Coronavirus: la fobia del contagio e le sue conseguenze

In questi ultimi giorni, in Italia più di 150 persone sono risultate positive al COVID-19, più comunemente conosciuto come Coronavirus. Sebbene questa malattia risulti letale soprattutto per chi ha una condizione di salute già precaria, il governo ha adottato varie misure per cercare di prevenire il contagio. Anche l’economia italiana potrebbe subire le conseguenze di questo virus, soprattutto per il rapporto economico con la Cina, da cui è iniziata la diffusione del COVID-19.

Fobia da epidemia

Il Nord Italia è la zona del paese dove sono registrati più casi di Coronavirus, soprattutto in Lombardia e Veneto. Per questo, il governo ha deciso ha varato un decreto legge per contrastare la diffusione del virus. I militari presiedono gli 11 centri da cui è partito il contagio, affinché nessuno esca da quell’area. Gli abitanti dei paesi sono stati invitati ad osservare un periodo di quarantena e a non allontanarsi dalle loro case. Inoltre, è stata disposta la chiusura di varie attività commerciali e l’interruzione del servizio di trasporto pubblico.

Le misure non riguardano solo i centri da cui è iniziato il contagio, ma anche le intere regioni del Nord Italia. Sono state sospese le lezioni di scuole e università in Lombardia, Piemonte, Friuli, Liguria e Piemonte, la gran parte di queste fino al 29 Febbraio, per una settimana. Inoltre, sono stati chiusi locali pubblici, come pub, discoteche e musei. Anche il Duomo di Milano non è accessibile ai turisti in via cautelativa, ed è possibile entrarvi solo ai fedeli. Le feste di Carnevale sono state sospese, come il celebre Carnevale di Venezia, ma anche altre manifestazioni, come la maratona di Bologna.

A livello nazionale, invece, sono state sospese tutte le uscite scolastiche di ogni tipo, sia in Italia che all’estero. Sono stati rinviati anche tutti i concorsi, come il test di entrata alla facoltà di Medicina e Chirurgia che si doveva tenere a Roma. Sospesi anche molti incontri sportivi, come le partite di pallavolo o calcio, che si sarebbero dovute disputare negli stadi del Nord Italia o contro squadre provenienti dalle regioni maggiormente colpite.

Nonostante le misure prese dal governo, tra i cittadini si sta scatenando una fobia del contagio. Soprattutto al Nord Italia, ma anche nelle altre regioni del paese, i supermercati sono stati presi d’assalto. I clienti hanno acquistato prodotti faclmente conservabili, come acqua, pasta, cibi surgelati e in scatola, lasciando molti degli scaffali completamente vuoti. Sono state registrate file molto lunghe alle casse, oltre a una grande varietà di prodotti finiti. In molte farmacie, è terminata anche la disponibilità di mascherine e gel igienizzanti, che hanno raggiunto un prezzo molto più alto rispetto al normale.

Questa fobia sta degenerando in forme di razzismo. Inizialmente ciò ha coinvolto persone asiatiche, sia turisti che residenti in Italia, che sono stati presi di mira ed insultati. Molti locali cinesi, come i ristoranti, si sono svuotati per colpa della falsa informazione per cui il virus potesse essere contratto con il cibo o per la paura di entrare a contatto con cittadini cinesi. Negli ultimi giorni, in cui il COVID-19 si è diffuso nel Nord Italia, sono stati registrati episodi di razzismo proprio contro i settentrionali. Ad Ischia, ad esempio, era stato vietato lo sbarco a turisti lombardi e veneti.

Le conseguenze sull’economia

L’ampia diffusione del COVID-19 ha effetti negativi anche sull’economia italiana. Il turismo è il settore maggiormente affetto dal grande numero di contagi. Molti paesi, tra cui Croazia, Grecia e Irlanda, hanno sconsigliato ai propri cittadini di viaggiare e di permanere in Italia. Secondo Federturismo, le prenotazioni per la seconda parte del 2020 sono in rapido calo e si aggiungono a quelle già cancellate per questi mesi. Il turismo è una fonte primaria per l’economia italiana, anche in questo periodo, che è da considerarsi di media/alta stagione, grazie alle gite scolastiche e alle settimane bianche. Inoltre, gran parte dei turisti che scelgono di visitare l’Italia provengono dalla Cina, il paese da cui è partita la diffusione del virus. Coronavirus: la fobia del contagio e le sue conseguenze

Oltre al turismo, l’Italia ha un forte rapporto economico con la Cina. Con il paese asiatico si è formata una catena di import-export che si sta danneggiando per la diffusione del virus. Sono chiuse molte fabbriche cinesi di ogni genere, soprattutto quelle delle case automobilistiche, che in Cina producono alcuni componenti. Sono stati interrotti i lavori anche nelle fabbriche di prodotti tecnologici, come i cellulari. Inoltre, nel paese asiatico, sono stati chiusi molti punti vendita di catene internazionali.

La stessa situazione si sta registrando nelle fabbriche italiane, soprattutto quelle del Nord Italia, che sono state chiuse in via preventiva. Anche altre aziende, che non producono nel settentrione ma che esportano i loro prodotti in tutta Italia, stanno subendo le conseguenze negative della diffusione del virus. Le regioni maggiormente colpite sono la sede di grandi eventi, che stanno avendo un basso successo, anche a livello economico, come la Milano Fashion Week o il Carnevale di Venezia, sospeso per l’emergenza.

L’effettiva pericolosità del Coronavirus

Purtroppo, anche per colpa dei media, il COVID-19 viene percepito come una malattia letale. In molti giornali, i titoli parlano dei deceduti, senza precisare che erano persone anziane e con malattie preesistenti. Tra le sette persone decedute, c’era una paziente oncologica ed immunodepressa ed un uomo colpito da un infarto, tutte al di sopra dei 60 anni. Non sono stati registrati casi di contagio e di morte in bambini e adolescenti. Lo stesso Ministero della Salute che il Coronavirus può avere reazioni gravi e rivelarsi fatale solo in persone anziane e con un quadro clinico già compromesso.

È possibile, comunque, guarire. Questo è stato il caso del ricercatore ricoverato allo Spallanzani di Roma che, in un bollettino medico ha fatto sapere che il giovane è risultato negativo al test per il COVID-19 e sarà presto dimesso. Il suo, però, era un caso lieve, che si può curare facilmente con antidolorifici. Si sta ancora cercando una cura per i casi più gravi, quelli in cui sono presenti difficoltà respiratorie.

I sintomi sono quelli di una comune influenza e, in alcuni casi, la malattia può diventare una infezione respiratoria, come la polmonite. Per questo, e per evitare il diffondersi del virus, se sono presenti questi sintomi è importante sottoporsi a un tampone per scoprire se si è positivi o meno al COVID-19. Inoltre, è fondamentale anche adottare alcune misure preventive, come lavarsi spesso le mani e starnutire o tossire coprendosi il volto. Queste misure sono le stesse utili per evitare di contrarre l’influenza stagionale.

Il Coronavirus, quindi, non è così pericoloso come vogliono farci credere, a meno che non si abbia un quadro clinico già compromesso. Per evitare il contagio, è necessario adottare semplici misure e, soprattutto, essere coscienziosi.

Direttore responsabile: Claudio Palazzi

 

 

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