Perché cerchi di sfuggire…/ Di sfuggire al mio sguardo/ Che in te cerca/ Il tanto sospirato sollievo/ La tanta acclamata rivita,/ eppur mi cerchi,/ che io ti sento vicina/ nei tuoi occhi una sola volta vidi,/ vidi paura, vidi sollievo/ vidi rabbia, vidi crisi/ vidi amore./ […]” – “Io vidi” Alessandro Erato

 

L’anadiplosi “di sfuggire” esplode voracemente nella lirica “Io vidi”, il senso di ripetizione angoscia e dona al lettore lo stimolo necessario per riflettersi nell’Io poetante, il quale in modo determinato è alla ricerca. E seguono anafore e tutte le figure retoriche del raddoppiamento di parola che musicano i versi similmente al tonfo costante di una mano su un tamburo.

 

Anomalie d’autore”, edito nel settembre 2011 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale “Trasfigurazioni”, è una raccolta poetica nata dall’incontro di quattro autori diversi: Alessandro Erato, Sabina Nuzzo, Sonny Raciti e Francesca Zàccaro. Quattro autori e quattro silloge che saranno rispettivamente: “In principio: emozioni”, “Il leggero soffio”, “Racconti di Caronte”, “D’acqua e d’amore”. Una ricerca anomale nel verso e nella semantica ha creato una raccolta devota all’ossimoro dei sensi ed alla concretizzazione dell’espressione linguistica.

 

Ci incanta l’incontro linguistico generato da Sabina Nuzzo, la lingua italiana ed il dialetto in comunicazione costante per un’intensa partecipazione della vita e dei misteri della stessa. Gli oggetti celesti e misteriosi che divengono protagonisti di un raccontare sommesso, come se capitasse con lieve.

Song na’ stellà cadènt/ a’ lucè mia durà sul nu’ mument/ quandò me vir’ quasì te spaviènt/ m’aropp’ subbitò pienz/ a chello ca’ me bbuo’ cercà/ [..]” – “Stella cadent”.

La lirica è risultata vincitrice del concorso “Ischia Isola Verde 2010”.

 

L’autore di Caronte, Sonny Raciti, contempla il riflessivo nelle sue immagini allegoriche e dialoganti, un incedere pressante di lessemi legati insieme dalla preveggenza letteraria.

Un tavolin e due sedie in mezzo al niente/ ed io seduto lì ad aspettare,/ sentivo passi avanti lentamente/ in quell’immenso ed infinito mare/ che n’altro era, l’oblìo della mia mente.// Ch’io vidi ad arrivare figura grave e nera/ che falce aveva e oscur fiero mantello,/ a passeggiar con lei anche una fiera;/ […]” – “A scacchi con la morte”

 

Ed arriviamo all’ultima autrice della raccolta, Francesca Zàccaro. Anche in questo caso troviamo una ricerca linguistica che si esprime nel dialetto napoletano in liriche come “Nu pianeta strano”, “Lamento”, “Poesia Infantile”, “Trabajar”. Una ricerca contrapposta all’amore verso l’osservazione visionario tipicamente  elegiaca.

 

Teatri,/ che presentano da sé,/ viaggiatori,/ come spettatori e pulsione,/ quasi volute dal cielo,/ come se il sole/ splendesse solo/ per questa città./ Folli si è se tentare/ capire e dare/ concretezza e razionalità/ all’inquietudine, all’ambiguità,/ il tutto non può dirsi,/ solo mostrarsi./ Divenendo/ Poesia./ […]” – “Città”

 

Foto di copertina “Abbandoned” di Fabio Costantino Macis.

 

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

 

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

 

 

 

 

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