“I vestiti bagnati/ esaltano il senso del corpo,/ l’eleganza dell’acqua/ li affida lentamente alla totalità./ Nuda e minuscola/ resta l’impressione/ di chi giudica pudore, perfino peccato/ forme e gesti innati.”  “Incanto”

Il tocco dell’acqua, lo stilìo della goccia nelle vesti e sul corpo nudo, un’immagine di pace e tranquillità di spirito senza il dogma restrittivo dell’occidente, del nostro pudore che rende inaccettabile il diverso, la cultura altra. Una sensazione che noi non possiamo percepire a causa della nostra velocità di vita, delle nostre nevrosi e della profonda infelicità che caratterizza la cultura dell’ovest, pregna di contraddizioni e di reale benessere di vita per ogni cittadino.

Antonella Zagaroli, autrice del libro “Quadernetto Dalìt” edito presso la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana “Atlantide”, è riuscita a portarci immagini dell’India che ha conosciuto ed amato attraverso le sue parole.

“Quadernetto Dalìt” consta di una splendida introduzione scritta dall’autrice stessa e di una serie di poesie corredate di note esplicative del tempo, luogo e situazione del ricordo rievocato dai versi. Antonella Zagaroli ha cercato di rendere vivo il suo viaggio e la sua esperienza in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica occidentale verso l’oriente e nel caso più specifico verso l’India.

Il libro è dedicato “a tutte le donne e gli uomini che vivono invisibili e silenziosi”. Con questa dedica l’autrice ha intrapreso un discorso umano ed etico che scivola attraverso le differenze culturali e linguistiche. L’autrice si rivolge alla maggioranza della popolazione mondiale con un messaggio altruistico e benevolo.

Il titolo del libro riprende il nome “dalìt”, coloro che all’interno del sistema delle caste indiane occupa la posizione più bassa, ovvero 160 milioni di persone. Sembra che oggi non abbia più senso parlare di casta ma non è così, le caste esistevano ed esistono in India e nel resto del mondo anche se non hanno la denominazione. Tempo fa erano i “kshatriya” (il re e i guerrieri), i “brahmani” (sacerdoti), i “vaishya” (agricoltori e mercanti), i “shudra” (servi), e “gli intoccabili”, “i dalìt”.

L’autrice esplicita palesemente il suo punto di vista su quest’emarginazione presente e somma anche altri gravosi problemi esistenti come il “femminicidio”, il velo, l’alfabetizzazione, la violenza, l’abbandono dei minori. Parole pensanti di critica verso i governi e verso la piccola percentuale che decide nel Mondo, ma Antonella  ha il coraggio di prendere atto dei propri pensieri e di inserirli in un contesto italiano che non si ferma a riflettere sulla bellezza della diversità e sul bisogno di naturale accoglienza.

“Desidererei però che queste poche impressioni, insieme ai versi e alle notazioni che seguono, non vengano lette esclusivamente come suggestioni di un viaggio ma anche come brevi occhiate oltre l’evidenza”.

Il poetare dell’autrice è semplice ma forgiato con cura, ogni parola è stata scelta per trasmettere al lettore un’immagine precisa, un odore, un colore, un volto.

“La vacanza nel paradiso immaginato/ esclude l’interno delle capanne./ Pochi secondi di vita/ piedi terrosi/ una camera per tutta la famiglia/ acqua e luce per pochi./ Vera gioia è tornare/ nella trafficata artificiosità!” “Il turista”

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro:

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.poesiaevita.com/

L’articolo è stato pubblicato in originale sul sito web Mondo Raro:

http://cultura.mondoraro.org/2010/07/20/%E2%80%9Cquadernetto-dalit%E2%80%9D-di-antonella-zagaroli-rupe-mutevole-edizioni/

Written by Alessia Mocci

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