Dopo 17 mesi il Governo Draghi non c’è più. Successivamente al mancato appoggio del Movimento 5 Stelle e del centro destra nel voto di fiducia al Senato, Draghi ha deciso di salire al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni di fronte al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale di fronte a questa situazione non ha potuto far altro che sciogliere le camere. Di fatto Mario Draghi è stato sfiduciato nel bel mezzo dell’estate.
LE CAUSE DELLA CADUTA DEL GOVERNO
Cosa ha portato allo scenario di crisi? Perché è caduto il Governo Draghi? Ripercorriamo la vicenda analizzando i diversi fatti in successione
La chiamata di Draghi al governo era maturata al centro di una doppia crisi legata al Covid-19: quella sanitaria, che richiedeva politiche di contenimento e prevenzione del virus, e quella economica come conseguenza della pandemia sulle attività produttive. Grazie alla sua esperienza e alla sua autorevolezza, quella di Draghi è sembrata fin dal primo momento la soluzione più adatta per guidare un governo in grado di trainare l’Italia fuori dall’emergenza, un perno per lo sforzo imponente richiesto dal rilancio dell’economia. La grande difficoltà nel tenere in equilibrio l’esperimento del governo Draghi è diventata sempre più evidente mese dopo mese, anche a causa di eventi imprevisti.
La crisi di governo inizia ufficialmente giovedì 14 luglio, giorno in cui il Movimento 5 Stelle non vota la fiducia sul D.L. Aiuti. Draghi sale allora al Quirinale per rassegnare le dimissioni, respinte dal Presidente della Repubblica con la richiesta al Premier di presentarsi in Parlamento il 20 luglio per chiedere nuovamente la fiducia. Draghi ha sempre ribadito a più riprese che non avrebbe guidato un governo senza il Movimento 5 Stelle. Si apre da quell’istante una settimana di trattative per evitare quella che sarebbe stata la sessantaseiesima crisi di governo in 75 anni di Repubblica. Giuseppe Conte chiedeva la conferma di tre punti irrinunciabili per il Movimento: reddito di cittadinanza, superbonus ed inceneritore di Roma, dopo che il 6 luglio il leader del Movimento 5 Stelle aveva già presentato un piano composto da nove richieste da realizzare per continuare a far parte del governo Draghi.
Al momento di votare la fiducia al Governo presso il Senato della Repubblica il 20 luglio, il Movimento 5 Stelle, infastidito dalla poca considerazione di Draghi nei confronti delle richieste del partito, decide di non votare. La scelta viene condivisa e seguita senza indugi da Forza Italia e dalla Lega, provocando anche dissidi interni ai partiti in questione, con conseguenza dell’abbandono del partito da parte di alcuni esponenti politici. Nonostante Draghi fosse riuscito ad ottenere la fiducia in Senato, ormai abbandonato da una buona parte dello schieramento di Governo, decide di rassegnare nuovamente le sue dimissioni, le quali questa volta vengono accettate dal Presidente della Repubblica.
I PARERI CONTRASTANTI SULLA CADUTA DEL GOVERNO
Per analizzare al meglio la caduta del governo e le diverse idee riguardo la vicenda, abbiamo intervistato tre cittadini e abbiamo posto loro delle domande, riscontrando pareri discordanti tra loro. Di seguito riportiamo i loro pareri e le loro affermazioni a riguardo.
COME PENSATE CHE IL GOVERNO USCENTE ABBIA AFFRONTATO LA SITUAZIONE NEGLI ULTIMI MESI?
“Il Governo Draghi ha affrontato la situazione con una linea politica equilibrata ed adatta alla fase storica, facendo tutto il possibile per migliorare quanto fatto dai governi precedenti.”
“L’ultimo Governo ha rappresentato la grande instabilità politica italiana, condita da governi multipartitici incapaci di raggiungere accordi al loro interno.”
“Il Governo ha affrontato questi ultimi mesi facendo buone proposte e buoni interventi sull’ economia del paese. Nelle ultime settimane ci sono state però divergenze interne che ne hanno provocato una inevitabile frattura.”
PENSATE SIA STATA UNA BUONA IDEA AVER PERMESSO LA CADUTA DEL GOVERNO IN RELAZIONE AL PERIODO CHE STIAMO VIVENDO?
“L’idea di far cadere il governo è stata la peggiore che si potesse prendere, specialmente in relazione al periodo che stiamo attraversando e all’ idea di continuità di Governo che non si riesce a trovare da anni a questa parte.”
“La caduta del Governo rappresenta senza dubbio un rischio che il paese corre in un momento delicato, ma può rappresentare una svolta per il futuro.”
“La caduta di un governo non è mai un evento piacevole per la politica esterna ed interna di uno stato, ma in alcuni periodi rappresenta una scelta/evento inevitabile.”
QUANTO NE RISENTIRA’ IL RUOLO DELL’ ITALIA IN EUROPA DOPO QUESTA CRISI DI GOVERNO?
“Sicuramente la caduta del governo avrà le sue ripercussioni anche in ambito europeo. Ne vale la credibilità in ambito internazionale e la figura di Draghi era quella giusta per tenere alto il profilo europeo.”
“Il ruolo italiano in Europa non può di certo essere definito primario. Di certo la caduta del governo rappresenta un ostacolo, ma l’obiettivo è quello di gestire i problemi interni prima di pensare al campo europeo. Il bene della nazione viene prima di tutto.”
“Il ruolo italiano in Europa ne risentirà sicuramente ma non sarà la prima e neanche l’ultima volta in cui il paese si trova in questa determinata posizione, dunque l’Italia reagirà come ha sempre fatto negli ultimi 75 anni.”
COSA DEVONO FARE I PROSSIMI GOVERNI PER MIGLIORARE QUANTO FATTO DAL GOVERNO USCENTE?
“I prossimi governi devono cercare di mantenere la linea equilibrata che permetta all’Italia di risollevarsi dal punto di vista internazionale ed economico. Bisognerà sfruttare al meglio le risorse economiche derivanti dal PNRR.”
“Bisogna sicuramente pensare al bene della nazione. Se si parte da questa regola di base tutto il resto del lavoro verrà da se. Servirà un governo unito senza divisioni al suo interno.”
“I prossimi governi sono obbligati a concentrare la politica futura su tre temi fondamentali: economia, sostenibilità, politiche sociali. E’ l’unico modo per risollevare l’Italia.”
SAREBBE MEGLIO CONTINUARE CON UN GOVERNO CON UN UNA LINEA POLITICA SIMILE A QUELLA DEL GOVERNO DRAGHI O CAMBIARE RADICALMENTE ROTTA?
“La linea politica dovrà essere equilibrata e sarà molto importante non provocare stravolgimenti, i quali al momento potrebbero portare a conseguenze ancora più gravi.”
“Dato che le linee seguite dagli ultimi governi hanno prodotto scarsi risultati in campo economico e sociale, sarà necessario invertire la rotta per dare una svolta politica statica a cui siamo abituati.”
“La linea tenuta dai governi ha una importanza marginale dal punto di vista della riuscita o meno di un governo. L’ aspetto chiave è rappresentato dal saper cogliere o meno le esigenze del paese. sapendo adattare la propria politica ai tempi correnti.”
E’ POSSIBILE CREARE UNA COALIZIONE DI GOVERNO IN GRADO DI GOVERNARE CON STABILITA’ PER TUTTA LA PROSSIMA LEGISLATURA, E SE SI QUALE POTREBBE ESSERE LA MIGLIOR COALIZIONE?
“Una coalizione sarà sicuramente la via che andrà presa, la storia recente ci dice che i governi sono possibili solo se creati da coalizioni. Un solo partito non sarà di certo in grado di sostenere l’intera attività di governo.”
“La coalizione è l’unica via per il cambiamento. Sarà importante una maggioranza compatta con unità di intenti e senza spaccature interne.”
“La coalizione di governo è l’unica via possibile per formare un governo in Italia, ma non rappresenta di certo la via più sicura e duratura come la storia ci insegna. Dunque rappresenta l’unica via possibile, ma non la migliore. Una coalizione realmente possibile è quella del centro-destra cosi come lo è quella del centro-sinistra. L’ importante è che vengano rispettati i bisogni del paese.”
CHI VEDETE COME FAVORITO PER LE PROSSIME ELEZIONI DI SETTEMBRE?
“Nonostante questo possa provocare grandi stravolgimenti credo che la coalizione di centro-destra sia la favorita, anche se un centro-sinistra compatto è in grado di tenere testa.”
“Sicuramente la coalizione di centro-destra ha la sua più grande occasione ed è favorita. C’è bisogno di cambiamento e dopo governi di centro-sinistra rappresenta l’unica alternativa in grado di dare stabilità al paese.”
“Molto probabilmente nelle prossime elezioni ci sarà una vittoria del centro-destra, anche se i risultati elettorali possono molte volte creare delle sorprese.”
Sicuramente la caduta del Governo Draghi rappresenta l’ennesimo esempio di instabilità e scarsa collaborazione tra i partiti, anche in periodi complicati come quello che stiamo attraversando da 2 anni e mezzo a questa parte. A dimostrare questa tesi sono i numeri, parliamo di 66 crisi in 75 anni, le quali comparate ai dati delle grandi potenze europee rappresentano un numero troppo alto per consentire la stabilità di cui l’Italia avrebbe bisogno.