Il punto G..ioco.
Il dubbio scherzoso viene: si gode, nel calcio, col bel gioco o con i tre punti? Nella nostra Serie A forse la seconda risposta dice la verità. Per carità, giocare bene e vincere è il sogno di ogni società e tifoso, ma capita raramente. Da noi regna il cinismo e la tattica. Proprio quest’ultima rende il nostro campionato imprevedibile, equilibrato e difficile. Vediamo nel dettaglio le partite di questa undicesima giornata.
Palermo-Bologna 3-1. La chiave nel primo anticipo della giornata non è tattica bensì territoriale, ambientale: insomma, il Barbera, dove il Palermo fa sempre la partita e ha raccolto i tre punti ogni partita. Una media scudetto se non fosse che si gioca anche in trasferta. Il Bologna dell’ex Pioli ha fatto poco per impensierire davvero il vantaggio dei rosanero, troppo dipendente da quel talento giovane che è Ramirez.
Novara-Roma 0-2.Si candida la squadra di Tesser alla lotta più dura, quella per non retrocedere; già, perchè l’unica vittoria ottenuta è stata quella contro l’Inter, in quel periodo squadra in confusione più di oggi. Dopo il vuoto di vittorie, gioco solo a sprazzi. E la Roma, col suo possesso palla a tratti esagerato, l’ha comunque sfiancata e infilato la zampata dei suoi nuovi, Bojan e Osvaldo. Per i giallorossi, però, il cammino è davvero lungo ancora per diventare grandi.