Oggi è una giornata particolare per il nostro mondo: abbiamo esaurito le risorse rinnovabili del 2013 siamo costretti ad attingere dalle riserve ciò che manca per soddisfare la popolazione fino alla fine dell’anno.

In altre parole l’uomo continua a consumare più di quanto la Terra sia in grado di produrre, processo questo che sembra iniziato già a partire dagli anni Settanta ma che ora sta prendendo una piega incontrollabile.

Una notizia del genere non dovrebbe lasciare sorpresi, dopotutto i cambiamenti che stanno avvenendo sono sotto gli occhi di tutti ma nessuno sembra vedere. Cambiamenti climatici in atto, riduzione delle foreste, perdita della biodiversità, estinzione di numerose specie animali, prezzi sempre più alti delle materie prime: cosa sono questi se non elementi che provano un uso spropositato della natura da parte dell’uomo?

Ad annunciare tale notizia è stato il Global Footprint network, un’organizzazione senza fini di lucro, che si occupa di misurare le risorse e i consumi ecologici del pianeta, calcolando la differenza tra le risorse terrestri e il consumo che ne viene fatto, misurando, cioè, la domanda e l’offerta di risorse naturali e servizi ecologici.

Per svolgere questa operazione si ricorre all’equazione qui riportata:
capacità biologica mondiale/consumo ecologico mondiale x 365.

In base a questo calcolo ciò che risulta evidente e mette in allerta gli studiosi è che in soli otto mesi il nostro pianeta sia stato in grado di consumare tutte le riserve di cibo, acqua e materie prime che aveva a disposizione per l’anno in corso.
Questo vuol dire che a da adesso in poi la Terra rilascerà rifiuti nell’ambiente in maniera superiore a quanti in realtà possano essere smaltiti, rilascerà anidride carbonica e utilizzerà le riserve; in altre parole il nostro consumo supera la capacità rigenerativa di risorse naturali.
La cosa che stupisce ancora di più è che, stando ai calcoli, entro la fine dell’anno il numero delle risorse utilizzate sarà equivalente a quelle di 1,5 pianeti terra.

Gli esperti affermano che vivremo oltre il limite, oltre le nostre possibilità, e che “dopo questa data manterremo il nostro debito ecologico prelevando stock di risorse ed accumulando anidride carbonica in atmosfera”.
Nel 1993 l’Earth Overshoot Day era stato il 21 Ottobre, nel 2003 il 22 Settembre mentre quest’anno è arrivato con largo anticipo: quasi un mese prima.

Inutile sottolineare come i tempi delle nostre risorse si stiano accorciando visibilmente e come la data dell’Earth Overshoot Day arrivi ogni anno prima.

La più grande consumatrice di risorse naturali e produttrice di scarti è la Cina, non tanto per il numero elevato della popolazione quanto per l’industrializzazione sfrenata, accompagnata da una quasi totale assenza di regolamentazioni. Secondo alcune inchieste la Cina sembrerebbe emettere da sola il 30% dei gas serra globali e sarebbe responsabile della crescita del 75% delle emissioni di anidride carbonica.

Le emissioni totali cinesi di anidride carbonica tra il 1990 e il 2050 sono stimate in 500 miliardi di tonnellate.

Ma la colpa non è solo dei Cinesi. Ad esempio noi italiani consumiamo risorse ecologiche pari a 4 volte le capacità del territorio su cui viviamo; il Giappone 7.

Oltre l’80% della popolazione mondiale vive in nazioni che utilizzano più di quanto i loro ecosistemi possano produrre in modo rinnovabile.

Forse dovremmo preoccuparci del nostro debito ambientale, prima che economico.

Ecco qui un po’ di suggerimenti per limitare nel piccolo le risorse: acquistare solo ciò di cui si ha realmente bisogno, e che si è certi di consumare prima della scadenza; leggere le etichette e scegliere prodotti sostenibili e garantiti da marchi ecologici; consumare alimenti freschi di stagione e se possibile da agricoltura biologica; usare i detersivi con parsimonia; scegliere prodotti con imballaggio ridotto. 

 

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