Negli ultimi tempi, l’attenzione sui media riguardo alla sicurezza a Milano è aumentata in modo esponenziale. Rapine, furti, stupri e atti vandalici stanno diventando sempre più frequenti, gettando un’ombra cupa sulla reputazione della città.

Per capire meglio la portata di questo problema, abbiamo intervistato un giovane lavoratore che vive a Milano da diversi anni. Attraverso la sua testimonianza, abbiamo esplorato le cause del degrado urbano, l’impatto sulla qualità della vita dei cittadini, le aree più colpite, e le azioni intraprese dalle istituzioni pubbliche per contrastare questa emergenza.

Il nostro intervistato ci ha fornito una panoramica completa delle principali problematiche che affliggono Milano. Dall’aumento dei furti in pieno giorno, alle preoccupazioni per la sicurezza nelle zone residenziali e centrali della città, ha evidenziato la diffusa sensazione di insicurezza che permea la vita quotidiana dei milanesi.

In particolare, ha sottolineato come il degrado influisca sulla percezione della città da parte dei residenti e dei turisti, alimentando la paura e minando la reputazione di Milano come luogo accogliente e vivibile. Ha inoltre evidenziato la presenza di aree particolarmente problematiche, come la stazione Centrale e i Navigli, dove il rischio di essere vittime di reati è particolarmente elevato.

Tuttavia, nonostante le sfide, il nostro intervistato ha riconosciuto anche l’impegno delle istituzioni pubbliche nel contrastare il degrado urbano. Ma andiamo più nel dettaglio per vedere a cosa il nostro testimone, Alessandro, fotografo di moda, di anni 24, ha da dichiarare rispetto all’emergenza sicurezza che si può toccare ormai con mano nella città.

Alla domanda quali sono le principali cause del degrado urbano Alessandro risponde: <<Milano da diverso tempo sta acquistando la fama di una delle città più pericolose in Italia. Ciò è una conseguenza, principalmente, di furti, rapine e atti vandalici che quotidianamente si verificano in città. Sia che si tratti di furti nelle abitazioni (i quali avvengono in pieno giorno, quando sono tutti fuori per lavoro), sia di furti in strada o in metro, dove a cadere nel mirino dei ladri sono l’oro e telefonini.>> Per proseguire poi con una testimonianza che ci fa capire come il il degrado influisce sulla qualità della vita dei cittadini milanesi; spiegando che: <<Trattandosi di una città, inevitabilmente la malavita è sempre stata presente, ma dopo il periodo del Covid ha subito un cambiamento drastico, aumentando la paura per chi ci vive. Ormai gli abitanti di Milano hanno 4 occhi e sono vigili, i turisti sono i soggetti più colpiti perché non conoscono le modalità che vengono messe in atto per i furti, ciò ovviamente crea per Milano una brutta reputazione.>>

Proseguendo con le domande Alessandro, tiene a specificare delle zone in cui il degrado della città di Milano viene a manifestarsi sempre più spesso, una delle zone più pericolose è sicuramente la stazione Centrale, da qualche anno rientra in questa categoria anche zona Garibaldi, i Navigli e Colonne. Andando nello specifico, menziona il nome di Via Padova, Via Gola e Piazzale Cuoco che sono senza ombra di dubbio tra le zone più pericolose di Milano. Spiega che questa città ti fa stare sempre in guardia ovunque ti trovi, perché nonostante magari sia in zona Duomo o Brera, nel cuore di Milano con servizi sicurezza attivi, non significa che alcune scene non si verifichino. Pensando ad una situazione di degrado urbano di una grande città come in questo caso Milano, subito possiamo in maniera diretta non pensare alle zone centrali, residenziali ed altolocate di Milano ma tenere in considerazione come scenario principale di questi problemi soltanto le tanto temute periferie; in questo caso Alessandro ci spiega che non è cosi perché partendo dal cuore di Milano il degrado in centro si manifesta con gli avvenimenti elencati fino ad ora. Spostandoci verso zone come Piazzale Loreto, Navigli…spesso gli abitanti lamentano del rumore notturno causato da musica ad alto volume e schiamazzi vari. Si verifica spesso che nonostante le ripetute chiamate da parte dei condomini, la polizia non interviene. Motivazioni sconosciute. Su questa linea altre manifestazioni di degrado avvengono sui bus, principalmente sulla 90 e 92, bus che girano tutta la circonvallazione di Milano frequentati spesso da molestatori e nelle ore notturne, da ubriachi.

A questo punto viene quasi spontaneo chiedere ad Alessandro se gli è mai capitato di trovarsi in una situazione di pericolo ed è stato costretto a dover chiamare le forze dell’ordine, dopo quanto tempo sono arrivate e di raccontare l’episodio: <<Fortunatamente non mi è mai successo di trovarmi in situazioni gravi, ma leggendo spesso articoli di giornali e commenti delle persone in cui raccontano la loro esperienza, siamo fortunati che a Milano, qualunque esigenza, i soccorsi arrivano in poco tempo.>> “Non sempre”, aggiunge.

Potrebbe inizialmente sembrare un risposta sommaria, ma è certamente dai racconti di questo ragazzo che si evince lo scenario di una realtà che negli anni è cambiata rapidamente e che anche chi ha avuto la fortuna di poter vivere e trasferirsi nella città più all’avanguardia d’Italia e sicuramente tra le prime in Europa, stila i propri pensieri e riflessione di una realtà che non sempre si è felici nel poter chiamare casa:

È infatti proprio Alessandro a dichiarare che: <<Ho deciso e avuto la fortuna di potermi trasferire a Milano dal 2019, ormai sono più di 4 anni. 4 anni in cui ho visto Milano cambiare. Appena arrivato non conoscevo le situazioni di degrado che accadono costantemente. Giorno dopo giorno i miei occhi hanno iniziato a vedere la realtà di una grande città. Ho aperto il discorso dicendo “avuto la fortuna di potermi trasferire a Milano” perché purtroppo non è una città accessibile a chiunque causa dei prezzi degli affitti alle stelle. Motivo per cui molti decidono di trasferirsi in zone limitrofe.>>

Un latro spunto sicuramente di gran lunga interessante per tracciare più nel dettaglio “personaggi” ormai noti nello scenario milanese in termini di cronaca nera:  sono i maranza e gli zingari. Andando ad approfondire, il termine maranza sta ad indicare i ragazzi animati da un atteggiamento tipico del “bullo” da strada che importunano passanti, turisti e coetanei per le strade della città. Si parla di ragazzi in età compre dai 13 ai 26 anni circa. Per diverso tempo hanno generato panico per le vie della città, i quali in gruppo derubavano telefoni, gioielli o portafogli. Ad oggi per fortuna sembra che grazie ai numerosi richiami e interventi alla polizia, la situazione si sia tranquillizzata, ma soprattutto nel periodo post covid venivano prese d’assalto zone della movida notturna come corso Como, Navigli o Porta Venezia, i quali attendevano le persone uscire dalle discoteche e strapparli dei loro averi.

A fronte di questo folcloristico scenario, è proprio Alessandro a rilasciare una sua testimonianza su un episodio vissuto in prima persona in città: <<Purtroppo durante una bella giornata di sole, mentre mi trovavo a parco Sempione con alcuni amici, mi sento strattonare la collana d’oro che portavo al collo. In quel momento era pieno di gente e tempo di metabolizzare l’accaduto e girarmi, erano già spariti nella folla. Come dicevo, gli zingari sono spesso protagonisti di situazioni poco piacevoli. Nella metro di Milano hanno generato panico, lasciando parecchi turisti senza documenti e non solo. Tendenzialmente le donne, vestite con abbigliamento lussuoso e “sistemate”, in gruppetti si dividono per i vagoni delle metro. Mentre una ti distrae, l’altra apre zaino, borsa, tasche..spesso accompagnate da ragazze. Da ormai diversi mesi, per altro, si sono aggiunti alla squadra anche alcuni uomini. È stata una conseguenza di alcuni servizi andati in onda sul programma  “Striscia la notizia” e pubblicazioni video sui social in cui venivano colte in fragrante, scatenando l’ira, a volte violenta, di chi tutti i giorni deve farci i conti e assicurarsi che le sue cose restino in salvo durante il tragitto in metropolitana. Non solo in metro, ma anche tra i tavoli dei bar, dei ristornati e ovviamente nelle abitazioni. A volte scendono dai tetti del palazzi, a qualunque orario del giorno e della notte.>>

Alessandro mostra il suo nervosismo e la sua frustrazione a riguardo di queste situazioni aggiungendo che: << Ormai spaventato dalle situazioni che si possono creare anche passeggiando per strada, cerco sempre di mettere in guardia chi conosco sulle modalità e su come poter riconoscere una situazione in cui bisogna andarsene, è l’unico modo che si ha per far si che non succeda anche a chi ti circonda. Le autorità hanno spesso le mani legate, per esempio nel caso delle borseggiatrici sono spesso incita e senza documenti, quindi vengono rilasciate poco dopo senza alcuna conseguenza effettiva. Spesso le persone di fronte ad alcune situazioni continuano la loro passeggiata, a Milano l’indifferenza regna sovrana.

Poi se un giorno dovesse capitare a te?>>

Proseguendo con l’intervista è interessante e fondamentale prendere in considerazione l’emergenza sicurezza a Milano non solo da un punto di vista dei delinquenti e spiegare come e dove agiscono, ma anche parlare di come tipo di risposta c’è da parte dei cittadini; infatti viene chiesto ad Alessandro se secondo lui è stata riscontrata una partecipazione attiva da parte dei cittadini nel contrastare il degrado urbano e se sì, in che modo:

<<Tutti i cittadini sono stanchi della scarsa sicurezza, infatti molti chiamano Milano “Gotham City”. Alcuni volontari hanno aperto dei canali social come “milanobelladadio” , in cui denunciano quotidianamente e in tempo reale qualunque tipologia di evento o segnalano la posizione in cui si trovano borseggiatrici e molestatori. Quest’iniziativa ha permesso di mettere in luce situazioni di cui prima non se ne parlava, ma soprattutto ha permesso ai cittadini di riconoscere le modalità di furto e i malviventi stessi.>>

Nasce a questo punto del racconto una domanda forse scomoda ma necessaria: i cittadini hanno sentito l’esigenza di creare una pagina Instagram per sentirsi in qualche modo “protetti”, rassicurati, ascoltati e capiti dopo anni di azioni violente verso loro stessi da parte di persone che probabilmente non hanno mai ricevuto una pena esemplare dopo aver commesso le loro malefatte, perché chiedere aiuto alle istituzioni è diventato difficile o meglio dire, inutile?

Ed è proprio a questo punto che è consequenziale fare il nome Beppe Sala, sindaco di Milano. Chiediamo quindi ad Alessandro che opinione si è fatto negli anni del sindaco di Milano e in che modo pensa che stia gestendo la cosiddetta “emergenza sicurezza”: <<Spesso ne parlo con i miei colleghi o con i pochi milanesi rimasti a Milano per conoscere Milano e vedere come è adesso. Dal primo cittadino di Milano molti ne sono innamorati, ma molti altri no. Quest’ultimi ritengono che il sindaco si stia focalizzando su tante cose importanti come l’inquinamento, la riqualificazione delle periferie ma trascurando un altrettanto importante punto: la sicurezza. L’unica cosa che posso dire sul sindaco è che sicuramente ha permesso alla città di sviluppare e cambiare con il tempo, ma effettivamente non ponendo le giuste attenzioni sulla vivibilità della città. Spesso nelle interviste o conferenze non confermava mai che Milano sia a tratti invivibile, ma faceva sembrare come se tutto fosse tutto tranquillo, creando rabbia nei cittadini ma dopo diverse sollecitazioni sono stati presi provvedimenti.>>

Alcuni di queste soluzioni citate da Alessandro sono:

-Vigili di prossimità: i quali saranno dedicati ad un quartiere, gireranno in coppia o soli a piedi nei quartieri dove ci sono negozi, aree verdi.

-Aumentare le pattuglie nelle ore notturne.

-City Angels:  saranno presenti e aiuteranno a disincentivare fenomeni come bivacco, stato di ubriachezza, comportamenti molesti e per avvicinare le persone ai servizi di Welfare del Comune.

Ma soprattutto quello che Sala chiede è la collaborazione di ogni singolo cittadino.

Infine, il nostro intervistato ha condiviso le sue preoccupazioni personali riguardo alla situazione attuale. Ha raccontato di momenti in cui si è sentito vulnerabile e impotente di fronte al degrado urbano, e ha espresso dubbi sulla capacità delle autorità di garantire la sicurezza dei cittadini in maniera incisiva.

In conclusione, la testimonianza del nostro intervistato offre uno sguardo approfondito sulla complessa realtà del degrado urbano a Milano. Mentre la città affronta queste sfide, è chiaro che la collaborazione tra istituzioni e cittadini è fondamentale per ripristinare la sicurezza e la vivibilità delle strade milanesi e a quanto detto è anche il punto di forza della strategia di protezione per i cittadini secondo il sindaco Beppe Sala.

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