Nuove tensioni in Irlanda del Nord
Notte di sangue quella dello scorso Venerdì Santo nel quartiere di Creggan a Londonderry. La vittima è Lyra McKee, giovane giornalista di 29 anni, il cui omicidio fa riemergere la paura per la violenza in Irlanda del Nord.
Torna la violenza in Irlanda del Nord
Erano decenni che non si assisteva ad atti simili in Irlanda del Nord. Eppure la sera di giovedì scorso pochi minuti prima del Venerdì Santo – dal nome degli Accordi di pace siglati nel 1998 – a Londonderry un proiettile vagante ferisce mortalmente Lyra McKee durante gli scontri fra la polizia e manifestanti.
Tutto è cominciato nella serata di giovedì, quando la polizia nord irlandese ha avviato dei controlli finalizzati a sventare eventuali attacchi armati nel quartiere repubblicano di Creggan in vista della Pasqua. Questo atto ha scatenato la protesta dei “dissidenti repubblicani”, ossia i cattolici dell’Irlanda del Nord che non accettano gli accordi del Venerdì Santo e che auspicano a una Irlanda unita anche ricorrendo alla violenza.
Gli atti di violenza hanno visto il lancio di 50 bombe molotov e l’incendio di due mezzi senza che questo facesse però scaturire l’intervento da parte delle forze di polizia. Poi, ad un certo punto, tra gli aggressori qualcuno spara e colpisce Lyra, la quale muore poco dopo in ospedale.
La polizia definisce l’avvenuto come un atto terroristico imputabile al gruppo dissidente repubblicano definito New IRA che si ispira all’organizzazione paramilitare in lotta per l’indipendenza irlandese, la famosa IRA.
L’incertezza sulla Brexit all’origine della tensione
La questione dell’Irlanda del Nord è molto complicata e si pensava stabilizzata, ma i recenti sviluppi non fanno più pensare così.
Gli eventi politici legati alla devolution britannica, alla crisi di governo nord irlandese e alla questione della Brexit hanno contribuito a generare un clima di instabilità.
Negli accordi previsti per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea si annuncia un periodo di transizione fino al 2020 dove il regno rimarrebbe nell’unione doganale. Successivamente si andrebbe a definire il nuovo rapporto tra Regno Unito e Ue. Il problema del possibile ritorno di un confine all’interno dell’isola irlandese e la conseguente mancata osservanza dell’Accordo del Venerdì Santo sono un problema. L’accordo del Venerdì Santo rappresenta un accordo storico molto importante per la pace sull’isola. Questo è il motivo principale per cui l’accordo ai tempi della Brexit viene ritenuto fondamentale.
La clausola di salvaguardia conosciuta come backstop è un nodo difficile da sciogliere. Si teme che la presenza di un confine rigido possa far rinascere le difficoltà esistenti fra le due comunità. Difficoltà che sono state appianate grazie agli Accordi. Si prevede che qualora il Regno Unito non dovesse trovare un accordo sulla Brexit, il confine con l’Unione europea dovrà essere posto in mare. Tuttavia anche rispetto a questa soluzione c’è divisione.
Il governo irlandese vede di buon occhio la permanenza dell’Irlanda del Nord nel mercato unico europeo. Diversamente il resto del Regno Unito verrebbe trattato come uno Stato terzo. Al cosiddetto modello Norvegia e al backstop si oppone la destra unionista nord irlandese la quale appoggia il governo di Theresa May. Il DUP teme una possibile unione di Belfast con la Repubblica d’Irlanda.
Il continuo discutere riguardo al backstop e al possibile futuro dell’Irlanda del Nord nel post Brexit sta pertanto acuendo i dissidi all’interno della politica locale.
Lo spettro del passato scuote l’Irlanda del Nord
L’ultimo omicidio avvenuto in Irlanda del Nord risale al 2001 con l’uccisione del giornalista Martin O’Hagan ad Armagh.
Prima di questo, l’episodio riguardante Bobby Sands. Il 5 maggio 1981 l’attivista politico nord irlandese muore dopo una sciopero della fame cominciato nella prigione di Maze, nei pressi di Belfast.
Sands protestava nei confronti dell’abolizione di quella che veniva definita categoria speciale. La categoria speciale rappresentava uno status conferito alle persone arrestate per cause legate al movimento separatista nord irlandese.
Il recente omicidio della McKee ha profondamente scosso la comunità di Londonderry riportando alla mente i fatti dei Troubles. Durante i Troubles il conflitto politico del 1969 sfocia in una guerra a bassa intensità con numerosi atti di violenza culminati con la carneficina del Bloody Sunday del 1972 a Derry (Londonderry per gli unionisti).
Ed è proprio a Londonderry che oggi sta diventando sempre più problematico riuscire a gestire la tensione fra le varie parti.
Il gesto ha anche generato forti critiche e disapprovazione sia da parte unionista sia da parte repubblicana tanto che il gruppo del New IRA ha ammesso la propria responsabilità nell’omicidio di Lyra McKee.
L’organizzazione del New IRA nasce ufficialmente nel 2012 in seguito all’incontro di più gruppi contrari ai contenuti degli Accordi del Venerdì Santo, specialmente quelli relativi al disarmo.
Secondo quanto riportato dal The Irish News riguardo la rivendicazione del New IRA, McKee muore tragicamente nel corso di un attacco contro la polizia perché vicina alle forze nemiche. Lyra quando è stata colpita alla testa dal proiettile si trovava accanto a un veicolo della polizia nord irlandese. Chi l’ha colpita stava mirando in direzione proprio della polizia.
Diverse sono le motivazioni all’origine della crescente inquietudine in Irlanda del Nord e sicuramente condizioneranno l’evoluzione degli equilibri e degli sviluppi della regione.
Bisogna attendere e sperare che i principali protagonisti della politica locale nord irlandese possano tornare a fidarsi reciprocamente per tranquillizzare gli animi ed evitare un peggioramento degli atti di violenza che sembravano ormai dimenticati.