Baby Reindeer, miniserie televisiva disponibile su Netflix dall’11 aprile, è un racconto di dramma, stalking e relazioni tossiche basato sulla storia vera dello scrittore, direttore e attore protagonista, Richard Gadd.

La regia è di Weronika Tofilska, regista e sceneggiatrice polacca e Josephine Bornebush, attrice e regista svedese.

Si tratta di una miniserie composta da 7 episodi.

Il protagonista della serie è Donny dunn, aspirante comico con un lavoro da barista che si ritrova intrappolato in un vortice di paura ed ansia quando Martha, una donna ossessionata, inizia a perseguitarlo. Combattuto tra il terrore del presente e il peso di un trauma del passato, Donny dovrà trovare la forza per affrontare la sua stalker e i fantasmi del suo passato.

TRAMA

La serie ha inizio con l’incontro tra Donny e Martha, donna solitaria che sostiene di fare l’avvocata. Donny, mosso dalla gentilezza, offre a Martha una tazza di thè, ignaro che questo gesto scatenerà una pericolosa ossessione da parte di Martha.

La donna, infatti, comincia ad andare al pub ogni giorno e a molestarlo online giorno e notte (41.071 mail, 350 ore di messaggi vocali, 744 tweet, 46 messaggi, su Facebook e 106 pagine di lettere a Donny). Martha e la sua ossessione colpiscono anche Teri, terapeuta transgender e ragazza di Donny.

Negli anni precedenti, Donny si lega a Darrien O’Connor, uno scrittore televisivo che, con la sua influenza e le sue promesse di successo, diventa una figura di riferimento nella sua vita. Ma dietro la facciata di mentore si cela un uomo violento e manipolatore: Darrien abusa di Donny, sia fisicamente che psicologicamente, approfittando dei blackout indotti da farmaci per violentarlo. Solo dopo anni di traumi e sofferenze, Donny riesce a liberarsi da questa relazione tossica e a ricominciare a vivere.

La serie finisce con la condanna di Martha per stolking. Ma proprio quando Donny pensa di poter finalmente voltare pagina, il destino riserva nuove sorprese: il protagonista incontra di nuovo Darrien il quale gli prpone di riprendere la loro collaborazione. Donny si trova combattuto tra accettare e cadere di nuovo nel buio aprendo vecchie ferite oppure rifiutare e chiudere definitivamente un capitolo molto doloroso della sua vita.

STALKING E VIOLENZA SESSUALE: una profonda analisi dei due fenomeni

Un crimine subdolo e persistente

Lo stalking rappresenta una grave violazione della privacy e un’insopportabile aggressione che si manifesta attraverso una serie di comportamenti ripetuti e indesiderati messi in atto da un individuo, lo stalker, ai danni di un’altra persona, la vittima.

Dati allarmanti

In Italia, secondo l’ultima indagine ISTAT (2022), circa 8 milioni di donne (una su cinque) e 5 milioni di uomini (uno su dieci) hanno subito almeno una forma di violenza sessuale nella loro vita. Di queste, 674.000 donne e 152.000 uomini hanno subito stalking.

Le condotte di stalking più frequenti includono appostamenti, minacce, molestie telefoniche, pedinamenti, invio di messaggi ossessivi e danni a beni personali.

Le vittime sono prevalentemente donne (76,1%), ma il fenomeno colpisce anche uomini (23,9%), con una particolare concentrazione nelle fasce d’età tra i 18 e i 34 anni (40,5%) e tra i 35 e i 44 anni (31,2%).

Nella maggior parte dei casi, gli autori di stalking sono ex partner (53,4%), conoscenti (23,2%) o estranei (14,4%).

Una normativa per tutelare le vittime

In Italia, il reato di stalking è stato introdotto nel codice penale con la Legge 23 febbraio 2009, n. 38. Lo stalking è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni, pena che aumenta se il fatto è commesso con armi o altri mezzi di violenza o da persona legata da relazione affettiva alla vittima.

Il Decreto-legge 11 marzo 2019, n. 33, noto anche come “Codice Rosso”, ha introdotto nuove misure per il contrasto alla violenza contro le donne, tra cui:

  • l’arresto in flagranza per reati di stalking;
  • l’istituzione del “codice rosso” per semplificare le procedure di denuncia e di intervento delle forze dell’ordine;
  • l’aumento delle pene per i reati di stalking e violenza sessuale.

Violenza sessuale: una ferita indelebile

Accanto allo stalking, la serie “Baby Reindeer” affronta un altro tema di estrema gravità: la violenza sessuale.

La violenza sessuale è un’azione che comporta un atto sessuale non consensuale, che può includere stupro, molestie sessuali, atti osceni, abusi sessuali su minori e altre forme di contatto sessuale non desiderato.

Questo tipo di violenza può verificarsi in qualsiasi contesto, tra estranei, conoscenti o partner intimi, e rappresenta una grave violazione dei diritti umani della vittima.

Dati allarmanti e una normativa per tutelare le vittime

I dati sulla violenza sessuale in Italia sono allarmanti: secondo l’Istat, una donna su tre ha subito una forma di violenza fisica, sessuale o psicologica nel corso della vita.

Nel 2021, sono stati denunciati 6.584 casi di stupro e 14.515 casi di molestie sessuali. Tuttavia, si stima che solo il 12% delle vittime denunci il reato alle autorità, a causa della vergogna, della paura e del timore di ritorsioni.

Per contrastare questo fenomeno, in Italia è stata introdotta la Legge n. 69 del 2019, nota come “Codice Rosso”, che rafforza la tutela delle vittime di violenza sessuale.

Tra le misure più importanti, la legge introduce il reato di violenza sessuale aggravata per gli atti commessi su minori, persone disabili o in stato di incoscienza, allarga il reato di stalking per includere anche le molestie online e istituisce un Fondo per le vittime di violenza sessuale per fornire sostegno economico e psicologico.

Stalking senza confini: Quando la vittima è un uomo

Più frequentemente quando si parla di stalking si fa riferimento a quello subito da una donna da parte di un uomo, ma in baby reindeer non è così.

Le donne stalker sono spesso vittime di una doppia discriminazione in quanto la loro condotta viene spesso sottovalutata o addirittura minimizzata, perché culturalmente le donne sono considerate meno inclini alla violenza o all’aggressività. Questo atteggiamento porta le vittime maschili di stalking a sentirsi ancora più isolate e sole.

Gli uomini vittime di stalking spesso provano vergogna e imbarazzo a denunciare, temendo di essere giudicati come deboli o poco virili. La nostra società, purtroppo, tende ancora ad associare la mascolinità alla forza e all’impassibilità, e questo può scoraggiare gli uomini dal chiedere aiuto.

Baby Reindeer: Un ritratto crudo e realistico delle conseguenze dello stalking sulla psiche del protagonista

Baby Reindeer, affronta senza mezze misure l’impatto devastante dello stalking e la violenza sessuale sulla psiche di Donny.  La serie esplora con crudo realismo e senza censure le molteplici sfaccettature del dolore del protagonista, offrendo una rappresentazione potente e toccante delle conseguenze di queste esperienze traumatiche.

L’ansia e la paura si insinuano nella vita di Donny come compagni inseparabili. Attacchi di panico lo assalgono all’improvviso, l’insonnia lo tiene sveglio nelle notti tormentate e la concentrazione diventa un’impresa impossibile. La paura di Martha, la sua stalker, lo perseguita costantemente, limitando la sua libertà e impedendogli di vivere serenamente. Donny si sente intrappolato in una gabbia di terrore, costretto a rinunciare a ciò che ama e ad isolarsi dagli altri per proteggersi. Questo isolamento, però, non fa che alimentare un senso di solitudine e disperazione, che lo fa sprofondare in un vortice di impotenza e rabbia. La sua autostima crolla sotto il peso del trauma e la speranza per il futuro sembra svanire.

La rabbia di Donny è rivolta sia verso Martha, per le sue azioni spregevoli, sia verso sé stesso, per sentirsi incapace di fermarla. Questa rabbia, se non controllata, rischia di esplodere in comportamenti autodistruttivi, compromettendo ulteriormente le sue relazioni con familiari, amici e partner. Il trauma subito lo porta sull’orlo della depressione, facendogli perdere la speranza per il futuro e la fiducia in se stesso. I flashback degli eventi traumatici lo tormentano come fantasmi del passato, riportandolo con prepotenza al dolore vissuto e impedendogli di elaborare il trauma. Questi flashback sono un sintomo tipico del disturbo post-traumatico da stress (DPTS), che Baby Reindeer rappresenta con realismo e senza sensazionalismi, mostrando le profonde ferite che il trauma ha inferto alla psiche di Donny.

In alcuni momenti, Donny è consumato da un desiderio di vendetta verso Martha. Questo desiderio, seppur comprensibile come reazione al dolore subito, è pericoloso e controproducente. La serie affronta questo tema con delicatezza e realismo, mostrando come la vendetta non sia mai la soluzione e come il rancore possa avvelenare l’anima, ostacolando la guarigione e portando solo ulteriore sofferenza.

Baby Reindeer non si limita a raccontare una storia di dolore e sofferenza, ma offre anche una speranza di guarigione. La serie mostra come Donny, nonostante le difficoltà e le ferite profonde inferte dal trauma, possa iniziare ad elaborarlo e a ricostruire la propria vita. Il suo cammino non è facile e lineare, è costellato di ostacoli e ricadute, ma rappresenta un messaggio importante e incoraggiante per tutte le vittime di stalking e violenza.

Baby Reindeer: un viaggio introspettivo che ci insegna a guardare oltre le apparenze

Baby Reindeer va oltre la mera enunciazione di una morale, ci offre un’analisi complessa e profonda di tematiche quali lo stalking, la manipolazione affettiva, le relazioni tossiche e la vulnerabilità della psiche umana. Attraverso questo viaggio introspettivo lo spettatore è chiamato a farsi carico di domande cruciali, a maturare le proprie opinioni e a trovare risposte personali.

Innanzitutto, la serie ci fa capire che l’amore non sempre è come ce lo aspettiamo e ci mostra come un’ossessione patologica possa assumere le sembianze dell’amore, generando relazioni distorte e nocive.

Baby Reeindeer ci mostra che le vittime non sono sempre inermi. La forza di reagire e di chiedere aiuto del protagonista ci insegna a non sottovalutare la gravità di queste esperienze e a credere nella possibilità di uscirne.  

La serie affronta anche il tema della salute mentale, mostrando come influenzi pensieri, comportamenti e relazioni e ci invita a non stigmatizzare chi soffre di problemi mentali e a garantire loro il giusto supporto.

In definitiva potremmo dire che Baby Reindeer è una serie che non dà risposte definitive, ma che ci invita a interrogarci su questioni importanti e a mettere in discussione le nostre convinzioni. È un invito a guardare oltre le apparenze e a cercare di capire la complessità della psiche umana.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here