L’Europa da molto tempo auspica la concentrazione del sistema bancario, perché consentirebbe di avere istituti più solidi e forti. L’Italia ha raccolto questo invito, visto che da mesi c’è un fermento continuo attorno alle nostre banche, protagoniste di un “Risiko” senza precedenti che coinvolge potenzialmente tutti i principali istituti.
Lo scenario è molto intricato, e i mesi di marzo e aprile saranno probabilmente determinanti per indirizzare il futuro del nostro sistema creditizio.
Bimestre caldissimo per le banche
Durante le prossime settimane sono in calendario diversi consigli di amministrazioni e assemblee societarie, con due appuntamenti in particolare che meritano di essere cerchiati di rosso. Riguardano Unicredit e Generali, due banche al centro del Risiko.
Il 27 marzo si riunirà l’assemblea dell’istituto guidato da Orcel, per decidere sull’aumento di capitale utile all’offerta formulata su Banco BPM. Quasi un mese dopo, il 24 aprile, dovrebbe essere svolta (in anticipo rispetto al programma) l’assemblea di Generali. Secondo indiscrezioni, in quella circostanza Unicredit potrebbe fare la propria mossa sull’istituto.
Se vogliamo allargare il panorama, marzo è un mese ricchissimo di appuntamenti per le nostre banche: ci sarà anche il consiglio di amministrazione di Illimity, che potrebbe fare emergere novità sull’opas volontaria lanciata a gennaio da Banca Ifis. Tra l’11 e il 13 marzo sono in calendario i CDA di Popolare di Sondrio, FinecoBank, Generali Mediolanum, BPER, Banco BPM.
BPM preda e predone
Sempre nel mese di marzo è attesa la decisione del Governo riguardo all’esercizio del Golden Power sull’operazione UniCredit Banco BPM.
Ma BPM non è solo preda, ma anche predone, vista l’offerta di acquisto su Anima Holding, che potrebbe essere presentata nella terza settimana di marzo, pochi giorni prima dell’assemblea di Unicredit. A quel punto il valore di Banco BPM potrebbe già essere aumentato rispetto all’offerta da 10,1 miliardi lanciata da UniCredit.
Il matrimonio MPS-Mediobanca
A metà aprile un’altra grande banca (la più antica del mondo), Monte Paschi chiederà ai propri soci di aumentare il capitale per l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca, il “salotto buono della finanza italiana”. Si tratta di una delle operazioni più importanti confezionata negli ultimi mesi.
Il fermento fa bene ai corsi azionari
A prescindere da come si chiuderanno queste operazioni, il Risiko bancario fa bene ai corsi di Borsa. Lo dimostra l’andamento delle azioni delle società coinvolte nel ridisegno della geografia finanziaria italiana. Unicredit ha raddoppiato il suo valore in un anno, passando da 25 a oltre 50 euro (fonte Pocket Option Italia). Lo stesso discorso vale per Banco BPM, che ormai è prossima alla soglia psicologica dei 10 euro. Ma rialzi analoghi hanno riguardato anche MPS, Mediobanca, Generali. Sui titoli della finanza italiana si sono mossi non solo i grandi industriali italiani, ma anche i fondi di investimento internazionali.