Pyramiden, situata nell’arcipelago delle Svalbard, è stata abbandonata nel 1998, lasciando dietro di sé un’atmosfera spettrale di desolazione. Fondata dall’Unione Sovietica negli anni ’20, fu una fiorente città mineraria. Tuttavia, con il declino delle risorse e il crollo dell’URSS, Pyramiden è stata abbandonata. Nonostante gli sforzi di alcuni per riportare vita a questo luogo, le sfide logistiche e ambientali rendono incerto il futuro di Pyramiden. Tuttavia, il suo fascino unico e il suo potenziale turistico potrebbero offrire speranza per una riqualificazione futura.

Il declino delle risorse minerarie e il crollo dell’URSS hanno contribuito al suo abbandono. Nonostante gli sforzi sporadici di riqualificazione, le difficoltà logistiche e le condizioni climatiche estreme rimangono ostacoli significativi. Comunque, il potenziale turistico e il fascino unico di Pyramiden offrono una flebile speranza per il suo futuro, sebbene incerto.

Pyramiden, essendo una città abbandonata, non ha un municipio operativo nel senso tradizionale del termine. Ma ci sono strutture rimaste dalla sua epoca di attività, tra cui un edificio che potrebbe essere stato utilizzato come municipio o amministrazione locale durante il periodo in cui la città era abitata. Non ci sono dati disponibili dal municipio, in quanto la città è stata abbandonata nel 1998 e non esiste più una struttura governativa operativa. La città è ora visitata solo occasionalmente dai turisti e dagli esploratori delle Svalbard.

Pyramiden è considerato sia un luogo turistico che un luogo abbandonato. Sebbene sia stato abbandonato nel 1998 e gran parte delle strutture sia rimasta in stato di disuso, la sua storia unica e l’atmosfera spettrale attraggono numerosi visitatori curiosi. Tuttavia, le possibilità di riqualificazione e sviluppo futuro sono incerte. Le sfide logistiche e ambientali, insieme al suo isolamento e alle condizioni climatiche estreme, rendono difficile un restauro completo e un uso sostenibile del luogo. Tuttavia, alcuni sforzi sono stati fatti per preservare le strutture esistenti e promuovere il turismo sostenibile. In definitiva, il destino di Pyramiden dipenderà dalle decisioni delle autorità locali, dalle risorse disponibili e dall’interesse continuo da parte dei visitatori e degli investitori.

Raggiungibile solo via barca con una traversata di oltre due ore dal capoluogo Longyearbyen, l’insediamento di Pyramiden, nelle isole Svalbard, abitato stabilmente da una comunità di minatori russi fino al 1998, deriva il suo nome dalla caratteristica forma piramidale della montagna alle spalle delle città, la quale si affaccia sulla baia di Adolfbukta dove si trova anche il Nordenskjöldbreen (Nordenskiöld Glacier). Arrivando via mare la prima cosa che noterete è la desolazione di questa città abbandonata e in fase di decadimento, ma che ha ancora oggi una storia da raccontare.

Un po’ di storia

I giacimenti di carbone di Pyramiden furono scoperti agli inizi del ‘900. Una compagnia mineraria svedese fondò la città nel 1910, instaurandosi anche a Sveagruva qualche anno più tardi. Nel 1926 l’attività fu venduta alla compagnia mineraria sovietica Russkij Grumant, che nel 1931 la vendette nuovamente ad un’altra compagnia mineraria sovietica, la Trust Arktikugol, la quale operava già nelle miniere di Barentsburg.

Pyramiden vide il suo massimo splendore tra gli anni ’60 e gli anni ’80. Ai tempi contava circa 2.500 abitanti, molti di più rispetto all’attuale popolazione di Longyearbyen. In città venne costruito tutto ciò che poteva permettere alla comunità russa che vi risiedeva di vivere una vita normale nonostante la posizione isolata. Vennero costruite due scuole, un piccolo ospedale allestito per le emergenze e il primo soccorso, un palazzo della cultura che conteneva il cinema e il teatro, un campo da basket, una palestra, una piscina, una biblioteca, una mensa comune dove si ritrovavano tutti insieme a mangiare e fu persino creata una sede del KGB. Tutto rigorosamente secondo i canoni sovietici.

La miniera nel corso degli anni subì diversi incidenti. Nel 1998, complici anche il crollo del prezzo del carbone, la difficoltà e i costi dell’estrazione, il disastro aereo russo avvenuto sulla Operafjellet che ha causato la morte di 141 persone e il crollo dell’URSS, la Arktikugol chiuse definitivamente l’insediamento e obbligò tutti i suoi abitanti a trasferirsi, nel giro di un paio di giorni, sulla terraferma o in altri insediamenti russi.

Tutto venne abbandonato così com’era. Ad oggi non è stato toccato o sistemato nulla. Camminando per le strade di Pyramiden o all’interno dei pochi edifici visitabili, si ha la percezione che il tempo si sia fermato a quel giorno. Grazie al clima gelido, gli edifici si sono conservati intatti negli anni. Si stima che possano restare intatti per altri 500 anni, anche senza la presenza dell’uomo. Pyramiden molto probabilmente potrebbe essere l’ultima città a deteriorarsi sulla terra.

Pyramiden è anche una città di ‘record’: oltre al monumento di Lenin più a Nord del Mondo (seguito da quello di Barentsburg), può vantare il pianoforte a coda più settentrionale del Mondo, un pianoforte a coda modello “Ottobre Rosso” (Красный октябрь) che si trova all’interno dell’auditorium del centro culturale, a Pyramiden si trova anche la piscina più a Nord del Mondo.

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