Ogni giorno alle 06:50 del mattino, Ludovica, studentessa universitaria e romana doc, si precipita a prendere la metro, direzione università. Lo sguardo perso sull’orologio, spera che il mezzo arrivi in orario. Alla stessa ora, se non anche prima, si muove da casa un qualsiasi studente pendolare, con la speranza che il treno regionale non salti la corsa. Ma come spesso accade, l’attesa si prolunga e la corso contro il tempo ha inizio. Queste sono storie che rappresentano migliaia di studenti romani che ogni giorno affrontano un percorso a ostacoli sui mezzi pubblici, tra ritardi, affollamenti e disagi vari. In una città come Roma, ricca di storia e cultura, il trasporto pubblico dovrebbe essere motivo di vanto, non un incubo. Ma la realtà è ben diversa.
Viaggiare sui mezzi pubblici a Roma: un’esperienza avventurosa o una vera e propria Odissea? Per molti studenti universitari, la risposta purtroppo è la seconda. Queste mancate attenzioni verso il buon funzionamento dei mezzi pubblici sopracitate sono solo alcune delle difficoltà che i giovani romani devono affrontare ogni giorno per raggiungere le loro università. Com’è possibile che in una città così grande e dinamica, il trasporto pubblico non riesca a garantire un servizio efficiente e puntuale, soprattutto per chi ha necessità di muoversi con regolarità?
Cosa ne pensano gli studenti?
Alcuni studenti hanno voluto rilasciare, in forma anonima, i loro pensieri in merito:
“È un grande disagio, io molte volte arrivo a lezione già stravolta e con il fiato corto, questo perché il treno molte volte decide di saltare la corsa, e riesco ad arrivare solo mezz’ora dopo alla lezione delle 8 di mattina”
“Dei mezzi realmente funzionanti sarebbero una svolta e veramente potremmo essere una città fatta a regola d’arte, ma purtroppo ci sono troppe mancanze e poche accortezze”
“Non mi pare giusto che mi debba svegliare un’ora e mezza prima solo perché devo essere sicura di riuscire ad arrivare in tempo, questa sicurezza io la dovrei avere anche se decidessi di svegliarmi mezz’ora dopo rispetto al solito”
“Se ci fossero più corse, sia delle metro che degli autobus che dei treni, non ci sarebbero sempre questi affollamenti negli orari di punta. L’altro giorno per un problema tecnico sono dovuto scendere dalla metro, sono salito in superficie per prendere l’unico autobus che mi avrebbe potuto portare a casa che ha deciso di passare dopo 20 minuti di attesa e già stracolmo di gente. Inutile dire che è stato un vero e proprio inferno il rientro a casa”
“I ritardi sono all’ordine del giorno, e quando piove è ancora peggio. A volte mi chiedo se sia più veloce andare a piedi”
“Vorrei che i trasporti pubblici fossero più efficienti e puntuali. Investire sui mezzi pubblici significa investire sul futuro dei giovani”
“Ho vissuto per 5 mesi l’anno scorso a Varsavia ed è stato rigenerante. I mezzi erano effettivamente efficienti, non sono mai arrivata in ritardo da nessuna parte, la metro passava ogni 2 minuti, alle fermate dei bus e dei tram vi erano appese delle liste dove risultavano gli orari in cui dovevano passare i mezzi e non sono mai rimasta delusa, vi erano proprio quelle accortezze in più che a Roma mancano. Infine, mi sento di dire che ho notato anche un enorme divario economico tra il costo di un abbonamento mensile polacco e uno romano, lì spendevo per 3 mesi di abbonamento 30€ grazie allo sconto universitario, a Roma 30€ non ti bastano neanche per coprire un mese solo”
Dati e statistiche
I dati relativi all’efficienza del trasporto pubblico romano presentano un quadro piuttosto allarmante. I ritardi sono all’ordine del giorno, con alcune linee che registrano percentuali di puntualità decisamente inferiori alla media. L’affollamento, soprattutto durante le ore di punta, è un problema cronico, con vagoni della metro e autobus letteralmente stipati. I guasti ai mezzi, poi, non sono rari e provocano disagi notevoli agli utenti, costringendoli ad attese prolungate e a deviazioni di percorso.
Un confronto con altre città europee, come Parigi o Berlino, evidenzia come Roma sia ancora indietro di termini di efficienza e puntualità dei trasporti pubblici. queste carenze di ripercuotono negativamente sulla qualità della vita dei cittadini e, in particolare, degli studenti, che sono costretti a subire quotidianamente disagi e ritardi.
Nel 2023, la linea Metro A, la più utilizzata della città, ha registrato una media di 8 ritardi giornalieri, con picchi durante le ore di punta. L’affollamento nelle tratte centrali è un dato complesso: secondo un sondaggio condotto dall’Agenzia per la Mobilità, il 75% degli utenti ha dichiarato di aver sperimentato affollamenti eccessivi almeno una volta a settimana. Inoltre, i guasti ai mezzi sono molto frequenti, con una media di 120 interventi tecnici al mese. Quando affrontiamo il confronto con Parigi o Berlino, viene evidenziato un importante divario: a Parigi, ad esempio, la percentuale di ritardi è del 5%, mentre a Berlino del 7%. Questi dati non fanno altro che confermare come Roma sia ben lontana dagli standard europei in termini di efficienza e puntualità del trasporto pubblico.
Le radici del problema
La radici dei problemi che affliggono il trasporto pubblico romano sono molteplici e interconnesse. La carente manutenzione dei mezzi, spesso vetusti e soggetti a guasti frequenti è un fattore determinante. La scarsa frequenza delle corse e la non ottimale pianificazione delle linee, con sovrapposizioni e lacune nel servizio, contribuiscono ad aumentare un disagio e uno stress collettivo. Le infrastrutture, inoltre, presentano diverse criticità: dalla segnaletica inadeguata all’accessibilità limitata per le persone con disabilità. Infine, la gestione del traffico urbano, caratterizzato da un elevato numero di veicoli privati, incide negativamente sulla puntualità dei mezzi pubblici, generando ritardi e congestione.
Alla base di tutti questi disagi vi è anche una carenza cronica di investimenti che ha portato all’invecchiamento del parco veicoli, a frequenti guasti e a un servizio inadeguato alla grande città. La mancanza di una pianificazione a lungo termine ha inoltre impedito lo sviluppo di una rete integrata di trasporti, lasciando molte zone della città scarsamente servite.
Le conseguenze di queste situazioni si ripercuotono sulla vita di migliaia di studenti romani che ogni giorno provano ad affrontare lunghi tempi di percorrenza, sperando di arrivare puntuale in università.
Le conseguenze per gli studenti
I ritardi e l’affollamento sui mezzi pubblici creano un vero e proprio ostacolo per gli studenti. Oltre a causare stress e ansia, questi disagi influenzano negativamente la concentrazione e la capacità di apprendimento. Arrivare sempre di corsa all’università, o addirittura in ritardo, può far perdere preziose lezioni e rendere difficile seguire le spiegazioni dell’insegnante. Inoltre, i costi economici per gli studenti e le loro famiglie aumentano, sia per l’acquisto di abbonamenti spesso costosi, sia per eventuale extra come taxi o altri mezzi di trasporto privati in caso di emergenza.
A lungo andare, questa situazione può avere un impatto negativo sulla qualità della vita degli studenti, limitando le loro opportunità di partecipare ad attività extrascolastiche o di trascorrere del tempo con amici e familiari.
Un sistema di trasporto pubblico efficace è necessario per garantire a tutti gli studenti le stesse opportunità di crescita e di successo. Quando i trasporti funzionano bene, gli studenti possono dedicarsi allo studio senza preoccupazioni, partecipare a diverse attività e vivere una vita più serena e appagante.
Proposte di miglioramento: ci sarà una svolta definitiva?
Per migliorare il trasporto pubblico e facilitare la vita studentesca, ci sono tante idee interessanti. Una di queste è far passare i bus e i treni più spesso, soprattutto nelle ore in cui gli studenti vanno a scuola e tornano a casa. Un’altra idea è prendersi cura dei mezzi, riparandoli e tenendoli sempre in buone condizioni. Sarebbe bello avere anche un sistema di trasporto che funzioni tutto insieme, come un grande puzzle. Immaginate di poter usare il bus, la metro e il treno con lo stesso biglietto e senza dover cambiare mezzo troppo spesso. Sarebbe anche bello se le città dessero più spazio ai mezzi pubblici, creando piste ciclabili e zone dove le macchine non possono transitare. Si potrebbe anche iniziare a coinvolgere gli stessi studenti per fornire più indicazioni sul processo di ammodernamento e buon funzionamento del trasporto pubblico.
Purtroppo ad oggi queste proposte non sono ancora state prese in considerazione, servirebbe una maggior inclusione sociale in queste decisioni, soprattutto servirebbe una maggior inclusione di persone che vivono questa condizione da anni e anni, vedendo con i propri occhi e vivendo appieno le condizioni di disagio in cui la città versa.
Vorrei realmente sperare in un miglioramento imminente, anche perché sono anni che vengono riscontrati questi problemi con milioni di testimonianze in materia, ma purtroppo so di essere una persona che pensa troppo in grande. Nel frattempo continuerò a svegliarmi un’ora e mezza prima per uscire di casa, sperando di arrivare in università puntuale per la prima lezione della giornata.