L’esercizio del voto è un obbligo al quale nessun cittadino può sottrarsi senza venir meno ad un suo preciso dovere verso il paese. L’astensione al voto è un fenomeno che ha acquisito crescente rilevanza nelle elezioni di tutto il mondo, attraverso un’analisi del fenomeno indichiamo determinati fattori che potrebbero esserne causa.

Negli ultimi decenni, molti cittadini hanno sviluppato un senso di alienazione e distacco dalla politica istituzionale. La disillusione politica è alimentata dalla percezione che i politici siano sempre meno interessati ai reali bisogni della popolazione e sempre più concentrati sui propri interessi e su quelli di potenti gruppi di pressione. Questa percezione influenza il giudizio del cittadino stimolando un senso di apatia nei confronti della politica e il pensiero che il proprio voto non possa realmente influire sui i risultati sperati.

La corruzione e gli scandali politici rappresentano un altro fattore determinante nell’erosione della fiducia pubblica nei confronti della classe politica. Episodi di malversazione e favoritismi, come quelli emersi durante Tangentopoli negli anni ’90 in Italia, hanno lasciato cicatrici profonde nella percezione pubblica. Questi eventi hanno alimentato l’idea che la politica sia intrinsecamente corrotta e che il cambiamento sia impossibile, scoraggiando così la partecipazione elettorale. Debolezza istituzionale, bassa remunerazione dei funzionari pubblici, l’accettazione sociale della corruzione come norma si congiungono e costituiscono così abuso di potere pubblico per il guadagno privato; favorendo cosi i privilegiati e sfruttando risorse destinate allo sviluppo per interessi privati.  La mancanza di informazioni chiare sui candidati e sui programmi contribuiscono a scoraggiare l’elettore, non abbastanza informato anche sulla complessità del sistema elettorale. Convergono poi le difficoltà legate alla mancanza di tempo, la lontananza dei seggi elettorali, e la mancanza  di accesso ad un’adeguata assistenza per le persone disabili.

Per anni il sistema politico è stato attraversato da scandali politici, ovvero da una vasta gamma di comportamenti impropri influenzando chiosa la percezione pubblica della politica, causando instabilità politica e crisi di governo e distruggendo la reputazione di importanti personaggi politici e dei partiti di appartenenza.

Durante le campagne elettorali, i politici spesso fanno numerose promesse per guadagnare il favore degli elettori. Tuttavia, una volta eletti, molte di queste promesse rimangono insoddisfatte. Al governo i rappresentanti possono incontrare varie difficoltà quali limitazioni di bilancio, la classica e onnipresente opposizione politica , e spesso e volentieri la mancanza di pianificazione di promesse fatte ma senza una chiara strategia di attuazione. 

Implicazioni per la democrazia

L’astensione al voto ha diverse conseguenze negative per il sistema democratico.Le elezioni sono il principale strumento attraverso cui i cittadini esprimono la loro volontà e scelgono chi li rappresenterà. Se una grande parte della popolazione sceglie di non votare, si crea un divario tra i rappresentati e i rappresentanti, indebolendo il principio fondamentale della democrazia rappresentativa. Inoltre, questo può favorire l’ascesa di movimenti populisti e anti-sistema, che sfruttano il malcontento generale per guadagnare consensi.Questo può portare a un aumento del malcontento e della sfiducia nei confronti delle istituzioni stesse.Quando solo una piccola percentuale della popolazione vota, le minoranze attive, spesso composte da gruppi con interessi specifici, possono esercitare un’influenza sproporzionata sui risultati elettorali. Questo può portare a politiche che non rispecchiano i desideri della maggioranza della popolazione.

Problemi specifici per le elezioni europee

Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle elezioni europee, dove la partecipazione elettorale è stata storicamente bassa e in costante calo.Ad esempio, nelle elezioni europee degli anni ’50, l’affluenza alle urne era molto alta, con punte del 98,5% nel 1948. Tuttavia, nelle elezioni europee più recenti, la partecipazione è scesa drasticamente, evidenziando un crescente disinteresse e disillusione nei confronti del progetto europeo.L’Unione Europea è percepita come un’entità complessa e distante dai cittadini. La comprensione delle sue istituzioni e delle loro funzioni non è diffusa, il che può portare a una minore partecipazione elettorale. Le elezioni del 2024 passeranno alla storia per il dato dell’astensione, attestatosi sotto il 50%, mai cosi basso. Il nazionalismo che contraddistingue gli europei può essere causa di astensionismo, molti cittadini europei si identificano maggiormente con la loro nazione piuttosto che con l’Unione Europea.

Affrontare questo problema richiede interventi multipli, tra cui l’educazione civica, la semplificazione delle procedure elettorali e una maggiore trasparenza delle istituzioni europee. Solo attraverso un impegno congiunto si può sperare di rafforzare la partecipazione democratica e garantire che le elezioni riflettano realmente la volontà dei cittadini. La politica continua il proprio percorso, contando i propri seggi, l’astensione permette a chiunque vota di decidere per te, quindi il voto può essere considerato come espressione di libertà, un diritto ma ancor prima un dovere, nonostante non si presentino conseguenze personali nel non farlo. 

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