Nel Marzo 2022 è deceduto il dottore Francesco Catona psicologo e psicoterapeuta dell’anima, dello sport e della natura. La sua scomparsa improvvisa ha generato incredulità nei suoi followers e nella famiglia che vuole mantenere privata la causa del malore. Aveva 44 anni, profondamente innovativo in primis nel suo lavoro. Riceveva a Milano ma le sue terapie raggiungevano tutto il mondo tramite le videochiamate Skype e grazie ai suoi suggerimenti nei quasi 2000 video pubblicati su YouTube. Francesco Catona lascia però in eredità una videoteca di contenuti psicologici che hanno aiutato oltre i 61 mila iscritti al suo canale a destreggiarsi tra le sfide più disparate che la vita pone, grazie ad un dono che ognuno di noi possiede: il carattere. Video profondamente originali che si aprono ad una dimensione psicologica e caratterologica e in cui lo sport, la natura e l’anima (temi a lui molto cari) divengono lo sfondo costante e peculiare delle sue riflessioni.

Il codice dell’anima

Catona non amava definirsi un guru ma colui che condivide delle riflessioni e ponendo sempre l’attenzione sul fatto che i disagi psicologici non hanno una soluzione universale e valida sempre ma una serie di possibilità risolutive, spesso in contraddizione che vanno fatte valere al momento giusto e scelte in base al proprio “carattere innato”.
Proprio il carattere diviene un altro argomento centrale dei suoi discorsi, considerato l’elemento imprescindibile per il benessere della psiche.

In un mondo in cui sembrano esserci delle tappe obbligate da percorrere, degli schemi preconfezionati per aderire agli standard sociali e regole comportamentali da seguire, egli invitava a scegliere proprio quegli elementi caratteriali particolari ed inevitabilmente peculiari, unici, rispetto ad un collettivo amalgamato.
“Tu non sei al mondo per seguire i progetti del futuro. Sei al mondo per vivere il presente, per realizzare le tue capacità, per seguire le tue passioni. Punta su di te”. Afferma in una delle sue riflessioni in merito.
Lui per primo ha dedicato la vita alle sue passioni, soprattutto quella dello sport sempre immerso nella natura. Nella sua visione la natura rispecchia proprio quello che abbiamo dentro. Ciò era per lui una grande fonte di ispirazione per trattare argomenti psicologici legati alla natura selvaggia, una forza innata presente in ognuno. Nei suoi video invitava a seguire l’esempio che ci fornisce la natura nell’affrontare la vita. “La ghianda fa la quercia” era uno dei suoi mantra.
Il libro preferito di Catona era infatti “Il codice dell’anima” di James Hillman, onnipresente nei video caricati e un punto cardine per la sua crescita personale e lavorativa. Il libro si colloca fra gli sviluppi attuali più significativi della psicologia di derivazione junghiana. “La ghianda diventa quercia” è il pensiero centrale del libro e trae spunto dal mito di Er, secondo cui l’anima di ciascuno sceglie un compagno segreto, un’ombra come direbbe Jung, o daimon come lo chiamavano i greci. Questo demone ci guida nella vita terrena. Esso forgia il nostro carattere anche in quei tratti che vengono comunemente identificati come oscuri, essi portano a compiere delle scelte solo nostre e a delineare il nostro cammino. Non ascoltandolo veniamo come snaturati e ci ammaliamo.

“Il carattere non è buono. Ha le sue luci ma anche delle ombre. Scoprire se stessi vuol dire scoprire soprattutto le ombre della nostra anima. Perché non ci vogliamo conoscere? Perché seguiamo un modello di perfezione. Questa falsa identità però incarcera la nostra anima e crea i disagi psicologici.” Chiarisce ancora in uno dei suoi discorsi.

Lo psicologo dell’anima

Francesco Catona si è laureato in Psicologia presso l’Università di Firenze. Specializzato in psicoterapia presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, ritiene che i disturbi che affliggono non siano mai casuali ma messaggi che provengono dal profondo.
La sua formazione e il suo lavoro (a cui ha dedicato con passione tutta la sua esistenza) sono stati allo stesso modo una grande fonte di ispirazione in ogni ambito della sua vita.

Quello proposto da Riza è un approccio che si chiede cosa il paziente cerchi di ottenere da quel disturbo attraverso quello specifico sintomo. Esso rappresenta soprattutto un messaggio che non può essere comunicato in un altro modo. Tale messaggio esprime qualcosa di inconscio ed è una forma di comunicazione verso se stessi e gli altri.
L’approccio proposto non collude con la cultura medica o psicologica ma vuole integrarla in modo più ampio, chiedendosi anche il significato di un sintomo al di là dell’alterazione organica in sé e per sé. Riza ritiene che la natura psicosomatica dei sintomi non sia una sorta di dispetto della natura o qualcosa da risolvere, è qualcosa che nasce nel paziente perché gli serve. Un’energia che vuole mettere in luce aspetti del suo modo di vivere che è ora di affrontare.
Da qui nasce l’importanza di decifrare il significato del sintomo del disagio. Non è necessario trincerarsi dietro al modello medico per cui ci si focalizza solo sulla risoluzione del sintomo e in cui l’unica preoccupazione diventa la scelta del farmaco. Ma piuttosto su ciò che va bene nell’individuo, al di là de disturbo. Il trattamento prevede di porre il focus sulle qualità della persona, nonché sull’identificazione dei suoi talenti e sull’evocazione di immagini stimolando un processo creativo presente al proprio interno. Come più volte suggerisce lo psichiatra e psicoterapeuta Raffaele Morelli, fondatore e presidente dell’istituto Riza di Medicina psicosomatica.
Si tratta di ritrovare una funzione di pensiero su quanto sta accadendo all’interno dell’individuo e naturalmente su quale possa essere l’intervento più utile che faccia innescare dall’interno un processo di auto-guarigione.

Un’impronta indelebile

In linea con queste formazioni Catona è stato un grande sostenitore della scuola di pensiero psicologica per cui la guarigione dal disagio mentale non può derivare esclusivamente da un’analisi della storia di vita passata ma dal fare emergere il proprio carattere e le proprie qualità innate. Questa sarebbe la vera chiave del benessere per ogni persona. Questo significa aprire le porte alla gioia in una visione nuova della propria vita, svincolata dal passato e accogliente la propria vera essenza.

Il pensiero di tutti coloro che lo seguivano è ben riassunto nelle parole della famiglia che informa sui social della terribile notizia. Tra le righe addolorate è possibile scorgere anche un messaggio di conforto e speranza:

“La vita – come diceva sempre il Dottore Catona – è misteriosa, e dobbiamo accettarla per tutto ciò che ci dà. E che ci toglie.
La sua immensa eredità verso tutti coloro che lo seguivano sui canali social è (e sarà sempre) costituita dai quasi 2000 video pubblicati, che sino ad oggi hanno raccolto oltre 15 milioni di visualizzazioni.
Questo significa che lui continuerà ad essere presente nelle nostre vite con i suoi consigli, i suoi suggerimenti, il suo esempio. Pertanto, quando ne sentiremo il bisogno, non dovremo fare altro che cercarlo dove lo troveremo sempre.”

La sua impronta (come la chiamerebbe lui) resterà sempre in modo indelebile.

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