Staccare la spina e prendersi qualche giorno di relax, lontano dallo stress e dagli impegni della vita quotidiana, è, secondo me, fondamentale per la propria salute mentale e fisica. Per questo, quando una mia amica di vecchia data è venuta da me e mi ha proposto di fare un viaggio un fine settimana, prima delle vacanze invernali, ho subito accettato. L’occasione si è presentata nella seconda settimana di dicembre e dopo svariate ore passate al computer a cercare la meta ideale, bella da visitare e che non costasse un patrimonio, la nostra scelta è caduta su Vienna.
Vienna è la patria del valzer, la sacher e, con nostra grande sorpresa, anche dei mercatini di Natale. Infatti, questa tradizione sembra risalire fino al medioevo, e ad oggi sono presenti nella città ben più di dieci mercatini, allestiti nelle piazze o nei cortili dei tanti palazzi che caratterizzano la capitale austriaca. Per gli amanti di questo particolare periodo dell’anno, come me, Vienna si prospettava come la destinazione perfetta. Inoltre, la città, per la sua collocazione geografica, ha un clima più freddo dell’umida Roma e nei mesi invernali è coperta di neve. Quest’informazione mi ha dato una grande gioia, non essendo abituata a vedere la neve, né tantomeno a passeggiare per una città innevata.
A malincuore noto però, qualche giorno prima della partenza, che non è prevista neve nel fine settimana della mia visita. Ciononostante, non mi lascio abbattere e inizio a fare la valigia, assicurandomi di includere lo stretto necessario per sopravvivere alle basse temperature previste.

Venerdì

Dopo settimane di attesa, arriva finalmente il giorno della partenza. Con zaino in spalla, documento in tasca e check-in effettuato mi affretto verso l’aeroporto, dove mi incontro con le mie amiche e compagne di questo rapido viaggio. Siamo tutte emozionate e felici di scappare, anche se per poco, da tutti gli impegni e i doveri che ci aspettano a casa. Il volo è breve, per la vicinanza dell’Austria al nostro paese, e per raggiungere la città dall’aeroporto non ci vuole molto. In seguito alle leggere difficoltà che la lingua tedesca mette a chi come me non la parla, sono riuscita a raggiungere la prima meta di questa esperienza.
Vienna è una città storicamente e culturalmente molto ricca. Non solo patria dell’ex impero asburgico, ma anche casa di artisti e musicisti famosi. In particolare, proprio uno dei miei preferiti è originario di questo paese: Gustav Klimt; e a pochi minuti dal centro della città si trova il museo del Belvedere, dove sono esposte alcune delle sue opere più famose. Il palazzo è composto da due parti: upper e lower. Insieme alle mie amiche abbiamo deciso di visitare solo l’upper Belvedere, per avere poi più tempo per vedere il resto della città.

di Laura Victoria Padure
di Laura Victoria Padure

Passeggiando tra le sale ricche di opere di artisti del posto, arrivo infine di fronte al quadro più conosciuto di Klimt, e, a mio avviso, anche il più bello: Il bacio. Mi faccio strada tra i turisti intenti a osservare il quadro e riesco anche a scattare qualche foto ricordo. Vedere dal vivo opere studiate al liceo o viste ovunque su internet, nella loro grandezza naturale e in maniera concreta, lascia senza fiato, nella maggior parte dei casi. Questo vale anche per Klimt, i colori sono sgargianti e tutte le foto non rendono giustizia alla brillantezza dell’oro usato abilmente dal pittore.
Dopo una piccola pausa d’obbligo nel negozio di souvenirs, arriva ora di pranzo e insieme alle mie compagne di viaggio decidiamo di trovare un posto tipico dove mangiare. Finiamo in un ristorante dal nome complicato, ma molto elegante e pulito. Noto con divertimento che come musica di sottofondo hanno messo Eros Ramazzotti.

di Laura Victoria Padure

Come primo pasto in Austria decido di provare il famoso Wiener Schnitzel, una grande cotoletta panata accompagnata da patatine e salsa al ketchup. Finalmente sfamata e dopo un buon caffè per svegliarmi, e che con mio grande stupore assomiglia a quello italiano, sono pronta per ripartire all’avventura. Osservando il cielo cupo e nuvoloso, che promette solo un grande acquazzone, decido con le altre di andare al Castello di Schönbrunn, il palazzo di campagna della famiglia imperiale. Una modesta camminata ci consente finalmente di arrivare al castello, nel cui cortile si trova uno dei tanti mercatini di Natale di Vienna. La visita del palazzo dura circa un paio d’ore e con mio grande dispiacere vengo informata che non è possibile fare foto all’interno. L’audioguida mi permette di scoprire le numerose sale di Franz, Sissi e l’imperatrice Maria Teresa, tra queste vi è anche la stanza dove un piccolo Mozart di appena sette anni si è esibito per la prima volta. Sorrido quando l’audioguida ci informa di questo bambino prodigio che, dopo aver terminato di suonare il pianoforte, salta in braccio all’imperatrice e le da tanti baci sulla guancia.
Lasciandomi alle spalle la ricchezza e lo sfarzo imperiale del castello, di cui ho particolarmente amato le sale da ballo, decido ci visitare finalmente il mio primo mercatino di Natale.

di Laura Victoria Padure

Al centro del cortile vi è un alto albero di Natale e tutto intorno, in cerchio, si trovano i vari stand artigianali che vendono ora decorazioni natalizie, ora cibo e bevande calde. Tra questi cattura il mio sguardo un venditore di pretzel, sono davvero giganti e di almeno dieci tipi differenti, ne prendo uno con il cioccolato sopra e continuo la mia passeggiata tra le bancarelle. Con il fine settimana il mercatino si è riempito, non solo di turisti, ma anche le famiglie locali decidono di passare le loro serate qui, farsi strada tra la massa non è dunque molto semplice. Dopo un paio d’ore di svago, io e le mie amiche stabiliamo che è ora di tornare a casa e goderci una bella cena e un buon meritato riposo.

Sabato

Il giorno seguente mi sveglio accecata dalla luce del mattino e noto con grande piacere che il cielo è di un azzurro limpido, posso dunque lasciare il mio ombrello a casa e godermi la città appieno. Dopo una colazione d’obbligo per caricare le energie, inizio la giornata con una passeggiata al centro città, tra gli alti palazzi di colore chiaro e adornati di luci natalizie ancora spente. Al centro della città si trova l’Hofburg, un grande complesso di edifici in stile barocco, che una volta erano la principale sede imperiale e oggi sono in parte dei musei e in parte la residenza del Presidente dell’Austria.

di Laura Victoria Padure

La nostra visita si concentra nella Biblioteca Nazionale, probabilmente uno dei luoghi più affascinanti che io abbia mai visto. Le alte pareti in legno, con decorazioni dorate, sono ricche di antichi libri e alte colonne in marmo si ereggono fino al soffitto, che è dipinto e decorato a sua volta con l’oro. Al centro della stanza, così come nei vari angoli e nicchie, si trova una statua in marmo, raffigurante un nobile della famiglia degli Asburgo. Si tratta di uno di quei luoghi incantati che ti fanno venir voglia di restare tra quelle mura a leggere i migliaia di libri presenti, lasciando tutto il resto fuori dalla stanza.
Un pranzo al volo e questa volta decido di godermi una passeggiata al centro, per fortuna il sole tramonta presto e così è possibile osservare le luci natalizie che decorano le strade, tra fiocchi e cascate di brillanti. Per puro caso ci imbattiamo in un altro mercatino di Natale, davanti all’imponente cattedrale di San Stefano, anch’essa illuminata, da luci rosa questa volta. Anche qui vi sono numerosi stand di oggetti e cibo, in puro stile festivo ovviamente.

di Laura Victoria Padure

Proseguendo la camminata, riesco a trovare i c.d. “semafori dell’amore”, sono dei semafori che al posto delle tradizionali luci hanno raffigurate due figure mano nella mano. Ce ne sono almeno quattro lungo le strade che portano fino al Parlamento austriaco, che per la sua grandezza e maestosità mi ricorda un po’ l’altare della Patria di Roma.

di Laura Victoria Padure

Accanto a quest’ultimo è possibile intravedere già da lontano il mercatino di Natale di Rathausplatz, la piazza del municipio. All’entrata vi è un grande arco illuminato con scritto “mercatino di Natale”. Facendomi strada tra la grande folla qui radunata, riesco a entrare e sono estasiata. Si tratta forse di uno dei più grandi mercatini della città, con una ruota panoramica sulla destra, una giostra a due piani posta al centro e una grande pista da pattinaggio sul ghiaccio nella parte occidentale. Ovviamente sono presenti un altrettanto numero di svariati stand culinari e di souvenirs, e, sullo sfondo di questo paradiso natalizio, si trova il Municipio di Vienna, un’imponente struttura gotica che, vista da lontano e illuminata di notte, assomiglia molto ad Hogwarts. Non si può certo negare che qui l’atmosfera non sia magica. E con una tazza di fumante vino brulé si conclude così anche il mio secondo giorno a Vienna. La stanchezza comincia a farsi sentire nelle gambe e quindi decido di andare a dormire presto e prepararmi all’ultima tappa del mio viaggio.

Domenica

Anche l’ultimo giorno inizia con la ricerca di un posto per fare colazione, dato che si tratta del pasto più importante della giornata, e con questo clima freddo un caldo cappuccino è tutto ciò che ci vuole. Anche questa volta resto piacevolmente sorpresa dalla qualità della bevanda, favorita forse dalla vicinanza del paese con l’Italia.

di Laura Victoria Padure

Continuiamo la visita all’Hofburg, iniziata ieri con la sua biblioteca e ci rechiamo al museo di Sissi. Purtroppo, anche qui, come allo Schönbrunn, non è possibile fare foto all’interno, ciononostante mi armo della mia audioguida e vado alla scoperta della storia di una delle principesse più famose. Visitando le stanze che ripercorrono la vita di Sissi, dalla sua infanzia, al matrimonio e la vita imperiale, fino alla sua morte; mi ricordo del cartone animato che guardavo quando ero piccola e quanto mi piacesse. Scopro invece che la grande storia d’amore che conoscevo è falsa, Franz amava Sissi, ma lei era solo una giovane ragazza che non voleva sposarsi, né tantomeno diventare imperatrice. Il museo offre una visita lunga e intensa sulla vita di Elisabetta e mette in mostra il suo costante desiderio di essere libera e la tristezza e depressione che derivarono dall’impossibilità di scappare dalla sua vita. Gran parte delle stanze sono dedicate alle passioni di Sissi, dall’equitazione alla cura dei capelli e della sua bellezza, con copie degli abiti da lei indossati esposti in grandi vetrine. La seconda parte della visita riguarda invece le stanze degli appartamenti reali degli imperatori, molto simili a quelle già viste l’altro ieri. Scopro che nella sala dedicata alla preparazione dell’imperatrice, dove Sissi si faceva pettinare la lunga chioma per ore, sono presenti anche degli attrezzi per l’esercizio fisico, tra cui degli anelli di legno da ginnastica appesi alla porta che stonano incredibilmente con l’ambiente lussuoso del palazzo. A quanto pare, la principessa aveva quasi un’ossessione per il proprio aspetto fisico, allenandosi ogni giorno e provando le più svariate diete possibili. Questa scoperta intima di una delle figure oggi più famose dell’Austria è affascinante, a tal punto che le due ore della visita sembrano volare e arriva improvvisamente ora di pranzo.
In seguito a una modesta pausa per alleviare il dolore alle gambe dato da questi intensi giorni di camminata, decidiamo di cercare un luogo dove fare merenda e provare la famosa sacher austriaca. I caffè al centro della città sono tutti affollati, con lunghe file di persone in attesa davanti alla porta; riusciamo comunque a trovare una pasticceria chiccosa dove ordinare una fetta della famosa torta e un veloce caffè energizzante.

di Laura Victoria Padure
di Laura Victoria Padure

Come ultima tappa visitiamo il mercatino della chiesa di San Carlo, raggiungibile con i mezzi pubblici. La chiesa purtroppo, in genere aperta al pubblico, è chiusa. Ci rechiamo quindi alla scoperta del mercatino di Natale. Al centro della piazza si trova un piccolo recinto con al suo interno degli abeti decorati e una piccola casetta di legno. Mi sporgo meglio per vedere e noto che dentro si trova una pecora, forse si tratta di un presepe vivente. Con la tristezza che questo è il mio ultimo giorno a Vienna, ma anche la gioia che questa città mi ha dato, mi faccio un ultimo giro tra gli stand e concludo la mia lista di regali di Natale per la mia famiglia.

Di ritorno alla nostra casa per l’ora di cena, mi accingo a preparare i bagagli per l’aereo del mattino successivo. Lasciare un posto nuovo e magico come Vienna dona sempre un po’ di malinconia, ma, grazie a questo finesettimana di svago, sento che le mie energie sono di nuovo al massimo e sono pronta a riprendere i miei impegni con una ben ritrovata motivazione.

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