Il dialogo tra i due moriva piano piano in uno sciocco cerimoniale e Alina si raggelò. Continuava a non capire, ma sentì l’anima contorcersi in uno spasimo doloroso.

– Allora, ci vediamo presto…

Andrea aveva fretta di concludere, di venir fuori dall’imbarazzo che lo teneva stretto per la gola.

– Sì, ci vediamo…”

 

 

Come ombre liberate dalla luce”, edito nel 2010 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana “Trasfigurazioni”, è una romanzo toccante ed istruttivo sui comportamenti umani. L’autrice, Gigliola Biagini, è alla sua seconda pubblicazione, nel 2009 infatti esordisce con “Profumo dell’anima” pubblicato da Sovera Edizioni. Protagoniste del romanzo una donna e la figlia, Iris ed Alina. Una vita difficile, nel silenzio di ricordi sepolti, Iris perse la madre da ragazza e questo ebbe ripercussioni sulla sua vita a livello sociale ed emozionale. Alina non ha mai conosciuto il padre, frutto di un’avventura nella quale Iris conobbe per la prima volta l’amore.

Gigliola Biagini è stata molto disponibile nel rispondere ad alcune domande sulla sua passione e su “Come ombre liberate dalla luce”. Buona lettura!

 

 

 

A.M.: “Come ombre liberate dalla luce”. Come nasce questo titolo?

 

Gigliola Biagini: Il titolo “Come ombre liberate dalla luce” nasce pensando a certi piccoli demoni che albergano la nostra anima, insidiosi e misteriosi come ombre maligne, spesso ignorati, reietti per paura di affrontarli. Ombre che possono condizionare la nostra esistenza e quella di chi ci è accanto e che solo la consapevolezza può riuscire a dissolvere. Occorre avere il coraggio di guardare questi demoni negli occhi, accarezzarli per il verso del pelo senza averne troppa paura, provando ad addomesticarli come piccoli gatti selvatici. Ecco allora che la consapevolezza diventa la luce capace di sbaragliare le ombre. Il titolo è la metafora che funge da chiave di lettura del romanzo o almeno questo era il mio intento.

A.M.: Iris ed Alina. Una situazione difficile. Puoi illustrarci il rapporto madre-figlia con cinque aggettivi?

Gigliola Biagini: “Autentico” perché è un rapporto tra due persone che si stimano, che si amano al di là dell’essere madre e figlia.

“Amorevole” perché permeato da gesti delicati e pieni di cura.

” Interscambiabile” perché la figlia Alina è una ragazzina pronta e profonda e la madre Iris invece conserva ancora tratti e contraddizioni di una bambina.

“Solidale” come dovrebbero essere i rapporti tra donne di ogni generazione.

“Empatico” perché fatto anche di istinto, di gesti immediati, di calore fisico.

A.M.: Leonardo ed Iris. Il silenzio sovrasta questo rapporto, questo mistero. I tuoi personaggi sono totalmente frutto della tua fantasia oppure sono persone che hai conosciuto realmente?

Gigliola Biagini: I miei personaggi sono ispirati dalla vita reale che respiro intorno a me, che poi introietto ed elaboro con il mia capacità di sentire. Non è fantasia. Mi piace indagare nel cuore delle persone, scavare nella loro anima, provare a raccontare cosa si può nascondere anche dietro alle esistenze più semplici, dimesse, prive di appariscenza. Ogni esistenza è il risultato di eventi piccoli e straordinari che possono dare vita ad un romanzo.

 

A.M.: Quanto è maturata la Biagini scrittrice di “Profumo dell’anima”?

 

Gigliola Biagini: Per me è difficile dirlo, forse un lettore attento potrebbe fare questa analisi. Io sono in continua evoluzione ed i miei scritti riflettono in pieno il periodo che vivo di volta in volta. Sono anche un’ anima inquieta che attraversa spesso momenti di malinconia. A volte mi abbandono al lirismo della poesia che comunque abita in me, oppure posso scrivere in maniera lucida, distaccata quasi cinica. Dipende dal momento. Io scrivo solo su ispirazione e quindi è chiaro che il mio stile possa risultare diverso in ogni lavoro. Nessuno di noi credo sia o bianco o nero e se si scrive in maniera spontanea non ubbidendo a nessuna logica contrattuale e di mercato si può mostrare ogni sfumatura, ogni profumo o miasma dell’anima.

A.M.: Prosa e poesia. Chiuderesti mai la porta ad una delle due strutture?

Gigliola Biagini: Prosa e poesia sono due strutture diverse che mi appartengono come ho già detto. Credo di sapermi esprimere meglio in prosa ma qualche volta saggio il volo della poesia con umiltà s’intende.

A.M.: Come ti sei trovata con la casa editrice Rupe Mutevole? La consiglieresti?

Gigliola Biagini: La casa editrice Rupe Mutevole mi piace molto. Il rapporto con gli editori è diretto e cordiale e la veste grafica elegante. Penso che abbia i numeri per crescere e distinguersi nel panorama italiano della piccola e media editoria. La consiglierei senza dubbio.

A.M.: Hai qualche novità editoriale per il 2011?

Gigliola Biagini: Sto scrivendo il terzo libro…credo che possa essere pronto per uscire all’inizio del 2012. È una storia suddivisa in tre parti. Ogni parte è un piccolo romanzo. Si parla di vita, di dolore, e d’amore…I protagonisti sono un uomo ed una donna. Percorsi diversi che finiranno per convergere in una passione amorosa…

 

Aspettiamo dunque il 2012 per la nuova pubblicazione di Gigliola ed intanto invito alla lettura dei suoi primi due romanzi.

 

Recensione “Come ombre liberate dalla luce”:

http://oubliettemagazine.com/2011/03/30/come-ombre-liberate-dalla-luce-gigliola-biagini-rupe-mutevole-edizioni/

 

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

 

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

 

 

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