Un titolo provocatorio e divertente per un libro che tratta un tema serissimo. “Cronache del rimbambientalismo”, appena uscito per Inglorious Globastards, affronta il problema dei cambiamenti climatici attraverso otto saggi scritti da esperti della materia, tra cui il geologo Roberto Bolzan, i giornalisti professionisti Giampiero Castellotti e Maurizio Stefanini, l’economista Fabio Scacciavillani, i matematici Vincenzo Vespri (ordinario di Analisi matematica all’Università di Firenze) ed Elisa Volterrani (data analyst ed esperta di modelli matematici). La statistica Claudia Tebaldi, che lavora in Colorado, ha offerto un contributo sotto forma di intervista.
Gli autori sono accumunati dal riconoscimento della gravità della situazione sul fronte del clima, mentre sull’origine antropica o ciclica del fenomeno si limitano ad offrire una serie di preziosi materiali affinché il lettore possa costruirsi un’opinione
Il volume parte dalla descrizione storica della materia, dalle ere glaciali all’incidenza delle eruzioni vulcaniche, approdando alle quattro rivoluzioni energetiche, all’uso del carbone, del petrolio, fino al sorpasso delle rinnovabili.
Particolarmente interessante l’apporto dei due matematici, Vespri e Volterrani, che affrontano il problema dell’effetto serra e della desertificazione, riportando ricerche che preannunciano la possibilità di una catastrofe naturale nei prossimi anni. Non superficiale allarmismo, ma dati suffragati da dati scientifici.
Un capitolo è dedicato al principio di precauzione, riportando anche la galleria degli annunci a cui non sono seguiti fatti concreti.
Il capitolo conclusivo si sofferma sul rapporto tra clima e informazione, riccamente documentato su disinformazione ed eccesso di notizie, che rischia di apportare assuefazione su una materia particolarmente importante per il nostro futuro.
“Le questioni ambientali agiscono come ‘moltiplicatori’, creando instabilità perché aggravano i fattori sociali, economici e politici – si legge nel volume di 256 pagine. “Lo fanno accentuando l’insicurezza legata all’approvvigionamento di cibo e acqua, riducendo il terreno arabile disponibile per l’agricoltura, e aumentando la tensione rispetto alla scarsità delle risorse. I cambiamenti climatici saranno uno dei fattori geopolitici decisivi nel prossimo futuro poiché costringeranno la popolazione a una lotta sempre più serrata per l’accaparramento e la gestione delle risorse – si legge ancora, aggiungendo che anche formulare modelli previsionali attendibili è estremamente difficile, non tanto per il numero elevato di variabili legate fra loro da equazioni altamente non lineari, quanto piuttosto per la natura caotica di questi sistemi differenziali.