L’affermazione del centripetismo della politica italiana sembra ormai evidente. Non è certo un male assurdo, perchè ogni credo politico va rispettato se compatibile con le istanze democratiche. E’ però rischioso che i maggiori partiti convergano tutti su uno stesso punto del cerchio politico, in quanto si rischia di differenziarsi sempre meno (questioni di personalismi e leggi ad castam o ad personam) e finire a dividersi tutti insieme cariche, appalti e privilegi. Come fosseuna grande mensa dove ognuno se fa la fila ha il suo piatto, così il Pdl, il Pd (simili nei nomi quasi fosse uno scherzo della natura) e il Terzo Polo. I partiti minori o comunque meno sostenuti in termini di voti raccolti, come Sel, Idv e Lega Nord, sono certamente più schierati politicamente e hanno linee più chiare  e diversificate dal centro del mondo politico appena descritto. Ciò non toglie che questi partiti, però, soffrano di un grave problema.

Sel e Idv vorrebbero non seguire in tutto le posizioni del Pd, e spesso sembrano farlo in questo governo Monti, ma poco di alternativo sembrano offrire al momento, se non la ricerca di un nemico. E questa politica non può essere costruttiva, nè oggi nè nel 2013 alle future elezioni. Lo ha visto la coalizione di centrosinistra che per anni ha lottato contro Berlusconi, una battaglia contro un nemico, sempre persa. L’Europa, la crisi, le mosse errate di B. l’hanno detronizzato, ma l’antiberlusconismo si era semre dimostrato perdente.

La Lega Nord, invece, sostiene posizioni ancora più critiche ed è l’unica opposizione stabile al governo Monti. Ma essere convinti non è sinonimo di essere giusti; le preoccupanti posizioni del Carroccio su temi quali immigrazione, euroscetticismo, secessione e populismo demagogico, mi preoccupano. E l’ansia non deriva dalla sostenibilità delle loro idee, ma dal fomento che ne deriva in alcuni substrati della popolazione, dal vento che Bossi e co. soffiano su focolai di tensione. Ciò non aiuta nessuno, nè il governo Monti, nè la Lega che con queste posizioni non tornerà mai al governo (ed è giusto così), nè noi italiani a risalire la china.

I partiti maggiori, invece, preoccupati di dimostrarsi responsabili in un momento di crisi e calcolando le geometrie per gli incassi alle urne del 2013, si distinguono per sobrietà. Convergono tutti verso il cento e posizioni moderate. Questo perchè si può raccogliere di più, perchè si è rappresentativi e credibili per una coalizione, non importa nemmeno più con chi. Un triangolo che rievoca una lottizzazione politica che in Italia conosciamo bene,questo è il rischio. La paralisi del sistema, peraltro già ampiamente diffusa, rischia di incancrenire tutto. E’ vero, il governo Monti non ha preso misure popolari, ma come nessun leader politico avrebbe potuto fare, ed ecco il motivo per cui i furbi hanno accettato di buon grado il governo tecnico: non per il bene del paese, bensì per il calcolo politico futuro. Saranno stati responsabili e non compromessi. Zapatero in Spagna ha preferito giocarsi la sua carriera politica pur di prendere scelte impopolari necessarie in quel momento ma utili per il bene del paese: questo è coraggio responsabile.

Ma si sa il coraggio politico in Italia non è mai esistito: negli anni Settanta e Ottanta i paesi nel Nord Europa investivano su ricerca e istruzione, traendone oggi i vantaggi competitivi. Noi, fermi allora, stiamo sprofondando adesso. La lungimiranza non è stata il nostro forte. E allora prima che le lettere spedite dagli anarchici raggiungano qualunque ufficio, o prima che tutti si rendano protagonisti di furti al supermercato per mangiare, o prima che esploda ancora più violenta la protesta nelle piazze, forse sarebbe ora di pensare non a domani, ma al benessere futuro di chi c’è e chi ci sarà. Prima che la protesta Monti..

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