Il romanzo d’esordio di Thelordcansaveme accompagnerà il lettore dentro una storia di tensione con aspetti psicologici scritti in modo magistrale. Un romanzo che difficilmente si dimentica.

Incontriamo lo scrittore che desidera mantenere l’anonimato.

Ciao, e benvenuto in Inpress. Ci parli di lei: Sono un ragazzo di 24 anni, che ama scrivere e mettere su carta i propri pensieri, lo faccio da circa 5 anni, ormai è una cosa che fa parte di me e non riesco a starne senza. Lo faccio principalmente per stare meglio con me stesso, ma anche per chi ha voglia di fermarsi un momento e ha l’esigenza di riflettere su determinate questioni personali. Mi piace dare consigli e aiutare le persone che hanno bisogno di essere ascoltate, magari facendo affidamento alle mie parole, sempre piene di un significato a cui do grande valore.

Riassuma in poche righe il senso del suo ultimo libro “Strade Interrotte”. È un libro molto introspettivo, in cui i vari protagonisti avranno modo di mettersi a nudo, confidando ciò che hanno dentro realmente; quindi, il lettore potrà imbattersi in vari ragionamenti e pensieri che magari ha già avuto modo di voler decifrare, giungendo, si spera, a una conclusione, positiva o negativa che sia.

Le è mai capitato di vivere il famoso “blocco dello scrittore”? Sinceramente no, ho sempre scritto ogni giorno, che sia una semplice frase o un mio pensiero personale, cercando di ordinare il caos che risiede nella mia mente, non avendo appunto blocchi o difficoltà a scrivere ciò che ho voluto esprimere. Certamente, ogni tanto una pausa ho voluto prenderla, in modo tale da avere la testa più libera e leggera per i miei futuri scritti.

Tre motivi per leggere il suo libro? Un buon motivo è che ha una trama particolare, divisa in pratica in due strade principali, ossia la pericolosa ricerca di Peter e la cura dei pazienti gestiti dal dottore. Dunque, il lettore si ritroverà davanti a due trame differenti, ma legate tra loro. Un altro motivo potrebbe essere la possibilità di ritrovarsi nei vari discorsi e argomenti trattati durante la lettura, immedesimarsi e magari riuscire ad accettare questioni mai comprese finora, di tipo personale ovviamente. Come ultimo motivo, direi che sia interessante vedere il cambiamento che avviene, col passare del tempo, nella figura del protagonista, il dottor Steven Turner, il quale dovrà mettersi in gioco a costo della vita di suo figlio.

Cosa la spinge e cosa si prova a scrivere? Mi spinge la voglia di cambiare ciò che ho intorno, tutto ciò che non riesco ad accettare, il mondo marcio in cui ognuno di noi vive. Mi prendo una piccola responsabilità in questo, nel cercare di modificare la visione che ognuno ha della propria vita. Quando scrivo mi sento soddisfatto di ciò che ho fatto, come se avessi compiuto un dovere, mi sento davvero appagato e più leggero, libero.

Qual è il ruolo della scrittura nella sua vita? È diventata un’attitudine di vita, senza essa non credo di poter andare avanti serenamente, mi spinge oltre, nonostante le mille paranoie e situazioni che hanno un peso nella mia quotidianità. Prima di iniziare a scrivere, a tante cose non arrivavo, tanti processi mentali non ero in grado di formularli, adesso invece sono diventato un’altra persona, sono maturato profondamente. Anche se alcuni difetti faranno sempre parte di me, sono ugualmente felice di ciò che sono diventato.
A chi si rivolgono i suoi romanzi? Il mio primo libro è dedicato a chi mi ha accompagnato in tutti questi anni, un piccolo omaggio e dedica a chi mi ha supportato; dunque, l’ho scritto avendo in mente ognuno di loro, le loro storie, paure e problemi affrontanti. E non c’è giorno che non li ringrazi per ciò che mi hanno dato.

Il suo prossimo romanzo? Sto da poco scrivendo un altro libro, totalmente differente e direi più articolato e complicato da definire. Quindi con calma cercherò di completarlo, sperando possano leggerlo più persone possibili. È un romanzo distopico, che tratta anche il tema della guerra, ambientato in un’Italia moderna e attuale, ma diversa dalla nostra, in cui c’è una dittatura in atto.

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