L’immensità di Emanuele Crialese”, è un film di genere drammatico , uscito nelle sale il 15 settembre 2022. Vanta interpreti di un certo calibro, come la splendida Penelope Cruz, Luana Giuliani , Vincenzo Amato , Elena Arvigo, Aurora Quattrocchi, Francesco Casisa. 

La rivelazione arriva alla 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, la sceneggiatura narra la sua vera transizione, Emanuele Crialese regista affermato di 58 anni fa coming out,  raccontando così la tenera età vissuta come bambina. 

Il film ha ottenuto la candidatura Leone d’oro al miglior film, Penélope Cruz è stata candidata alla Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla 79ª Mostra di Venezia e al David di Donatello alla miglior attrice protagonista.

LA TRAMA 

Ci troviamo a Roma negli anni ’70. Clara (Penélope Cruz) e Felice (Vincenzo Amato) sono sposati e hanno tre figli: Gino, Diana e la dodicenne Adriana (Luana Giuliani), che preferisce farsi chiamare Adri perché si sente nel profondo un maschio. Si atteggia da maschio, si veste da maschio e porta un taglio da maschio, immagina di appartenere a un altro pianeta o a un’altra specie perché non riesce a riconoscersi in nulla di quello che vede intorno. La sua famiglia si è appena trasferita in un nuovo appartamento, ma la madre e il padre non si amano più, il loro matrimonio è praticamente finito. È chiaro anche ai figli. Adriana sente il bisogno di  mostrare a tutti quale sia veramente la sua identità. Il padre reagisce con violenza,Felice siciliano dispotico o e traditore. La madre, insieme a un’amica a cui Adri darà il suo primo bacio, sono le uniche a sostenerla. Sia Clara che Adri attraversano un periodo delicato delle loro vite: la dodicenne è sempre più consapevole della propria essenza; la madre deve affrontare la depressione e la fine del matrimonio con il marito traditore.

ESISTE UN SOLO GENERE: QUELLO UMANO

Di notevole rilevanza è la delicatezza attraverso la quale il regista affronta una tematica cosi attuale. La storia di Adri, per quanto possa essere biografica, narrata con ironia assume una chiave universale. Una società che tende ad etichettare il diverso, individua i  soggetti più fragili utilizzandoli come diversivi da veri problemi e vere minacce. I temi della marginalità e della diversità sono cari all’acclamato Crialese, lo dimostrano le opere antecedenti “l’immensità”. “Respiro” narra le vicende di una madre borderline di Lampedusa, mai adattata alla vita semplice e opprimente tipica della Sicilia del tempo. Proseguiamo con “Nuovomondo” , un padre, con figli e madre anziana, decide di imbarcarsi verso l’America, cercando appunto un nuovo mondo, evidenziando la natura migratoria dell’uomo. Negli anni ’70 , la ricerca di una vita migliore riguardava anche noi. Arriviamo così al 2011 con “Terraferma”, il film ha ottenuto 5 candidature e vinto un premio ai Nastri d’Argento, 3 candidature a David di Donatello, è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia Terraferma ha incassato 1,7 milioni di euro. Ambientata in un’isola siciliana, mai contaminata dal turismo ma le cui vicissitudini cominciano a mutare a causa dei continui flussi migratori provenienti dall’Africa. Nella narrazione si intreccia cosi la storia della famiglia Pucillo con quella di Sara, una donna africana e del figlioletto Ernesto. 

LOTTARE PER ESSERE SE STESSI, LA LOTTA Più CORAGGIOSA DELLA VITA

Emerge chiaramente il rifiuto di Crialese di vedere il mondo sotto un profilo classificatorio, qualsiasi sia l’origine della diversità , esiste un comune denominatore, il desiderio di libertà. Libertà di non definirsi e non classificarsi, non entrare in margini e termini utili solo a cercare qualcuno di simile, per paura di restare soli. Si, perché forse la società di oggi ci insegna proprio questo, ama rispetta e comprendi solo i tuoi simili, ma come si può evolvere confrontandosi con un nostro clone? Adri, alias Crialese, ci insegna la forza, la forza della realizzazione della nostra essenza, luce che deve guidare il cammino della vita. Ma evidenzia anche il bisogno di nascondersi, che ancora pervade il cuore di molti, la paura di perdere la generalità di essere solo una  persona e divenire : l’immigrato , il transgender, l’omosessuale e così via. Auspicio delle nuove generazioni è quello di lottare per la libertà, la libertà di non autodefinirsi.

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