I fine settimana lontani dal caos della grande città per gran parte dei romani hanno un solo nome: Fregene.
Il litorale romano è da sempre un rifugio per i cittadini di Roma che cercano un po’ di pace e relax e perché no, qualche aperitivo al tramonto. La famosa località balneare di Fregene è inevitabilmente così una meta ambita e in estate accoglie tante famiglie e ragazzi.
È quasi naturale associare la cittadina all’estate e alle vacanze ma in realtà la sua storia è ricca e più complicata di quanto sembri e per di più sconosciuta.
La fondazione di Fregene
Fregene è una cittadina del litorale romano a 30km da Roma che nacque molto probabilmente come città etrusca, a prova di ciò il suo nome risulterebbe nell’elenco delle trentanove principali città riunite nella confederazione dell’Etruria. Gli Etruschi, però, fondarono la città non in riva al mare come noi oggi la conosciamo, ma più a monte. Fu solo intorno al 246 a. C. che Fregene fu fondata, dai romani, come colonia marittima sotto il nome di “Fregenae”. Vi sono diverse testimonianze che confermano ciò; come quella di Velleio nella sua “Storia Romana” (I, 14), dove accenna a Fregene mentre elenca le colonie latine e romane indicandone l’epoca di fondazione. Inoltre, Livio in un brano del 190 a. C. nomina Fregeneae parlando delle coloniae maritimae.
I romani decisero, probabilmente, di fondare Fregene con lo scopo di controllare la costa tirrenica in quanto ricordiamo che 20 anni prima della fondazione era scoppiata la Prima guerra punica. L’utilizzo del territorio da parte di Roma non durò però a lungo e sappiamo che la località fu poi abbandonata e lasciata al suo destino.
Il corso inevitabile del tempo trasformò Fregenae in un territorio paludoso e insalubre e l’espansione della palude fu poi in parte arrestata solo grazie alla realizzazione della pineta di Fregene nel 1666.
La storia della località balneare sembra ravvivarsi dopo la Prima guerra mondiale, quando una parte del territorio fu acquistata da un gruppo di imprenditori. Quest’ultimi realizzarono le prime ville, i primi ristoranti e il viale di accesso e anche se durante il periodo fascista era Ostia la meta balneare più sponsorizzata, il fascino di Fregene iniziò ad attirare la borghesia romana. Anche questo sogno però durò poco e la Seconda guerra mondiale portò solo danni e distruzione.
Gli anni d’oro e l’amore di Fellini
È con il dopoguerra che la Fregene a noi cara viene alla luce e dagli anni ’50 in poi la cittadina iniziò a fiorire. Divenne il rifugio dell’élite romana, che decise di rendere il territorio accessibile solo ai residenti tramite una sbarra all’ingresso e un biglietto da pagare. Tante figure importanti decisero di soggiornare a Fregene, da personaggi politici come De Gasperi e Togliatti a star del cinema. Fregene si trasformò in un’oasi per molti e primo fra tutti vi è Federico Fellini.
Federico Fellini abitò nella cittadina dal 1955 fino agli anni 80. Quando si trasferì sul litorale romano era già un regista acclamato dalla critica ma fu proprio grazie alla bellezza di Fregene che alcuni dei suoi più famosi capolavori vennero alla luce. Anzi, fu proprio Fellini a dichiarare di essere nato come vero regista proprio grazie alla località di mare: “Fregene è per me come la Genesi. È a Fregene che sono nato come regista, con “Lo sceicco bianco”, il mio primo film. Oltre “Lo sceicco bianco”, vi ho ambientato il finale di “La Dolce Vita”, gran parte di “Giulietta degli Spiriti”, alcune scene di “La città delle donne”. Ma anche altri miei film li ho concepiti e in parte scritti a Fregene, dove io e Giulietta abbiamo vissuto per molti anni, o hanno come sfondo il mare, che è il mare di Fregene, oltre e più che il mare di Rimini”.
L’amore che il regista preservava per Fregene è visibile nelle sue opere, e questo legame profondo con la cittadina non è stato dimenticato. La Pineta di Fregene, simbolo e attrazione più importante della cittadina, è stata intitolata nel 2014 proprio al maestro Federico Fellini. Quest’ultimo ne mostrò la suggestiva bellezza nella scena più memorabile del “Lo sceicco bianco”, scena che vede Alberto Sordi dondolarsi su un’altalena issata fra due maestosi pini.
Fregene oggi e i problemi odierni
La Fregene cara a Fellini è però ormai un ricordo. Più popolosa che mai, ora la piccola città vede vivere stabilmente più di cinquemila persone e durante l’estate la popolazione aumenta esponenzialmente grazie alle seconde case. Anche se la tranquillità di un tempo è forse in parte perduta, la bellezza del luogo permane e ogni anno fa innamorare romani e non.
Gli stabilimenti storici e il vasto lungomare accolgono tutti indistintamente ma negli ultimi anni l’erosione costiera sta mettendo a dura prova l’attività balneare. Il problema dell’erosione è forse il più allarmante, non solo per Fregene, ma per tutto il litorale romano. Nel 2018 con il progetto del Geoturbo si era cercato di arginare tale problema senza successo e tutt’oggi la costa romana è in balia delle mareggiate.