L’Artemio Franchi appare sul maxischermo. Gli fanno da sfondo i colori del tramonto e qualche nuvola sparsa. Come uno specchio, lo stadio intero si riflette sugli schermi ai lati del palco. Oltre 40 000 persone presenti, lì unicamente per lui, in attesa, col fiato sospeso. “C’era una volta in America” di Ennio Morricone in sottofondo. La E Street Band prende posto sul palco. Il mio orologio segna le 20.26 quando finalmente, sul quel palco, ci sale anche lui. La sua immagine sostituisce quella del Franchi sul maxischermo. Non posso semplicemente credere di essere lì.
Si parte a sorpresa con “Badlands”. Si continuerà poi no-stop per altre tre ore e mezza. Circa trenta canzoni, tra vecchi pezzi e tracce del nuovo album. Un mix tra vecchio e nuovo, da “Wrecking Ball” a “The River”, da “Land Of Hope And Dreams” a “Hungry Heart”, da “Shackled And Drawn” a “The Rising”. Il cuore a mille, semplicemente impazzito. Completamente fuori controllo. L’euforia raggiunge l’apice con “Born In The Usa” seguita subito dopo da “Born To Run”. Lacrime durante “Dancing In The Dark”, lacrime che si mescolano con la pioggia che, dall’inizio del concerto (più o meno) fino alla fine, non ha smesso di cadere su Firenze. Anche il cielo sembra piangere per il ritorno del Boss, sempre più forte, senza pietà per i fan. “Waitin’ On A Sunny Day” sembra quasi un invito per la pioggia a darci una tregua. Ma niente da fare, l’acqua continua a cadere. La folla resiste, Bruce si fa la doccia insieme a noi.
Il Boss nel corso della serata propone alcune cover: “Honky Tonk Woman” degli Stones, “Trapped” di Jimmy Cliff, “Burning Love” di Elvis, una travolgente “Twist And Shout” dei Beatles e una finale e molto ironica “Who Will Stop The Rain” dei Creedence Clearwater Revival. Un tributo a Clarence Clemons con “Tenth Avenue Freeze Out”, un lungo applauso.
Bruce cerca il pubblico, va tra i fan impazziti, si porta via qualche cartellone. Prende in braccio una ragazza durante “Dancing In The Dark” e balla con lei. Fa salire un bambino sul palco per cantare “Waiting On A Sunny Day”. Il rapporto con il pubblico è straordinario. LUI è straordinario. La E Street Band è straordinaria. Un Jake Clemons degno di suo zio.
Tre ore e mezza intense, senza pause. L’attenzione non cala mai, neanche nei pezzi più lenti. Il Boss è degno del suo soprannome: domina la scena, sa come trascinare la folla, sa come far entusiasmare il pubblico. E, a quasi 63 anni, non sembra voler rinunciare ai suoi grandi concerti, non sembra voler rinunciare ai suoi fan, non sembra voler andare in pensione. Questo è un grande artista, questo è un uomo.
Lo spettacolo finisce a mezzanotte circa. La gente sembra accorgersi solo allora che sulle nostre teste si stanno rovesciando secchiate e secchiate d’acqua. Per quanto mi riguarda, avrebbe potuto anche nevicare: niente e nessuno mi avrebbe potuto spostare dal mio posto in tribuna.
Un concerto fantastico, una serata ricca di energia, densa di emozioni. La pioggia non ci ha fermato, anzi… Forse ha reso il tutto ancora più divertente. Quell’uomo insieme alla sua band sprigiona una forza assoluta, irresistibile.
La pioggia non si è fermata. Ma neanche noi.
Il concerto più bello della mia vita. In assoluto.
Indimenticabile. E forse anche indescrivibile… Non credo di riuscire a rendere l’idea di ciò che è stato con le sole parole.
“Bring on your wrecking ball”.

SCALETTA:
“Badlands”
“No Surrender”
“We Take Care Of Our Own”
“Wrecking Ball”
“Death To My Hometown”
“My City Of Ruins”
“Spirit In The Night”
“Be True”
“Jack Of All Trades”
“Trapped”
“Prove It All Night”
“Darlington County”/”Honky Tonk Women”
“Burning Love”
“Working On The Highway”
“Shackled And Drawn”
“Waitin’ On A Sunny Day”
“Apollo Medley”
“The River”
“The Rising”
“Backstreets”
“Land Of Hope And Dreams”
“Rocky Ground”
“Born In The U.S.A.”
“Born To Run”
“Hungry Heart”
“Seven Nights To Rock”
“Dancing In The Dark”
“Tenth Avenue Freeze-Out”
“Twist And Shout”
“Who’ll Stop The Rain?”

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