Nonostante Roma sia la capitale d’Italia, e in quanto tale dovrebbe mantenere un certo decoro, la città versa in uno stato di perenne caos, disordine e sporcizia. Roma è tra le peggiori città del Paese: dal fronte della mobilità a quello dei rifiuti, dalle strade dissestate alla totale mancanza di manutenzione della stessa. Per non parlare della situazione in cui versano le zone più periferiche della città, segnate da condizioni di svantaggio economico e sociale, ove le istituzioni spesso sembrano essere del tutto assenti.

Un’emergenza rifiuti interminabile

Quello dei rifiuti sembra ormai essere un capitolo senza fine e l’esasperazione dei cittadini romani sta raggiungendo livelli inauditi. Cassonetti continuamente strapieni e sacchi dell’immondizia sparsi ovunque sul suolo pubblico sono all’ordine del giorno, per non parlare dei rifiuti ingombranti lasciati accanto ai bidoni della spazzatura e che nessun addetto AMA si degna di venire a recuperare. Così Roma rischia di diventare una vera e propria giungla urbana e a denunciarlo è il monsignor Benomi Ambarus. In un’intervista rilasciata a Vatican News, ha manifestato la necessità di “uno scatto di dignità a fare delle scelte che sappiano di futuro, non di tornata elettorale”.

A questo punto le parole del sindaco Roberto Gualtieri “tra due anni Roma sarà pulita come un Borgo del Trentino” sembrano sempre più un’utopia piuttosto che una promessa fatta in piena campagna elettorale.

Problemi e disfunzioni del trasporto pubblico romano

Un quadro a dir poco impietoso sul fronte della mobilità è quello presentato dal rapporto Ecosistema Mobilità Roma 2022 redatto da Legambiente. Innanzitutto, il numero medio di viaggi su mezzi pubblici per ciascun abitante, anno dopo anno, è netto in calo. Questa decisione è più che comprensibile dato lo stato in cui versano gli autobus romani, sempre più malmessi e antiquati. A ciò si aggiunga il fatto che parecchie donne non si sentono libere di utilizzare in sicurezza i mezzi pubblici a Roma. I motivi sono diversi: la percezione di una sicurezza insufficiente, lo scarso controllo all’interno dei mezzi di trasporto, la poca illuminazione delle strade della città e l’isolamento di alcune fermate dell’autobus.

Rispetto alle altre Capitali d’Europa e ad altre grandi città italiane, Roma dispone di 73 stazioni e 60,6 chilometri di metropolitana, rispetto alle 113 stazioni di Milano e ai suoi 96,8 chilometri e alle 302 stazioni parigine e ai 215,6 chilometri di metropolitana.

Al di là di ciò, la cosa più sconcertante è lo stato di degrado in cui versano alcune stazioni metropolitane della città. Si pensi, ad esempio, alla fermata della metro B1 a Conca d’Oro, quartiere periferico che si trova nel quadrante nord della città. Murales, rifiuti e strutture quasi perennemente guaste contribuiscono a rovinare una stazione inaugurata un decennio fa, fornendo una pessima immagine del quartiere stesso. Spesso gli ascensori e le scale mobili non funzionano, impedendo ai disabili di usufruire di un servizio pubblico che hanno diritto come tutti gli altri cittadini. La stazione versa in uno stato di evidente degrado, come se la sua costruzione risalisse a secoli fa. La sera l’illuminazione è pressoché inesistente. Per non parlare del fatto che spesso e volentieri l’area limitrofe alla stazione diventa un accampamento abusivo per i senza tetto, che si trasformano in disturbatori seriali perennemente ubriachi.

Pessima qualità dell’aria

Un altro aspetto preso in considerazione dal Rapporto di Legambiente è la qualità dell’aria. Tutti i dati medi di polveri sottili e biossido di azoto superano i limiti considerati dannosi per la salute umana. Si tratta di una naturale conseguenza di una mobilità romana tutt’altro che efficiente e sostenibile, che sempre più induce i più “fortunati” ad utilizzare automobili private, taxi o servizi di carsharing, provocando pesanti danni all’ambiente.

Gestione del verde

Assolutamente insufficienti sono gli interventi di manutenzione ordinaria e/o straordinaria dei parchi e dei giardini di interesse municipale, così come delle alberate stradali o delle aree verdi. Invero, troppo spesso gli alberi di grandi dimensioni cadono sulle vie di Roma, talvolta ferendo passanti o automobilisti e distruggendo le auto in sosta.

Di Beatrice Bellotto
Di Beatrice Bellotto

L’auspicio è quello che una metropoli bella e ricca di storia come Roma possa un giorno rientrare nelle classifiche delle città più vivibili del mondo. Per fare ciò è prima necessario un intervento decisivo delle istituzioni, in grado di procedere quanto prima alla riqualificazione delle zone più periferiche delle città, i cui servizi pubblici versano in uno stato a dir poco disastroso, risolvere l’emergenza rifiuti e le molteplici criticità del trasporto pubblico romano.

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