Se non fosse stato per il brontolìo delle pentole sul fuoco e il ticchettìo dell’orologio, sarebbe sembrata disabitata. Il pranzo si svolse in assoluto raccoglimento. A fine pasto Iris lavò i piatti, spense il fornello del minestrone e si sdraiò sul divano in compagnia di un libro. Faceva molto caldo, ma i vecchi muri tenevano le stanze in penombra della casa, al riparo dall’afa.

 

Una casa che non parla, una casa in silenzio, un silenzio che nasce dal passato, da eventi che non sono oggetto di discussione perché troppo dolorosi, ferite ancora aperte e sanguinanti. Iris, madre della protagonista di “Come ombre liberate dalla luce”, perse la madre da giovane e negli stessi giorni ebbe un incidente che le cambiò la vita, che fece di lei una donna mite, solitaria ed estremamente riservata, anche con la figlia.

 

Come ombre liberate dalla luce”, edito nel 2010 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale “Trasfigurazioni”, è il secondo libro dell’autrice Gigliola Biagini. Gigliola (1964) esordisce in letteratura con “Profumo dell’anima” nel 2009 con la casa editrice Sovera Edizioni. “Come ombre liberate dalla luce” è dedicato al figlio dell’autrice Andrea, “A mio figlio Andrea, giovane virgulto, speranza dell’uomo nuovo”, e consta di 118 pagine divise in breve introduzione, dodici capitoli di diversa estensione (“Papaveri rossi”, “Fame d’amore”, “Palomella e l’agnellino”, “Ah l’amore!”, “Eterno riposo”, “Lieta amicizia?”, “Ti odio!”, “L’insostenibile leggerezza…”, “Vegliati da una…”, “Luci e ombre”, “Manlio Fantera”, “Cecilia”) ed indice.

 

“Come ombre liberate dalla luce” è un romanzo che opera in un bacino vastissimo di lettori, in quanto non si propone come esclusivo ma inclusivo di opinioni e diversità. È adatto ai giovani, infatti, la protagonista è una ragazzina di nome Alina, figlia di Iris. Alina vive con la madre ed il nonno materno Leonardo, praticamente cresce nel silenzio di un rapporto che, dopo la morte di Cecilia, madre di Iris, non è riuscito a creare un filo conduttore che potesse avvicinare i due, forse troppo simili di carattere.

 

La morte ammantò di pace la penombra della stanza satura di un lezzo insano. Iris si alzò di scatto dalla sedia e suonò il campanello per chiamare il soccorso, poi aprì la finestra e come se fosse riemersa da un abisso soffocante, buttò fuori il fiato e ispirò aria fresca a pieni polmoni. Arrivarono un’infermiera e il medico di guardia che auscultò il cuore a Leonardo mentre lei continuava a guardare fuori, immobile ed assente, come fosse altrove.

 

Leonardo muore portandosi dietro i suoi segreti ed i suoi pensieri sull’essersi ritrovato giovane, senza moglie, con una figlia da crescere, una figlia che diventa una ragazza madre. Leonardo va via velocemente senza far penare il suo corpo e mente dalla malattia. Alina ora vive solo con la madre e con il ricordo di un’infanzia dedicata ai giochi con il suo migliore amico Andrea, un amico che con l’adolescenza si è allontanato per questioni che oltrepassano l’amicizia ed entrano nel cancelletto fatato dell’amore. Una metafora per la vita quotidiana che nasconde ombre, germogli di pensieri che non saranno mai pronunciati e che quindi restano lontani dalla luce.

 

Non avrebbero smesso mai di baciarsi. Interi pomeriggi passati a scambiarsi il sapore, appallottolati dentro un unico giubbotto, a cavalcioni dei sedili di marmo dei giardini o in piedi appoggiati a un muretto. Spesso il sole, commosso, si faceva largo tra le nuvole indisponenti e regalava a quell’amore senza riparo, un raggio più caldo.

 

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

 

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

 

 

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