Bloccare, o perlomeno provare a bloccare quel decreto legge imu-Bankitalia, che pare agisca come una sorta di velo di Maya. Per quanto infatti preveda l’abolizione della seconda rata imu,  il retro della medaglia, a detta soprattutto dei cinque  stelle, nasconde  un vero e proprio  “saccheggio” nei confronti di Bakitalia.

Il no deciso dei pentastellati, pronti a tutto pur di fermare o almeno rallentare il più possibile l’approvazione il decreto, è un no doppio. No all’ imu ma no anche  alla privatizzazione di Bankitalia. I cinque stelle e il gruppo dei dissidenti da cui non si esimono nemmeno lega nord e fratelli d’ italia, vanno bloccati. Questa volta è un imperativo categorico bisogna bloccare quell’ ostruzionismo fatto di proteste e urla che animano le sale del governo e le pagine dei giornali.

Alla camera  arriva la tagliola, a farne uso è il presidente della camera Boldrini. Il no, urlato( e non solo) questa volta è per lei.
Dai banchi del PD si grida al fascismo, i grillini fischiano, fdi sventola un tricolore, il tutto in risposta ad una ferrea Boldrini che blocca il dibattito alla camera nonostante i 170 deputati pronti a parlare . ”

“Il presidente Boldrini” ,scrive sul social Facebook Manlio Di Stefano”, é quanto di più infimo le istituzioni italiane rappresentino. É una serva del potere”

La stessa votazione del decreto legge non avviene senza ulteriori tumulti,  il passo dalla semplice protesta alla rissa é breve. Oggetti lanciati, insulti, e pare la denuncia di un’ aggressione nei confronti di una deputata del movimento cinque stelle. La Boldrini sembra non fare caso a nulla. Intanto  deputati Sel garantiscono all’ evento anche la colonna sonora con le note di bella ciao. Inutile nascondersi dietro la parziale abolizione della seconda rata imu, il decreto imu- Bankitalia é a detta dei grillini un vero e proprio saccheggio, posta in palio 4 miliardi di euro ” regalati” alle banche.
La Boldrini ha usato la ghigliottina, il decreto é legge. Per i penta stellati nulla di più simile ad una dichiarazione di guerra. Gli scontri alla camera ormai passano come un ulteriore banco di prova per il deputati di Grillo, pronti a questo punto a non tacere su nulla. Il nemico da sconfiggere torna ad essere l’ italicum, e nella sala del mappamondo di certo i grillino non brilleranno per la loro assenza.

“Questo è davvero il punto di non ritorno, forse non vi rendete conto che d’ora in poi è guerra vera. Non vi daremo più pace o tregua”

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