La graphic novel “(The) Zombies” firmata dall’autore , scrittore e sceneggiatore italo brasiliano Stefano Labbia rappresenta un’opera innovativa nel panorama del genere horror e crime. Con una trama avvincente e un’attenzione particolare allo sviluppo dei personaggi e alle dinamiche sociali, Labbia offre ai lettori un’esperienza che va oltre il classico racconto di zombi, esplorando tematiche complesse e attuali in maniera così profonda da stravolgere completamente un genere cult.
La storia si svolge in un mondo post-apocalittico dove i morti viventi hanno preso il sopravvento, ma Labbia sposta il focus narrativo dai soliti cliché sugli zombi, concentrandosi invece sulla vita dei sopravvissuti. Questo approccio conferisce alla narrazione una profondità unica, ponendo l’accento sulle scelte morali e sulle conseguenze delle azioni umane in un contesto in cui le regole sociali sono state stravolte. I protagonisti della serie, i detective speciali Arthur Bennet e Joanne Monroe, si trovano a indagare su crimini commessi non dagli zombi, ma dagli stessi sopravvissuti, il che apre la strada a una riflessione critica sul comportamento umano di fronte al collasso della civiltà.
Arthur Bennet, con la sua esperienza e il suo atteggiamento pragmatico, rappresenta l’incarnazione di un individuo che ha imparato a sopravvivere in un mondo dove la morale è diventata relativa. Bennet è un personaggio complesso, che non si limita a seguire le regole, ma a volte le piega a suo favore per raggiungere i suoi obiettivi di giustizia verità. Questo lo rende un anti-eroe interessante, capace di attirare l’attenzione dei lettori grazie alla sua scelta decisa in nome di ciò che rappresenta e ciò che difende. La sua controparte, Joanne Monroe, è invece giovane e idealista, desiderosa di dimostrare il proprio valore in un mondo che richiede durezza e adattabilità. La dinamica tra i due detective è uno degli elementi più affascinanti della serie, poiché rappresenta il conflitto tra esperienza e innocenza, pragmatismo e idealismo.
Uno degli aspetti più innovativi di “(The) Zombies” è il modo in cui Labbia esplora l’umanità attraverso la lente del disastro. La società che emerge dopo l’apocalisse è frammentata e caotica, con nuovi ordini e gerarchie che si formano in risposta alla crisi. I sopravvissuti devono affrontare sfide non solo fisiche, ma anche etiche, e questo porta alla nascita di nuove alleanze, culti e bande. La presenza degli zombi, pur essendo un pericolo costante, diventa quasi secondaria rispetto alle minacce poste dagli stessi esseri umani e continuano a vivere in modo rapido e spesso violento.
L’autore dunque utilizza il contesto post-apocalittico come metafora per esplorare temi universali, come la sopravvivenza, la moralità e la natura umana. La crisi mondiale rappresentata nella serie riflette le paure e le incertezze del nostro tempo, in cui il cambiamento climatico, le pandemie e le tensioni politiche mettono in discussione la nostra capacità di adattarci e sopravvivere. Attraverso i suoi personaggi, l’autore ci invita a riflettere su come reagiremmo in una situazione estrema: saremmo altruisti e cooperativi, o cederemmo all’egoismo e alla disperazione?
Un altro elemento chiave della serie è la critica sociale. In un mondo dove le strutture tradizionali di potere sono crollate, emergono nuove forme di controllo e manipolazione. Labbia ci mostra come, in un contesto di caos, gli esseri umani siano capaci di creare nuovi sistemi di oppressione, usando persino gli zombi come strumenti per i propri fini. Questa rappresentazione dell’umanità in un mondo senza leggi è tanto spaventosa quanto ahinoi realistica, e fa riflettere su quanto sottili siano i confini tra civiltà e barbarie.
Il talento dell’autore quarantenne come narratore si manifesta anche nella costruzione di un’atmosfera che bilancia tensione e introspezione. Le scene d’azione sono avvincenti e ben costruite, ma è nei momenti di quiete che la serie brilla veramente. I dialoghi tra i personaggi sapientemente dipinti, rivelano molto del loro passato e delle loro motivazioni, e Labbia è abile nel creare situazioni che mettono in luce le debolezze e i punti di forza dei suoi protagonisti con continui giochi di luce ed ombre narrativi. Questo rende la lettura non solo un’esperienza emozionante, ma anche un vero e proprio viaggio psicologico nelle menti dei personaggi.
In conclusione, “(The) Zombies” non è solo una graphic novel di genere horror, ma un’opera che solleva interrogativi profondi sulla natura umana e sulla società. Stefano Labbia riesce a trascendere i confini del genere, creando una storia che è allo stesso tempo un thriller avvincente e una riflessione critica su temi attuali. Per chi è alla ricerca di una lettura che sia emozionante e al pari stimolante dal punto di vista intellettuale, “(The) Zombies” è sicuramente una scelta obbligata!