Si prospetta un ulteriore periodo di crescita e riforme in Ecuador, senza sorprese infatti il presidente uscente Rafael Correa sia aggiudica un ulteriore mandato con oltre il 50% dei consensi contro l’ex banchiere Guillermo Lasso, diventando quindi il presidente con il mandato ininterrotto più lungo alla guida del paese. Il leader del partito ‘Alianza Pais’ e fautore della ‘rivoluzione cittadina’, come lui steso ha chiamato il suo programma socialista è al potere dal 2007, e stato rieletto nel 2009 ed andrà ora a governare per ulteriori 4 anni andando a consolidare quelli che sono stati i principi cardine della sua politica. Economista con studi in università americane ed europee, Correa durante la sua presidenza ha attuato riforme importanti che hanno portato ad miglioramento di settori rilevanti quali la sanità, l’istruzione e le vie di comunicazione. Rappresentate dell’asse socialista-bolivariano dell’America Latina da sempre in contrasto con la politica Statunitense, lo dimostrò non solo dando asilo politico a Julian Assange (che vive nell’ambasciata ecuadoriana a Londra) ma anche quando annunciò l’iniziativa Yasuní-Itt: la rinuncia a estrarre circa 846 milioni di barili di petrolio dal sottosuolo del parco nazionale Yasuní, una delle aree con maggiore biodiversità al mondo. Chiedendo in cambio alla comunità internazionale di contribuire con il 50% delle risorse che lo stato percepirebbe se estraesse il petrolio presente nel parco.
Da sempre difensori del popolo, seguendo l’esempio Islandese, si rifiuto di pagare il debito pubblico del proprio paese, poiché favorevole agli interessi esclusivi di banche e multinazionali e non del paese che avrebbe dovuto aiutare
Il suo maggiore successo è però la Costituzione di Montecristi, firmata nel 2008, fortemente ispirata ai principi dell’economia del benessere, prevede il controllo statale su settori strategici come il petrolio e l’estrazione mineraria, stabilisce che l’accesso all’acqua e la sovranità alimentare sono diritti umani e che la madre terra ha diritti propri. Riforma che ha permesso a un tribunale locale nel 2011 di infliggere una multa da 19 miliardi di dollari alla multinazionale Chevron per aver causato un disastro ambientale nella foresta amazzonica. Visibilmente emozionato, Correa ha festeggiato la vittoria nella sede della presidenza a Quito assieme alla moglie e ai tre figli, alla presenza di diversi funzionari del suo governo e giornalisti. «Questa è una rivoluzione che non ferma nessuno», ha commentato Correa. «Stiamo costruendo la nostra ‘Patria Grande’ latinoamericana. Grazie per la vostra fiducia, siamo qui per servirvi, nulla per noi, ma tutto per voi»