Umberto Eco nasce ad Alessandria nel 1932, filosofo, medievista, semiologo, massmediologo, ha esordito nella narrativa nel 1980 con Il nome della rosa (Premio Strega 1981), seguito da Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994),Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004) e Il cimitero di Praga (2010). le sue numerose opere di saggistica (accademica e non) si ricordano: Trattato di semiotica generale(1975), I limiti dell’interpretazione (1990), Kant e l’ornitorinco (1997), Dall’albero al labirinto(2007) e, insieme a Jean-Claude Carrière, Non sperate di liberarvi dei libri (2009).
Nel 2004 ha pubblicato il volume illustrato Storia della Bellezza, seguito nel 2007 da Storia della Bruttezza e nel 2009 da Vertigine della lista.

Il saggio si apre con la spiegazione dell’aggettivo “bello” definendolo – “Un aggettivo che usiamo sovente per indicare qualcosa che ci piace”-. Questo suo ultimo lavoro non vuole parlare della bellezza oggettivamente ma soggettivamente, fa un’attenta e accurata analisi di come, nei secoli, sia cambiato il concetto di bellezza rapportato alla natura, a ciò che ci circonda.

In occasione dell’uscita di questo libro lo scrittore per presentarlo al pubblico usa questa affermazione: “Noi contemporanei identifichiamo quasi sempre la bellezza con la bellezza artistica. Ma per secoli si è parlato di bello soprattutto per la bellezza della natura, degli oggetti, dei corpi umani o di Dio.”

L’approccio verso questa bellezza e per i sentimenti che la natura stessa esprime, va ad incarnarsi del concetto di “bellezza della natura” del pittore Friedrich, il quale più di tutti ha celebrato l’esperienza del sublime e il cui tema ricorrente è la contemplazione della natura, dello spettacolo che essa ci offre ogni giorno e sempre diverso.
Il libro illustra il modo in cui si è variamente concepita la Bellezza della natura, dei fiori, degli animali, dei corpi umani, degli astri, dei rapporti matematici, della luce, delle pietre preziose, degli abiti, di Dio e del Diavolo. Si noteranno tante piccole sfumature anche nella stessa epoca della percezione della bellezza.

“La Bellezza del mondo è tutto ciò che appare nei suoi singoli elementi, come le stelle in cielo, gli uccelli nell’aria, i pesci in acqua, gli uomini sulla terra.”
Guglielmo di Conches

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