Il CEO Gian Maria Mossa: “Il 2024 ha segnato nuovi massimi storici nella storia di crescita di Banca Generali, con dicembre che è stato probabilmente il migliorie mese di sempre, consentendoci di concludere sopra le attese il Piano triennale e di centrare i tre obiettivi principali”.

Gian Maria Mossa

Record di utili per Banca Generali nel 2024: la soddisfazione dell’AD Gian Maria Mossa

Il 2024 ha segnato nuovi massimi storici nella storia di crescita di Banca Generali”: lo evidenzia l’AD Gian Maria Mossa sulla base dei risultati di dicembre di Banca Generali. “È stato probabilmente il migliore mese di sempre, consentendoci di concludere sopra le attese il Piano triennale e di centrare i tre obiettivi principali”, ha sottolineato l’AD nella conference call soffermandosi in particolare sul dato relativo all’utile netto ricorrente, in crescita del 6% rispetto al corrispettivo del 2023 e “al livello più alto di sempre”, e sull’utile netto variabile, a 92 milioni di euro, che è “il risultato di forti commissioni variabili e accantonamenti conservativi”. L’utile netto consolidato, pari a 431,2 milioni di euro, si attesta a +32,2% rispetto allo scorso anno. Numeri in crescita anche quelli relativi alle masse gestite e amministrate per conto della clientela, arrivate nell’arco dell’anno a 103,8 miliardi di euro (+11,9% a/a, nuovo picco massimo nella storia dell’Istituto guidato da Gian Maria Mossa). In aumento anche le masse in consulenza evoluta, 10,8 miliardi di dollari (+13%), e la raccolta netta del 2024, che si è attestata a 6,6 miliardi di euro (+14%).

Gian Maria Mossa: “Siamo molto soddisfatti e molto fiduciosi di continuare questa crescita

Lo ha ricordato anche l’AD Gian Maria Mossa sottolineandone il valore: i risultati registrati nel 2024, come riporta anche la nota di presentazione di Banca Generali, confermano “il successo nel raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del Piano 2022-2024 incentrati su crescita, profittabilità e remunerazione degli azionisti”. Traguardi che arrivano al “termine di un percorso triennale che ha saputo superare molteplici criticità, centrando e superando tutti i target che ci eravamo prefissati”. L’AD ricorda ad esempio “la volatilità dei mercati e i ritardi nella tabella di marcia del progetto Svizzera”: nonostante ciò “siamo stati in grado di registrare una crescita a doppia cifra in tutte le principali voci, confermando ulteriormente la qualità e sostenibilità del nostro modello di business”. Parole che lasciano trasparire la grande soddisfazione di Gian Maria Mossa per la performance dell’Istituto. E ora l’attenzione è sulle prospettive per l’anno in corso: “I volumi di afflussi netti del 2025 dovrebbero beneficiare di una forte attività di reclutamento, dove vediamo un interesse significativo e stiamo dialogando anche con top banker, da un contributo positivo dalla Svizzera e dall’integrazione di Intermonte, che sarà un game changer non solo perché possiamo internalizzare margini e proporre servizi di M&A, ma anche perché siamo più attraenti per consulenti che sono focalizzati sull’investment banking e per i clienti”.

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