“Tutto chiede salvezza” è la serie tv italiana che racconta l’universo dei disturbi mentali.

Tratta dall’omonimo romanzo autobiografico di Daniele Mancarelli, la serie viene pubblicata su Netflix il 14 ottobre 2022.

La regia è di Francesco Bruni, attore, scrittore, sceneggiatore e fotografo, che ha lavorato per la serie televisiva de “Il Commissario Montalbano” e alcuni lungometraggi cinematografici.

Noto come scrittore e sceneggiatore dei film di Paolo Virzì:, “La bella vita”, “Tutta la vita davanti”, “La prima cosa bella”, “Ovosodo”, etc. Quest’ultimo, insieme a “Scialla!”, sembra celare un interesse del regista per la condizione giovanile, ricca di sfumature e sempre più precaria e fragile, come si noterà nella recente serie Netflix.

Si tratta di una stagione di sette episodi dalla durata di quarantacinque minuti ciascuno. 

Il protagonista della serie è Daniele, un adolescente che dopo una notte di festa con i suoi amici, si risveglia in un ospedale psichiatrico e scopre che dovrà affrontare un T.S.O., trattamento sanitario obbligatorio, della durata di una settimana.

Infatti, la durata della stagione coincide con i giorni della permanenza di Daniele all’interno della struttura ed ogni episodio permetterà di esplorare il mondo della salute mentale.

La trama:

Daniele è un soggetto ipersensibile e questo lo porta ad avere attacchi di rabbia incontrollati, come quello avvenuto la notte prima di essere ricoverato, a seguito dell’assunzione di sostanze stupefacenti.

L’ipersensibilità di Daniele si scontrerà inizialmente per poi incontrarsi in un secondo momento con le personalità e i disturbi di altri ragazzi, i suoi compagni di stanza: Gianluca, che soffre di disturbo bipolare, Mario e Giorgio, traumatizzati da episodi del passato, Nina che ha tentato il suicidio, Madonnina, ossessionato dalla fede e dal fuoco e Alessandro, in condizione di catatonia.

I rapporti instaurati con i suoi compagni, ma anche con il personale della struttura, lo aiuteranno nel percorso di sette giorni: in ognuno di questi imparerà qualcosa di nuovo.

La scoperta delle fragilità altrui permetterà a Daniele di scoprire sé stesso e accettare la propria condizione, inizialmente rifiutata.

Salute mentale e società: dati, storia e regolamentazione:

La serie da spazio ad una realtà sempre più presente ed incisiva nella vita delle persone: i disturbi mentali.

Oggi, la salute mentale soprattutto dei giovani è sempre più instabile. La pandemia da Covid-19 e lo stato di reclusione forzata nel 2020 hanno contribuito all’insorgenza e all’aumento di disagi psichici nella popolazione.

Infatti, dal Rapporto sulla salute mentale 2020, è emerso che nello stesso anno il 91,8% della popolazione si è rivolto per la prima volta ai Servizi di Salute Mentale.

Inoltre, come testimoniano i dati dell’OMS, durante la pandemia i disturbi d’ansia e gli stati depressivi sono aumentati del 25%.

La fascia d’età che va dai 10 ai 19 anni risulta essere quella maggiormente colpita dai disagi mentali.

Oggi è sempre più evidente tale condizione dei ragazzi, i quali attraverso i Social Network esprimono i loro disagi e le loro emozioni. All’interno di piattaforme come Instagram e Tik-Tok viaggiano video realizzati da ragazzi che celano condizioni di salute mentale a rischio. Ma non mancano numerosi profili composti da team di psicologi che affrontano i casi di salute mentale, offrendo un aiuto agli utenti e contribuendo alla normalizzazione di questa realtà.

L’assistenza psichiatrica ospedaliera svolge un ruolo cruciale nel trattamento delle problematiche mentali. Il servizio erogato attualmente in Italia, ossia il Servizio Sanitario Nazionale, è stato istituito il 23 dicembre 1978 con la legge n. 833, in seguito alla promulgazione della legge n. 180 del 13 maggio dello stesso anno, anche denominata “Legge Basaglia”. Una legge di riordino dell’organizzazione del sistema psichiatrico ospedaliero che prevedeva il superamento dell’impostazione dei manicomi, strutture dedicate al trattamento dei disagi mentali fino a quel momento. Grazie allo psichiatra Franco Basaglia furono istituiti i servizi di igiene mentale pubblici e i manicomi furono chiusi definitivamente.

La legge creò un nuovo assetto e una nuova logica di assistenza psichiatrica, non più basata sul contenimento sociale e su forme di coercizione fisica, ma su una maggiore umanità anche relativa al rapporto tra personale e paziente.

I principi fondamentali della normativa si basano sulla dignità e sulla libertà umana. Inoltre, l’accesso alle strutture e la richiesta di supporto sono consentiti a tutti, senza alcuna distinzione, in nome dei principi di uguaglianza, equità e universalità.

L’articolo 33 della legge n. 883 “Norme per gli accertamenti e i trattamenti sanitari volontari e obbligatori”, sancì l’istituzione del Trattamento Sanitario Obbligatorio o T.S.O., il quale prevede che una persona sia sottoposta a cure mediche anche senza il suo consenso. Si tratta di accertamenti e terapie psichiatriche, spesso messi in atto in situazioni d’urgenza, ad esempio se un soggetto presenta alterazioni psichiche.

Il trattamento si somministra anche se il paziente rifiuta la propria diagnosi e le cure, come nel caso di Daniele.

Tutti possono chiedere salvezza:

“Tutto chiede salvezza” è la serie che esplora le fragilità umane.

Interpretata da giovani attori: Federico Cesari, nel ruolo di Daniele, Vincenzo Crea, nel ruolo di Gianluca, Fotinì Peluso, nel ruolo di Nina etc., permette un’identificazione generazionale con una tematica che oggi non passa inosservata.

Il ruolo dei protagonisti può aiutare i ragazzi a familiarizzare con l’universo del disagio mentale e acquisirne consapevolezza. Può essere un aiuto perché presenta la storia di un ragazzo comune, nelle sue debolezze e complessità, all’interno della quale ognuno può immergersi e identificarsi.

Semplicemente rappresentando le sfumature dei disagi della mente, la serie sdogana certi tabù e normalizza l’esistenza di questa realtà e del suo possibile trattamento.

Amicizia, amore, fratellanza: ecco cosa scopre Daniele all’interno di quella struttura.

La relazione con i suoi compagni, assieme alla terapia, lo aiuteranno nel suo percorso, perché la conoscenza degli altri gli permetterà di comprendere ed accettare sé stesso.

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