Nuovo appello di papa Francesco contro coloro che vivono solo per soldi, potere e vanità, danneggiando gli altri per ottenere vantaggi che non saranno utili una volta passati dall’altra parte.

Mercoledì 11 Giugno, nell’affollatissima piazza San Pietro, il pontefice riprende il discorso della lotta alla corruzione, argomento su cui si è pronunciato più volte nell’ultimo anno.

Nelle dichiarazioni del Marzo scorso, nella Cattedra della Basilica Vaticana, Bergoglio si era rivolto direttamente a rappresentanti politici e partiti, condannando chi avesse intrapreso azioni criminose per il proprio tornaconto. Altri interventi del pontefice, precedenti al 2014, rivelano la preoccupazione di Bergoglio nei confronti di chi agisce male all’interno della classe ecclesiastica e pietà per i figli dei corrotti che mangiano pane sporco.

“…penso per esempio alle persone che hanno responsabilità sugli altri e si lasciano corrompere: ma voi pensate che una persona corrotta sarà felice, dall’altra parte? No!” ha annunciato con forza papa Francesco quest’ultimo mercoledì, probabilmente esortato anche dagli ultimi episodi che hanno riguardato i casi Expo e Mose.

“Penso a coloro che fabbricano armi per fomentare le guerre… Ma pensate, che mestiere è questo!” ha continuato il pontefice spostando il discorso su quelli che ha chiamato “mercanti di morte”.

L’oscurità che invade il cuore di così tante autorità politiche, sociali ed anche ecclesiastiche, è il fulcro del discorso di Bergoglio, sempre al servizio delle migliaia di persone che subiscono ingiustizie da parte di chi troppo facilmente cade nella trappola della corruzione.

Il pontefice conclude l’udienza generale con un fortissimo monito sia per i corrotti che per i fabbricanti di armi: “ Che il timore di Dio faccia loro comprendere che un giorno tutto finisce e che dovranno rendere conto a Dio”. ”

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