Il punto G..ioco.
Il dubbio scherzoso viene: si gode, nel calcio, col bel gioco o con i tre punti? Nella nostra Serie A forse la seconda risposta dice la verità. Per carità, giocare bene e vincere è il sogno di ogni società e tifoso, ma capita raramente. Da noi regna il cinismo e la tattica. Proprio quest’ultima rende il nostro campionato imprevedibile, equilibrato e difficile. Vediamo nel dettaglio le partite di questa undicesima giornata.

Palermo-Bologna 3-1. La chiave nel primo anticipo della giornata non è tattica bensì territoriale, ambientale: insomma, il Barbera, dove il Palermo fa sempre la partita e ha raccolto i tre punti ogni partita. Una media scudetto se non fosse che si gioca anche in trasferta. Il Bologna dell’ex Pioli ha fatto poco per impensierire davvero il vantaggio dei rosanero, troppo dipendente da quel talento giovane che è Ramirez.

Novara-Roma 0-2.Si candida la squadra di Tesser alla lotta più dura, quella per non retrocedere; già, perchè l’unica vittoria ottenuta è stata quella contro l’Inter, in quel periodo squadra in confusione più di oggi. Dopo il vuoto di vittorie, gioco solo a sprazzi. E la Roma, col suo possesso palla a tratti esagerato, l’ha comunque sfiancata e infilato la zampata dei suoi nuovi, Bojan e Osvaldo. Per i giallorossi, però, il cammino è davvero lungo ancora per diventare grandi.

Genoa-Inter. Rinviata. Un in bocca al lupo a tutti gli abitanti di Genova e dintorni, perchè prima del calcio viene la vita.

Atalanta-Cagliari 1-0. I bergamaschi si confermano squadra organizzata e che, a mio parere, otterrà una salvezza tranquilla nonostante gli iniziali sei punti di penalizzazione, ormai già recuperati. Il Cagliari non offre spunti eccezionali e dopo un avvio spumeggiante si ridimensionano i sogni degli isolani. Il solito Denis allora porta a casa i tre punti.

Cesena-Lecce 0-1. La last but not the least. In questo caso, invece, forse si. Perchè il Cesena offre poco per gli occhi, in termini di concretezza e di punti: 3 finora, senza mai una vittoria. Nemmeno il cambio di allenatore ha giovato, mentre Di Francesco si aggrappa al treno per la lotta. il Cesena non è spacciato perchè mancano molte giornate, ma vanno riviste e cambiate molte cose. Il Lecce cerca di fare..Cuadrado!

Chievo-Fiorentina 1-0. Il Chievo Verona si sa, è sempre una brutta squadra da incontrare, poco cambia se in trasferta o in casa. E Mihajlović si ritroverà certemente di nuovo contestato dai tifosi dopo la sconfitta; la squadra c’è ma non affonda mai come vorrebbe il tecnico sembra. Il Chievo, invece, guadagna tre punti e esce per un attimo dalla zona calda dei bassifondi della classifica.

Lazio-Parma 1-0. La Lazio al momento è prima con la Juventus che ha una partita in meno. Ma si può giurare che sta acquistando tutte le credenziali per disputare un campionato di vertice. La squadra è tranquilla, Klose fenomenale e la zona europea possono sognarla se non crollano. Il Parma, ancora mai col segno X in schedina, sembra troppo dipendente dall’estro di Giovinco; se non inventa lui alzano un muro, che però Sculli ha abbattuto.

Milan-Catania 4-0. Il risultato dice che non c’è stata partita, e la differenza di personalità e qualità in campo è indiscutibile. Il Milan è ancora la favorita allo scudetto secondo me. Ottima prestazione, tante occasioni, ma il Catania ha un’anima, ci prova, combatte e non molla mai, l’Aeroplanino Montella ha plasmato un buon gruppo. I quattro gol pesano e ci stanno, ma in ottica futura, i tifosi catanesi siano fiduciosi. Nella foto sotto Robinho festeggia con una samba la sua rete al Catania.

Udinese-Siena 2-1. Continua la magia del Friuli, dove gudolin sa solo vincere; l’Udinese è prima con la Lazio in attesa dei recuperi. Ma Di Natala (sempreverde) e co. (i giovani anagrafici davvero) offrono sempre belle partite, mettono in difficoltà tutti e in cascina i punti. Il Siena di Sannino assomiglia al Catania, vale lo stesso discorso. La squadra è viva, c’è, la salvezza non è un miracolo.

Napoli-Juventus. Partita rinviata. Grande pubblico, attesa per il rilancio del Napoli o la consacrazione della Juventus a pretendente al titolo.

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