“Ogni tre stelle” è una raccolta di fiabe illustrate, liberamente ispirate a testi di Fabrizio De André, destinate a lettori dagli 8 anni.

Le fiabe sono ispirate in particolare a: “Le acciughe fanno il pallone”, “La canzone di Marinella”, “Don Raffaè”, “La ballata dell’amore cieco”, “Il fannullone”, “La guerra di Piero”, “Un malato di cuore”, “Il suonatore Jones”.

Dalla raccolta “Ogni tre stelle” proponiamo in lettura “Il cavaliere e la sua stella”.

 

Il cavaliere e la sua stella


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Lo guardava poggiata sulla sua stella la bella Marinella. Guardava con tenerezza il suo cavaliere, mentre bussava alla porta di casa sua, sperando di trovarla lì dentro. Indossava sempre gli stessi abiti, quelli del loro primo e unico incontro: con il mantello rosso e il cappello bianco si presentava davanti alla porta della graziosa casetta di Marinella e bussava, fino a quando, dopo tre tentativi, si rendeva conto che dentro non c’era nessuno.

Non si rassegnava Piero alla scomparsa della dolce fanciulla che era riuscita, in un lampo di tempo, a rapirgli il cuore. Si erano conosciuti in primavera, durante una piacevole serata di fine aprile. Lei passeggiava tutta sola per il viale alberato mentre, con aria sbalordita, osservava le meraviglie che fiorivano tra gli alberi e il prato. Piero invece aveva appena finito di lavorare e stava decidendo in che modo trascorrere la serata quando, in lontananza, gli comparve una figura femminile meravigliosa.

Occhi di un profondo azzurro cielo, volto candido, capelli neri lunghissimi, tenuti sciolti, e un corpo longilineo, avvolto da un abito svolazzante rosa e scarpette di raso nere: non smise neanche un istante di cercare gli occhi di Marinella, che intanto lo osservava affascinata.

La giovane fanciulla che fino a quel momento non si era mai interessata agli uomini e all’amore, capì subito che in quel ragazzo era racchiuso un galante cavaliere, anche se non lo accompagnava nessun cavallo bianco.

Non ci fu bisogno di tante parole, perciò i due, rapiti l’uno dell’altro,  si guardarono candidamente negli occhi e, mano nella mano, percorsero insieme il viale fiorito.

Furono ore di amore e incanto, in cui, tra baci e carezze, Piero e Marinella assaporarono la stessa magia, mentre i fiori e le stelle che si illuminavano nel cielo notturno li assistevano felici.

Poi il cavaliere accompagnò la dama nella sua casa vicino al fiume, la baciò sulla fronte e andò a dormire con addosso l’entusiasmo e la voglia di rivederla al più presto.

 

Il giorno dopo Piero percorse avanti e indietro il viale alberato, dal primo pomeriggio fino a tarda sera, ma della bella Marinella nessuna traccia; si preoccupò, perché si erano dati appuntamento lì il giorno prima, così si diresse verso casa sua, e bussò tutta la notte alla sua porta.

Furono giorni tristi e interminabili per il giovane cavaliere che ogni sera, dopo aver finito di lavorare, percorreva lo stesso viale e bussava alla porta di Marinella per tre volte, senza ottenere risposta; allora tornava silenzioso a casa, senza smettere di pensarla.

Nessuno dei suoi amici conosceva Marinella, e nessuno sapeva del loro incontro amoroso, così Piero sguazzava tutto solo nella sua tristezza.

Era preoccupato, e non riusciva a rassegnarsi all’idea che quella splendida fanciulla fosse scomparsa all’improvviso, così continuò per molto tempo ad attenderla lungo il viale alberato, e a cercarla nella casa vicino al fiume.

Un giorno, però, gli animali che vivevano nei pressi del fiume e che sapevano dove si trovava la sua amata si dispiacquero troppo per il giovane cavaliere e decisero di informarlo sulla sorte della splendida fanciulla.

La sera, quando Piero, con il mantello rosso e il cappello bianco, si avvicinava a bussare alla porta, una farfalla tutta colorata si avvicinò a lui e gli spiegò dove si trovava Marinella.

“Il giorno in cui dovevate incontrarvi Marinella uscì di casa presto per raccogliere dei fiori. A un certo punto però, e nessuno sa in che modo, scivolò nel fiume, e mentre l’acqua lentamente la cullava, il cielo la osservava incantato. Era affascinato dalla sua immensa bellezza, una bellezza che meritava, come tutte le cose belle, di volare in alto. Per questo chiamò in aiuto il vento che raccolse la bella fanciulla dal fiume, e la posò su di una stella, in modo che potesse brillare per sempre”.

Allora il cavaliere senza cavallo bianco, che volle credere alla farfalla, alzò la testa e riuscì, nonostante quella sera ci fossero molte nuvole, a scorgere luccicante la stella di Marinella.

Smise così di bussare alla sua porta ma non smise mai di cercarla su nel cielo.

 

Ogni tre stelle

di Ambra Caserta

illustrazioni di Nunzio Caserta

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