ROMA IN TEMPESTA: LA FOLLA GRIDA ALLE DIMISISONI MA LA RAGGI TIENE

Sono stati dieci giorni da incubo per la città di Roma ed in particolare per la sua sindaca. Il tutto inizia mercoledì 17 ottobre quando la sedicenne Desirè viene drogata, stuprata e infine uccisa in uno stabile di San Lorenzo. Domenica la grande alluvione,le strade di Roma portano anche mezzo metro d’acqua; iceberg di grandine galleggiano per la città. Martedì il crollo della scala mobile nella metro di “Repubblica” con decine di feriti. Oggi il vento ha fatto cadere decine di alberi in tutta la capitale. Il punto di massima pressione però è stato sicuramente la manifestazione di Sabato 27. Si parla addirittura di una decina di migliaia di persone, riunite in piazza del Campidoglio per chiedere le dimissioni del sindaco Raggi.

UNA MANIFESTAZIONE RUMOROSA: CHI L’HA ORGANIZZATA?
Non possiamo di certo parlare di un fulmine a ciel sereno visto gli episodi dei giorni scorsi. La manifestazione è stata organizzata da sei donne e sponsorizzata tramite  i social all’hashtag di romadicebasta. Si tratta di donne di mezza età che hanno dichiarato di incontrarsi da tempo per discutere delle problematiche della città; una modalità che ricorda molto quelle dei meet up grillini. Il risultato ottenuto è stato di certo sorprendente. La partecipazione dei cittadini è stata corposa, forse molto più di quanto si aspettassero. Si è trattato quindi di una manifestazione che ha avuto successo visto anche l’attenzione che i media le hanno rivolto.

Cerchiamo però di capire chi sono queste “cattive ragazze”, così si sono definite, che hanno organizzato l’evento: Roberta Bernabei, Francesca Barzini, Martina Cardelli, Emma Amiconi, Valeria Grilli e Tatiana Campioni. Informandosi sulle loro biografie di cattivo si trova ben poco. Sono quasi tutte sposate,alcune di loro divorziate o separate, con figli a carico. Le occupazioni sono più che dignitose: storica dell’arte e guida turistica, editrice,architetto. La Campioni è ingegnere e assessore al commercio del I municipio. I quartieri di residenza non sono niente male: Esquilino,centro storico, Ghetto ebraico, Testaccio. Insomma non possiamo certo dire che si è trattata di una manifestazione di matrice proletaria,piuttosto alta borghesia. Sulla sua pagina Facebook la Raggi ha risposto proprio su questo punto.

Secondo il Sindaco non si trattava di società civile,come fatto passare dai giornali, bensì di  “signore con le borse firmate da mille euro,barboncini al guinzaglio con il pedigree〈…〉quelli a favore dei suv in doppia fila e contro le corsie preferenziali per i mezzi pubblici” . I manifestanti, secondo la Raggi,erano in gran parte sostenitori del PD che avevano nascosto le bandiere. Di fatti erano presenti Calenda e Lorenzin. Dietro l’organizzazione ci sarebbe stato proprio il PD e il suo giornale la Repubblica. Questi volponi della politica, come la prima cittadina li definisce, avrebbero strumentalizzato la manifestazione e chi vi ha partecipato per un attacco politico.

Sicuramente alla manifestazione hanno partecipato in gran parte elettori o iscritti del PD, come sicuramente ha partecipato qualcuno orientato a destra. Allo stesso tempo ci sarà stato anche qualcuno che ha votato per la Raggi, forse anche qualche ex attivista grillino. La notizia è che ufficialmente non vi era nessun partito, si trattava di società civile. Povera o ricca poco importa,  riunita  per manifestare il proprio malcontento e che va sicuramente ascoltata, sempre. La notizia è che c’erano alcuni esponenti del PD ma nessun bandiera di quest’ultimo. Probabilmente però,se fossero state presenti le bandiere la manifestazione non avrebbe avuto questo successo. Ciò la dice lunga sull’immobilità del partito democratico anche nella capitale.

ROMA IN TEMPESTA: LA FOLLA GRIDA ALLE DIMISISONI MA LA RAGGI TIENEI PROBLEMI CONTESTATI
La problematica principalmente contestata è l’incapacità della gestione amministrativa. A sentire i manifestanti le mancanze della giunta hanno creato un disagio nella vita quotidiana dei romani. Questo disagio si manifesta concretamente: nelle buche pericolose che caratterizzano ormai il manto urbano della capitale, nei rifiuti che invadono le strade e in una raccolta differenziata che poco funziona. Infine molti quartieri si trovano in situazioni di abbandono. In particolare è stata calcata la mano su San Lorenzo,quartiere abbastanza in centro, in seguito alla tragica morte della giovane Desirè.

In sua difesa la Raggi si è ancorata nuovamente sul nulla lasciato dalle precedenti amministrazioni. Sicuramente ereditava una città con problemi enormi, ma sono passati due anni e mezzo e  i consensi di cui godeva erano molti.  Ha parlato di procedure amministrative per il decoro che richiedono tempo perché finalmente fatte in maniera legale, a differenza del passato di Mafia Capitale. Elogia una raccolta differenziata porta a porta viva via sempre più estesa e le  buche non vengono riparate  da aziende amiche per poi essere riaperte dopo due mesi. Per il resto si è preoccupata per lo più  di attaccare il PD dimostrando di non essere così propensa all’ascolto.

COSA PENSANO GLI ALTRI ?
Provando a sentire il parere di alcuni romani, che non hanno partecipato alla manifestazione, troviamo molta coerenza nelle risposte. La maggior parte di loro ha votato per la Raggi nelle scorse elezioni e nessuno di loro si sente di accusare drasticamente la giunta per la situazione in cui la capitale si trova. La cura e la pulizia del centro storico e dei luoghi turistici è notevolmente migliorata. Lo stesso vale per i mezzi pubblici.

Uscendo dal centro storico,attenzione non dal centro ma dal centro storico, la situazione è grave. Rimangono i problemi sulla mobilità e sui rifiuti si notano miglioramenti in alcune zone e peggioramenti in altre. Il problema della piccola criminalità di stranieri è molto sentito. In particolare gli intervistati hanno sottolineato il degrado di zone come Termini e, purtroppo, la già citata, San Lorenzo. La notte sono state descritte come zone quasi post-apocalittiche. Alla domanda: “perché secondo te la giunta non fa niente?” nessuno di loro è riuscito a rispondere. Come se ci fosse qualcosa dietro che inspiegabilmente frena il rilancio di queste zone.  Sembra che sia un problema che la giunta non vuole o non può risolvere. Almeno per ora.

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