Seconda origine, il capolavoro per giovani e adulti del catalano Manuel de Pedrolo, nel 2012 diventerà un film in 3D diretto da Bigas Luna.
Unica e riuscitissima incursione dell’autore nel territorio della fantascienza, Seconda origine, pubblicato per la prima volta nel 1974, vanta ormai oltre un milione di copie vendute nella sola Spagna. Ristampato decine di volte, tradotto in molte lingue, è considerato da Antoni Munné-Jordà, esperto di storia dell’arte e stimato critico letterario, «alla stregua dei maggiori titoli di fantascienza a livello mondiale». Un’opera che va oltre il consueto romanzo di avventure giovanili: può essere letta come un canto alla vita e alla speranza, dallo stile letterario alto ma non noioso, e dai contenuti scientifici meticolosamente documentati. Cattura l’attenzione del lettore su una condizione di degrado che noi stessi, forse, stiamo contribuendo a creare, qui sulla Terra.
Per le angherie di alcuni coetanei il piccolo Dídac, un bimbo di colore di 9 anni, precipita in uno stagno e rimane imbrigliato in una matassa d’alghe. Riportato in superficie da Alba, ragazza bianca poco più grande di lui, si ritrova con l’amica in un paesaggio apocalittico: dei dischi volanti hanno distrutto in pochi minutila Terrae i suoi abitanti!
Incaricati senza neanche rendersene conto di preservare la nostra specie, i due ragazzi intraprendono una lunga esplorazione per cercare i sopravvissuti, documentare i danni e salvare la cultura: a Barcellona trasformano un garage in una biblioteca di libri recuperati, in Italia si imbattono in pochi ma pericolosi sopravvissuti. Tra mille viaggi e vicissitudini nasce Mar, a cui Alba affiderà le speranze di una seconda origine dell’umanità…
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