San Lorenzo è un importante quartiere romano, situato all’ombra delle mura Aureliane e confinante con la zona universitaria, con lo storico cimitero del Verano e, a Sud, con le zone di Torpignattara e del Tuscolano, è da sempre un luogo di connessione e di scambio. Speciale non solo per la sua posizione, San Lorenzo unisce dentro di sé una grande varietà di mondi, serena ma vivace di giorno, la notte accoglie giovani da molte zone della città e di tutte le età, popolare e di moda allo stesso tempo, offre a abitanti e visitatori tanti motivi per essere amata (ma anche per essere, alle volte, così invisa).
Il quartiere nasce verso la fine dell’800 (il primo documento che richiama al quartiere di San Lorenzo è una delibera del 1887) ma solo nel 1909 viene inserito nel piano regolatore del comune di Roma. Attualmente abitato da 8761 persone ne accoglie tante altre grazie alla sua posizione attraente.
La zona infatti è molto ambita, abbastanza centrale, consente la possibilità però di essere raggiunta da molti punti della città. La prossimità all’università comporta una grande affluenza da parte di studenti per varie ragioni: luoghi di studio, di interesse culturale e di incontro, case per universitari e, tra le altre cose, la vita notturna.
Nel 1998 nasce in via dei Volsci, nel pieno del quartiere San Lorenzo, la Palestra Popolare. Nasce dall’occupazione di locali di proprietà comunale in risposta all’assenza di utilizzo di tali spazi per usi a scopo sociale, infatti il quartiere prima di allora era totalmente privo di luoghi dedicati allo sport accessibili a tutti. Nel 2008 la posizione viene regolarizzata tramite una concessione amministrativa ma nonostante ciò la Pal Pop continua la sua lotta per il mantenimento dello spazio, trasformato in una bellissima palestra e che, ormai, è un punto di riferimento per l’intero quartiere. La Palestra inoltre è frequentata oltre che dagli abitanti della zona e delle zone circostanti, anche da moltissimi studenti che trovano in questa l’occasione per mantenersi attivi e praticare i propri sport preferiti senza pagare una cifra inaccessibile. Moltissime persone frequentano questa palestra con la possibilità di esplorare varie discipline che vanno dalla prepugilistica e il Muay Thai allo yoga e il pilates, ce n’è per tutti insomma.
Il quartiere riconosce che lo sport di gruppo, per giovani e non solo, è un’attività fondamentale, quindi “coperta” dalla squadra «Atletico San Lorenzo». Il progetto è nato grazie all’input e, soprattutto, all’impegno di molti ragazzi del quartiere, del Cinema Palazzo, di Via dei Volsci 32, del Rebel Store San Lorenzo, del Sally Brown, della libreria Zaafari, della Palestra Popolare e di tante altre realtà che animano il quartiere. C’è una squadra di calcio maschile, una femminile e una giovanile, ci sono inoltre squadre, sia femminili che maschili, di basket e una squadra mista di pallavolo. La tifoseria dell’Atletico è molto agguerrita tanto che è nato un gruppo Ultras organizzato a sostegno della squadra, le partite sono avvincenti e seguite dall’intero quartiere e dagli studenti universitari. A San Lorenzo, dunque,lo sport è popolare.
La vita notturna a San Lorenzo è molto attiva. Frequentato la sera soprattutto dai giovani, il quartiere offre loro varie possibilità per lo svago e il divertimento. A Largo degli Osci, più comunemente noto come la piazzetta di San Lorenzo, si trova lo storico, e omonimo, bar «la Piazzetta», punto di riferimento per ragazzi di tutte le età, non solo universitari che vanno lì a rilassarsi dopo le lezioni, ma anche lavoratori e liceali. Nelle sere a San Lorenzo i giovani popolano e conquistano le strade, attirando molto spesso l’attenzione delle forze dell’ordine che tentano di mantenere la situazione sotto controllo. Infatti molto spesso gli abitanti del quartiere si possono lamentare del disordine e del caos cui riversano le strade. Purtroppo negli anni anche a San Lorenzo si sono verificati episodi tutt’altro che piacevoli: non unicamente lo spaccio, fenomeno molto spesso poco contenuto, ma soprattutto eventi legati alla poca sicurezza e all’inefficienza dei controlli. Troppo noti sono tremendi episodi di violenza che hanno contribuito a dare un’immagine negativa all’intero quartiere.
Ma le notti di San Lorenzo non sono solo pub e “night club” . La sera il quartiere si colora di infinite attività e attrazioni di varietà. Molti locali offrono programmi interessanti che attirano un vasto pubblico. In questo contesto va ricordato «Al Muretto», erede dello storico «le Mura», locale posto per l’appunto a Via Labicana, la strada che confina con le mura Aureliane. Si tratta di un centro culturale che si pone come obiettivo quello di ridare vita al quartiere e che offre un ampio programma di band dal vivo, serate a microfono aperto e molto altro.
La ristorazione è un campo floridissimo nel quartiere di San Lorenzo. Pizzerie dal carattere informale e spesso a gestione principalmente familiare, come ad esempio le note “Formula1” e “L’economica”, ma anche locali più sofisticati e, negli ultimi anni, sempre più posti in cui mangiare street food. In via Rieti, dove passa il tramvia, sorge un ristorante il cui nome – Tramtram – si ispira alla sua posizione. I ristoranti e le pizzerie dunque sorgono veramente in ogni strada,via e vicolo di San Lorenzo. Molti locali di questo genere esistono da tempo, altri devono il loro successo a vari progetti che rientrano nella sfera della più ampia opera di riqualificazione che ha investito il quartiere negli ultimi anni.
Nato come quartiere operaio della capitale, San Lorenzo è da più di un decennio (circa dal 2008) al centro di un processo di trasformazione e riqualificazione. Tale progetto, come affermato nel sito di urbanistica del comune Roma (http://www.urbanistica.comune.roma.it/progetti-urbani/citta-storica-pu-sanlorenzo.html), abbraccia un settore urbano molto vasto caratterizzato da una molteplicità di componenti storico-morfologiche e funzionali assai diverse tra loro. Un ruolo significativo è assunto dal sistema di infrastrutture per la mobilità, come quelle ferroviarie, le sopraelevate di San Lorenzo e l’attraversamento del quartiere Appio. In tutti gli ambiti del progetto è consentito, tramite intervento indiretto, il recupero della superficie utile lorda (SUL) esistente. Tra le destinazioni d’uso sono ammesse quelle abitative, commerciali, di servizi, turistico-ricettive, produttive ed altro. Gli obiettivi del progetto sono molti: la generale valorizzazione degli spazi, già esistenti o di nuova previsione; il recupero dei tessuti residenziali; l’integrazione e la valorizzazione del sistema storico, archeologico ed ambientale, con particolare attenzione alle mura Aureliane; la riconfigurazione e il completamento dei vuoti creati dai bardamenti, realizzando nuove polarità e luoghi di relazione.
La particolarità delle strade di San Lorenzo non deriva solo dalla ricchezza di murales che le colora, ma anche – e soprattutto- dalla fusione di questi nuovi elementi con elementi di un pesante passato.
La storia di San Lorenzo è particolarmente interessante negli anni del secondo conflitto mondiale e più in generale negli anni di potere del regime fascista. Già dal primo dopoguerra, infatti, il quartiere era riconosciuto come nota roccaforte di sinistra. Innanzitutto San Lorenzo è uno dei pochi quartieri romani che tenta di arginare la marcia su Roma, quando però il potere viene conquistato dalle forze fasciste il quartiere si distingue dalle organizzazioni politiche nazionali di sinistra, frammentate e divise: al contrario a San Lorenzo le sezioni e i circoli partitici collaborano tra loro tanto da provocare spavento nelle istituzioni fasciste, che già dai primi anni venti chiedono l’intervento massiccio di Carabinieri e guardie regie.
Nel frattempo il regime costruisce intorno al quartiere, spostandone i confini, nuove giganti strutture come il Ministero dell’Areonautica e la Città Universitaria con il duplice intento di rendere la capitale simbolo di grandiosità e allo stesso tempo di isolare sempre di più il quartiere operaio.
L’ingresso dell’Italia nel conflitto mondiale comporta massicce operazioni di rastrellamento dei “sovversivi” e San Lorenzo non sfugge alle logiche di spionaggio dell’Ovra che si avvalse della collaborazione di una vastissima rete di informatori (nel caso del fascismo uno strumento utile allo spionaggio fu quello dei portieri di condominio). Tuttavia il quartiere si caratterizza anche e -rispetto ad altre zone- soprattutto, per un’intensa attività di antifascismo. In questo periodo di guerra accanto al mercato nero vengono implementate dagli abitanti anche reti di sostegno informale per implementare l’economia domestica.
La vita del quartiere in questi anni è ricostruita perfettamente nel romanzo «La Storia» di Elsa Morante, il quale parte dalla tragica vicenda di Ida Ramundo e i suoi figli, che abitano nel quartiere di San Lorenzo prima dei bombardamenti. Proprio quest’ultimi sono raccontati vividamente:
« Uscivano dal viale alberato non lontano dallo Scalo Merci, dirigendosi in via
dei Volsci, quando non preavvisato da nessun allarme, si udì avanzare nel cielo
un clamore d’orchestra metallico e ronzante. Useppe levò gli occhi in alto, e disse:
«Lioplani». E in quel momento l’aria fischiò, mentre già in un tuono enorme tutti
i muri precipitavano alle loro spalle e il terreno saltava d’intorno a loro, sminuzzato
in una mitraglia di frammenti.
«Useppe! Useppeee!», urlò Ida, sbattuta in un ciclone nero e polveroso che
impediva la vista: «Mà, sto qui», le rispose, all’altezza del suo braccio, la vocina
di lui, quasi rassicurante. Essa lo prese in collo, e in un attimo le ribalenarono nel
cervello gli insegnamenti dell’UNPA (Unione Nazionale Protezione Antiaerea) e
del Capofabbricato: che, in caso di bombe, conviene stendersi al suolo. Ma invece
il suo corpo si mise a correre senza direzione. »
I bombardamenti del 19 luglio 1943 infatti colpiscono duramente il quartiere a causa della sua vicinanza allo Scalo merci e radono al suolo moltissimi edifici della zona, tanti civili persero la vita a fronte di quest’avvenimento (si stima una cifra tra 1700 e i 3000 persone). Da sfollati, i personaggi descritti dalla Morante, conosceranno anche altri cittadini nelle loro stesse condizioni, fino a creare un unico grande nucleo familiare. Le molte voci degli anziani, dei bambini e delle loro madri, dei reduci e degli anarchici rappresentano la storia, quella vera, aspra e inesorabile e che coincide con quella del quartiere e della capitale.
Ed ecco che negli anni della resistenza San Lorenzo accoglie militari fuggiaschi e antifascisti, nasconde nelle tombe del Verano armi dei partigiani e finalmente, dopo nove mesi di occupazione, il quartiere viene liberato. Riaprono le sedi dei partiti non fascisti e il quartiere viene scelto come sede da alcuni collettivi autonomi o extraparlamentari, fioriscono cooperative sociali, iniziative assistenziali, volontaristiche e professionali. A San Lorenzo può prosperare la politica popolare, che unisce la protesta studentesca alla protesta operaia, e può cominciare a costituirsi un punto di unione di molteplici realtà sociali, che tutt’ora il quartiere rappresenta.
San Lorenzo, dunque, nel corso della storia dell’ultimo secolo passa dall’essere semplice Scalo merci e dimora dei ferrovieri (dalla vicina stazione Termini) ad essere centro della vita popolare romana, punto di incontro tra classi, generazioni, culture e punto nevralgico del trasporto urbano: è infatti collegato con le zone più importanti della città. Oltre la già citata vicinanza con la stazione Termini, San Lorenzo è collegato con la stazione Tiburtina, Prati, Appia Nuova e le zone del centro sono raggiungibili con facilità con la metro di Castro Pretorio (Metro B). Due linee di tram inoltre collegano la zona con il Vaticano, Trastevere e Testaccio, insieme ad altre zone importanti della capitale.
Il quartiere, grazie alla sua posizione strategica ma anche grazie alla sua vocazione popolare, produce un’interessante scambio tra abitanti storici, studenti universitari e frequentatori della movida SanLorenzina. Ad oggi San Lorenzo è un quartiere in continua evoluzione anche per la vicinanza con l’università e per l’emergere di locali, bar, pub e ristoranti, infatti la zona è sempre maggiormente abitata da studenti, artisti, intellettuali e anche registi. Tuttavia, grazie alla presenza di associazioni culturali o sociali e di locali a gestione familiare, il quartiere riesce a mantenere il suo carattere tradizionalmente popolare. Così San Lorenzo, nelle persone che lo popolano e nelle strade che lo costituiscono, unisce il presente al tempo del passato e la memoria al cambiamento.