Fondata nel 2004, la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni ha avuto modo di espandersi nel settore tematico e geografico. Son ben diciassette le collane editoriali della casa editrice, diciassette sono dunque le braccia che accolgono la diversità per condurre oltre i confini territoriali e mentali. La denominazione delle collane è in linea con la politica della casa editrice, troviamo infatti: “Letteratura di Confine”, “Trasfigurazioni”, “Mappe di una nuova èra”, “Saggi”, “Rivelazioni”, “Poesia”, “Fairie”, “Atlantide”, “La quiete e l’inquietudine”, “Oltre il confine”, “Scritti in scena”, “Sopralerighe”, “Heroides”, “Poesia e vita”, “Echi dalla storia”, “Visioni”, “Margini liberi”, “Echi da internet”.

Ecco le novità per il mese di aprile 2012:

 

“Sinfonia delle tre stelle” di Patrizia Di Donato, Federica Ferretti, Azzurra Marcozzi

quando il cielo d’Abruzzo si racconta,
nascono gocce di rugiada
che bagneranno indelebili i vostri cuori

Collana “Radici”. L’Abruzzo è tornato a volare alto. La nostra cultura intende esprimersi nella sua peculiarità attraverso il codice poetico, fiore all’occhiello di un sentire che è riuscito a travalicare i confini della nostra stupenda regione, affermandosi a livello nazionale. Un incontro magico, avvenuto in una tiepida mattina di Marzo presso la loro Radio a Giulianova stazione, quello tra la poetessa Federica Ferretti, autrice de Il canto del cigno rosso, Rupe Mutevole Edizioni, presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino lo scorso maggio, e le conterranee Patrizia Di Donato e Azzurra Marcozzi, allo stesso modo ammagliate dalla bellezza delle parole. Era iniziato tutto per caso, complice la rete, complice un social network, che è riuscito a interconnettere e a colmare anche distanze di piccola entità, ma che a volte potrebbero sembrare enormi, dettate da campanilismi atavici, resistenti a qualsiasi giocoforza. E così, il cielo d’Abruzzo, che scivola tra le montagne innamorate del loro mare, è stato di nuovo solcato da un volo felice, quello del cigno rosso, sostenuto mentre sfiora le vette innevate d’Aprile, da una straordinaria solidarietà d’intenti, confluita appunto in un’Antologia a tre singolari voci femminili, orgogliosamente Abruzzesi.  Dalla prefazione di Federica Ferretti

 

“Pensieri di rugiada” di Francesco Arena

Collana “Sopralerighe”. Il modo di esprimere poesia presente negli scritti dell’artista Francesco Arena, sottolinea come anche lui si possa annoverare fra i “Portatori di Luce”, cioè i veri artisti. Infatti, anch’egli si inserisce tra quei poeti capaci di far emergere e portare alla luce messaggi utili per l’umano operare. Va aggiunto e sottolineato che, l’artista attraverso i suoi messaggi non solo soddisfa se stesso, ma arricchisce di vibrazioni positive ogni ambiente in cui circolano i suoi scritti. Egli si potrebbe introdurre fra coloro che hanno agito con forza e tenacia passando dal sogno alla realtà quotidiana illuminando l’essere nel suo divenire eterno. Il Poeta, così operando, ci fa conoscere un tipo di realtà che spesso sfugge ai più essendo la poesia l’essenza della realtà visibile a tutti.Francesco Arena riesce, attraverso il suo poetare, a ravvivare e a vivificare quei “morti viventi” troppo spesso lontani dal messaggio poetico.

 

“Il demonio di Sant’Andrea” di Gaetano Allegra

Collana “Letteratura di confine”. Totore Iodice è un giovanissimo contadino che vive in un paesino sulle pendici del Vulture, in Basilicata. è un ragazzino sveglio e brillante, che a differenza dei coetanei ha ben delineato nella mente il proprio sogno: vuole emergere dal contesto di crassa ignoranza in cui è nato. Vuole imparare a leggere e a scrivere. Arriverà a ricattare un prete pur di riuscire nel proprio intento. Il destino, però, ha pronti per lui ben altri e incredibili progetti, tanto che la Lucania intera e poi tutto il Meridione impareranno presto a sussurrare il suo nome. Sullo sfondo di un’Italia che, ancora in fasce, vive d’ideali e speranze tanto quanto di contraddizioni e ipocrisie, le vicende di Totore s’intersecano con quelle di personaggi che nel bene e nel male hanno scritto la nascita della nostra nazione. Il brigante Crocco, il suo fido luogotenente Ninco-Nanco, l’avvocato Giuseppe Tardio, i generali Cialdini e De Sonnaz e perfino Rattazzi, Cavour, Vittorio Emanuele II.  “Il Demonio di Sant’Andrea” è un romanzo dalle due facce, tanto ben distinte quanto necessariamente complementari, tanto in contrasto quanto intrecciate l’una con l’altra. La prima è l’immagine di una favola senza tempo. è la storia di una vendetta, di una ribellione, di un sogno. è una storia come potrebbero esserne esistite tante. La storia di un uomo così forte e ricco d’ideali da riuscire a ribellarsi al proprio destino. L’altra ha un tempo e un luogo ben definiti. è la cronaca della nascita di questa nazione, l’Italia, che centocinquant’anni fa emetteva i primi vagiti dopo un limbo che durava fin dalla disgregazione dell’Impero Romano. Ed è una cronaca che, ricavata dai diari apocrifi e dalle stampe giornalistiche dell’epoca, non ricalca perfettamente quella raccontata da molti libri di storia. è un po’ più rossa, forse, di sangue. è un po’ più dura da ingoiare. Senza pretese, sicuramente è un po’ più vera.
“Viaggio nel cuore” di Roberto Colonna

Collana “Echi da internet”. Un uomo che ha saputo osare, nelle parole così come nella vita, quando ha deciso di svoltare, cercare il proprio futuro laddove non c’era altro che un’incognita. Ha trasformato infatti la sua decisione di emigrare per riappropriasi del futuro, in un nuovo canto in senso lato “politico”, di cui appunto si fa coraggioso portavoce in qualità di poeta-musicista romano, ora residente in Australia: è tutto questo e molto altro ancora l’autore Roberto Colonna. Spinto ad espatriare per avere una possibilità in qualche modo negata dalla propria nazione di nascita, di certo ritroviamo nelle sue poesie, dei topos letterari che lo accomunano in maniera inevitabile a tanti altri emigranti: l’influenza della lontananza, così come il venire a mancare dei propri cari e la città nativa.Ma è in due componimenti soprattutto, ROMA D’AMORE e ROMA D’AMARE, che si delineano i problemi della propria Patria, incapace di tenere testa alle tue aspettative, anzi, sembra indurti ad andartene, abbandonarla, a lasciarti tutto alle spalle pur nella struggente nostalgia della tua città, che pure è la capitale, tra le sue contraddizioni e le sue bellezze.
Paradossalmente, però, Roberto insegue un destino: realizzerà persino un sogno, quello di abitare l’Australia, dove, come ricordavamo, gli si rivela la sua “magica” propensione alla scrittura.

 

“I dolci occhi dell’amore” di Vito Cimmarusti

Collana “Echi da internet”. Autore eclettico come solo i veri poeti sanno dimostrarsi, Vito Cimmarusti mi ha conquistata per uno stile elegante eppure vicino alla vita quotidiana, quella che tocchi con mano ed ha, trova il coraggio di stupirti anche quando non te l’aspetti più. E invece, puoi riscoprire, ad esempio, la tenerezza, come in questi versi: “Amore di Nonno (a Carol). Di trepida attesa sfibrante,/miracolo d’amore vivete/ per l’incontenibile gioia raggiante/ del vate Nonno al Cielo obbediente/ il prematuro sboccio/ di un fiore inebriante…”, perché egli plasma da sempre le parole, rappresentandone le più intime inflessioni: al pari di un virtuoso musicista, suona ciascuna delle corde della nostra anima, calata nella contingenza.
E le parole, si sa, fluiscono, come se fossero onde che ci raggiungono per ritrarsi appena dopo, di nuovo timide. Ma in quel mentre, ci hanno cambiato, ci hanno aiutato ad evolvere e, poi, non potremo più essere gli stessi, anche per la profondità degli argomenti trattati sempre con oculatezza.
Non sta a me nè me ne assumerei la responsabilità, di esprimere un giudizio su un mondo poetico che è già multiforme, poliedrico, ricco di influssi e contaminazioni, che custodisce la lingua materna (il Pugliese), come una risorsa preziosissima, il cui risultato è un “singolare codice espressivo lirico che mi contraddistingue nel panorama poetico. Un linguaggio espresso in simboli e immagini, derivante dall’amore per la mia terra”.

 

“Nata in carrozza” di Elena Leica

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. E’ nata in una carrozza Elena Leica, lo racconta in una anticipazione di un suo prossimo romanzo, lo scrive nelle note biografiche, come fosse un evento tatuato sulla sua pelle e probabilmente lo è, come ogni cosa insolita e miracolosa. Non per il fatto d’essere nata su una carrozza, quanto per essere venuta al mondo prematura, dal ventre di una madre giovanissima, e di avere subito una specie di magica previsione poi, raggiunto l’ospedale. Un medico speciale l’ha battezzata bambina fortunata nel futuro, sempre. E così è stato. I cinque giorni di prognosi l’hanno fortificata e resa unica, una bambina che avrebbe sì sofferto, ma avrebbe sempre vinto. Quel dottore, diciotto anni dopo, lei lo ha rivisto e conosciuto da persona adulta, sul quel viso segnato dal tempo il sorriso della saggezza e la soddisfazione di una previsione azzeccata. Così la Leica ha voluto fare di questo episodio una parte importante di sé. Come nel breve stralcio in narrativa riportato all’inizio di questa raccolta, anche nella stesura delle poesie, lo stile di questa penna ha un carattere spontaneo ed immediato, con quel tantino di espressione logorroica tipica della scrittura giovanile, che necessita di riproporre più volte il concetto, come a sottolinearlo, ad evidenzialo. La ripetizione però non è pedante, non fa da ritornello costante alla canzoncina, no. è anzi una sorta di seconda possibilità, come un “ti voglio tanto, tanto bene” anziché un semplice “ti voglio bene”. Concetto uguale, rafforzativo diverso.

 

Per le novità editoriali del mese di marzo 2012:

http://oubliettemagazine.com/2012/04/02/le-novita-editoriali-per-marzo-2012-della-casa-editrice-rupe-mutevole-edizioni/

 

Link utili per ordinare i libri e per visitare i siti di riferimento:

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

 

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

(alessia.mocci@hotmail.it)

Fonte:

http://oubliettemagazine.com/2012/05/02/le-novita-editoriali-per-aprile-2012-della-casa-editrice-rupe-mutevole-edizioni/

 

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