MACCHINE

sinfonietta per corpi e voci

 

Testo e Regia: Gaddo Bagnoli

Attori: Claudia Franceschetti, Andrea Magnelli, Marco Olivieri

Musiche Originali: Sebastiano Bon e Francesco Canavese

Produzione: Federica Maria Bianchi

 

Tre figure cangianti, aspetti dell’umanità, vivono situazioni che si ripetono inesorabilmente uguali a se stesse, meccanismi del cuore e della mente che generano amore, odio, passione, morte e tutto quello che noi animali-uomini siamo obbligati a vivere, volenti o nolenti.

La percezione che abbiamo della nostra vita è un mosaico d’immagini dato dalle nostre impressioni sensoriali, il senso reale, profondo, ci sfugge indefinito, sembra che ci sia qualcosa di ‘sbagliato’. Per questo gli attori sulla scena si muovono secondo partiture prefissate di azioni, sequenze fisico/verbali che tentano di dare una direzione al nostro fare, al nostro esistere. Senza soluzione di sorta.

Gli attori, nel tempo di uno spettacolo che sa essere contemporaneamente poetico e incredibilmente ironico, sono l’anello tra la meccanica dell’io, il pensiero del tu e l’emozione del noi.

Il percorso iniziato con PAURAEDESIDERIO (primo capitolo della trilogia d’indagine sull’uomo e vincitore nel 2013 del Premio del Pubblico al Fit Festival in Canada), prosegue in MACCHINE, dove è nuovamente l’uomo il perno centrale della ricerca.

Il lavoro sulla Crudeltà delle Scimmie Nude trae origine dall’opera del grande maestro Antonin Artaud. La parola crudeltà deve essere intesa in senso lato e non nell’accezione fisica e rapace che di solito le si attribuisce, ma come qualcosa di estremo, di totalizzante, nel bene e nel male. Dal punto di vista dello spirito, crudeltà significa rigore, applicazione e decisione implacabili, determinazione irreversibile, assoluta. Il Teatro della Crudeltà presuppone una crudezza dell’attore verso se stesso per aprire il proprio cuore e per essere onesto, sincero e puro nei confronti del pubblico, attraverso lo spettacolo delle sue azioni e delle sue parole. L’attore graffia il suo cuore attraverso la sua apertura intima teatralizzandola, diventa il tormento di se stesso: sia comico che tragico.

Poiché l’uomo reagisce con il corpo a ogni stimolo del mondo esterno con una reattività fisica, istintiva, biochimica e automatica, genera azioni che per somma e ripetizione creano comportamento. Ecco perché l’Uomo è come una Macchina.

L’emozione e il pensiero nascono dopo quando, per esistere, vestiamo le nostre azioni meccaniche di un’altra natura, per distinguerle dalle azioni meccaniche degli altri. Gli attori, confusi nella moltitudine dell’umanità, creano un tessuto di reazioni grazie alle quali il pubblico può cogliere la poesia al di là delle risposte automatiche, prigioni della vita. Questo lo studio che sta alla base di MACCHINE, sinfonietta per corpi e voci.

 

Macchine, sinfonietta per corpi e voci

Teatro OutOff, via Mac Mahon 16, Milano

Dal 29 ottobre al 3 novembre

Orari spettacoli da martedì a sabato ore 20.45; domenica ore 16.00

Prenotel 02.34532140

Acquista online direttamente dal sito www.teatrooutoff.it

 

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