di conservazione. Tra i membri dell’associazione troviamo finanzieri, imprenditori, collezionisti d’arte e grandi nomi della moda.
Siamo di fronte ad una cooperazione tra pubblico e privato che non è più una novità nell’ambito del nostro patrimonio culturale, si ricordi tra gli ultimi il restauro del Colosseo ad opera della Tod’s di della Valle oppure il recente finanziamento di Prada per il restauro dell’Ultima Cena di Vasari. I privati colmano le profonde lacune del sistema di gestione del patrimonio culturale in Italia, con la speranza che le raccolte di fondi non diventino pretesto per l’organizzazione di banchetti privati negli ambienti espositivi.

Galleria Borghese, Roma

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