In questi ultimi giorni uno dei più grandi colossi della tecnologia mondiale ha ufficializzato un maxi piano di licenziamenti che colpirà circa 18 mila dipendenti da qui al prossimo anno.
La riduzione del personale comporterà la perdita del 14% della forza lavoro, un vero e proprio record negativo per la società di Redmond, che già nel 2009 decise di lasciare a casa 5.800 persone.
Questo drastico provvedimento è il risultato della fusione tra Microsoft e Nokia, avvenuta nell’aprile del 2013, la quale ha fatto salire il numero dei dipendenti della società americana a 127.000, superando in termini di percentuale di forza lavoro le concorrenti Google e Apple. I licenziamenti si concentreranno principalmente in Finlandia (per gli ingegneri) e in Cina (per gli operai). La fusione rappresenta una risposta all’accordo stipulato tra Apple e IBM che ha avuto come esito l’inevitabile rafforzamento della competitività nel settore tecnologico.
L’aumento esponenziale del personale Microsoft ha comportato però la definizione di un vasto programma di ristrutturazione volto a semplificare il lavoro, a snellire la struttura aziendale e a garantire l’integrazione della divisione Nokia Devices and Services con gli obiettivi della società.
L’a.d. della Microsoft, Satya Nadella, in una sua recente dichiarazione, ha affermato che la maggior parte dei licenziamenti riguarderà proprio i dipendenti della divisione Nokia e che il processo proseguirà in maniera chiara e trasparente, garantendo i diritti del personale colpito dal provvedimento.
Ciò che ha spinto la Microsoft a porre in essere un ridimensionamento di tale entità risiede nelle eccessive dimensioni dell’apparato aziendale, troppo mastodontico per poter fronteggiare in maniera rapida ed efficiente le sfide offerte dal mercato. Il dinamismo del settore tecnologico e la concorrenza spietata di Apple e Google hanno spinto dunque l’azienda degli USA ad accelerare i tempi ai fini di una revisione strategica al proprio interno.
Probabilmente questo è solo uno degli obiettivi voluti dal management societario diretti verso una vera e propria rivoluzione che coinvolgerà tutti i livelli dell’organizzazione aziendale, della ricerca e del marketing; negli ultimi mesi la Microsoft ha infatti dato una notevole spinta allo sviluppo del sistema mobile Windows Phone, per contrastare il sistema Android supportato dalla Samsung e il colosso Apple di Iphone. Nella vendita di smartphone e tablet tuttavia Apple e Samsung continuano a dominare lo scenario, costringendo la Microsoft a rinunciare alla leadership che invece detiene da anni nel settore dei computer fissi (il 90% del mercato).
Difficile fare pronostici su quale società slitterà nella vetta delle classifiche tecnologiche nei prossimi mesi, ma cosa certa è che la Microsoft ha deciso di rinunciare al 14% dei propri lavoratori per sviluppare una nuova cultura d’innovazione e garantire una maggiore efficienza dell’apparato aziendale. Credo che l’azienda di Gates&Co abbia il dovere morale di riconquistare la leadership nel mondo informatico, per far in modo che il contributo di queste 18 mila persone non sia stato vano.