Una parola chiave per descrivere Trastevere:personalità. Potrebbe sembrare un uso improprio del termine, da sostituire con espressioni come “caratteristica”, “folcloristica” o più banalmente “unica nel suo genere”. Eppure sarebbero riduttive:parliamo di un Rione che incarna lo spirito di Roma, alimentato nei secoli da generazioni complemetamente differenti che non hanno potuto fare a meno di rispettarne l’autenticità cercando solo di farsi ospitare nel modo loro più congeniale.Dai riferimenti alle trattorie trasteverine presenti nei “Racconti Romani” di Alberto Moravia ai frammenti di quotidianità vissuti al Bar San Calisto ed evocati nelle canzoni contemporanee della Love Gang, il mito romantico del Quartiere continua ad essere decantato.Ma in che modo Trastevere continua a far parlare di sè, confermando la sua centralità nella realtà metropolitana?

“Piccolo America”:i nuovi inquilini di Trastevere sanno far sentire tutti a casa

Una presenza che non può passare inosservata sul territorio è quella dell’Associazione “Piccolo America”, che ha dato vita a progetti come “Il Cinema in Piazza”: nato a Trastevere e comprendente oggi anche altre zone, come la Cervelletta e Monte Ciocci, la programmazione dell’estate 2022 prevede 104 serate di proiezioni su schermi da 8.200 metri quadrati di superficie. In particolare, coinvolgerà Piazza San Cosimato dal 4 giugno al 1 agosto, per condividere con il pubblico pellicole di Pietro Marcello, Gianfranco Rosi, Céline Sciamma e Ferzan Ozpetek ma anche rappresentazioni alla portata dei bambini come i film d’animazione Disney.

Il 21 settembre 2021 “Il Piccolo America” ha anche riaperto, dopo 8 anni di chiusura, il Cinema Troisi di Via Induno 1, concesso a canone agevolato da Roma Capitale mediante bando pubblico.Tra le innovazioni inserite a seguito delle ristrutturazioni portate avanti dall’Associazione spicca l’Aula Studio Tim, la prima aula studio in Italia aperta a tutti gratuitamente e attiva 24 ore su 24, 365 giorni all’anno e con connesione wi-fi ultraveloce; significativa è anche l’adozione di tecnologie di proiezione all’avanguardia all’interno della storica sala cinematografica, olltre all’adozione di un sistema per persone audiolese e ipovedenti.

Ma da chi è composta l’Associazione “Piccolo America” e cosa la spinge ad impegnarsi in maniera tanto sentita nel Rione di Trastevere? Il gruppo nasce nel 2011 da un collettivo delle scuole del centro di Roma, denominato “Assemblea Giovani al Centro”, composto da più di 200 ragazzi provenienti dalle periferie della Capitale più disparate.Racconta Giulia Flor Buraschi, membro di “Piccolo America”, che l’Assemblea «andava a ricercare nel centro storico che era il punto di incontro di tutti quanti uno spazio dove stare», in quanto si avvertiva la carenza di uno spazio fisico e reale dove poter fare della socialità.Facendo una mappatura degli spazi abbandonati scoprirono la storia del Cinema America a Via Natale del Grande, occupandolo nel novembre del 2012 e riaprendolo al quartiere con l’inserimento di un’aula studio, dopo una lunga serie di lavori.

L’idea di uno spazio dedicato agli studenti viene descritto da Giulia come il filo rosso della loro esperienza:«in questi dieci anni dopo lo sgombero del Cinema America in ogni luogo dove noi siamo andati a lavorare abbiamo sempre ricercato uno spazio di socialità dove poter ospitare in primo luogo gli studenti».L’accortezza per le esigenze degli studenti li ha portati ad ideare l’Aula Studio Tim, paragonato ad un «faro all’interno della Città», disponibile in ogni momento per tutti i ragazzi che hanno difficoltà a studiare o a svolgere la didattica a distanza nel proprio di domicilio per problemi di connessione o di condivisione degli spazi, tanto che Giulia afferma emozionata che «è stato bellissimo vedere i ragazzi che erano qui con i loro libri e i loro computer la sera del 24 dicembre».

In merito al processo di inserimento all’interno della realtà trasteverina, spiega Giulia Flor Buraschi come all’inizio ci sia stato da parte dei membri del quartiere uno studiare l’esperienza, essendo poi il Cinema America un simbolo e uno spazio molto sentito dall’Associazione dei residenti di Trastevere che si erano già battuti contro i progetti di speculazione da cui era minacciato: «non volevamo entrare a gamba tesa in una situazione, volevamo assolutamente conoscerla e noi a Trastevere siamo entrati in punta di piedi».L’intenso lavoro di confronto e collaborazione con i tradizionali esercizi commerciali del quartiere ha portato questi ultimi a finanziare le prime manifestazioni cinematografiche a San Cosimato, consapevoli di quanto l’esistenza di un polo culturale costituisse un’opportunità non solo sociale ma anche economica per il territorio.Ma qual è l’obiettivo finale di tanto coinvolgimento? «Il nostro sogno è quello di far tornare Trastevere il Rione del cinema che è sempre stato», svela Giulia, ovvero renderlo un giorno un «multisala a cielo aperto», ovviamente dopo essere riusciti a riaprire il tanto agognato Cinema America.

La riapertura della storica mensa per i poveri di Via Dandolo 10

Accanto alle iniziative sociali più recenti, ve ne sono altre  radicate ormai da decenni sul territorio:esempio emblematico è la la prima mensa della Comunità di Sant’Egidio, riaperta nel settembre del 2021 dopo 14 mesi di chiusura a causa della pandemia di Covid-19. La sua nascita è stata resa possibile nel 1988 da un atto di generosità della famiglia ebraica Caviglia, che trasferendo altrove la propria attività commerciale decise di cedere la proprietà dello stabile alla ONLUS(Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale ai sensi del D.Lgs. 460/97):ennesima dimostrazione di come sia radicata negli abitanti di Trastevere la capacità di restituire un senso autentico al vivere in comune.

Quando Trastevere si trasforma in Mr.Hyde

Lo spirito di socialità che anima il Rione si esprime a 360 gradi:la zona è da sempre una meta turistica irrinunciabile ma anche un punto di riferimento per i “giovanotti de’ sta Roma bella” in in termini di movida notturna.Purtroppo, spesso le serate prendono una piega che potrebbe esser meglio definita una “deriva”:i quotidiani della Capitale pullulano di fatti di cronaca relativi ad aggressioni, furti, atti di disturbo della quiete pubblica commessi nel Quartiere, cui si aggiungono negli ultimi due anni di pandemia erogazioni di sanzioni per il mancato rispetto delle norme anti-contagio; non a caso tra il 2020 e il 2021 le piazze di Trastevere sono state più volte transennate e sottoposte a rigidi controlli, visto il ripetersi di assembramenti. L’ultimo provvedimento preso per arginare la situazione è stata l’ordinanza del Sindaco Gualtieri  avente ad oggetto “l’adozione di misure urgenti per fronteggiare il fenomeno della cd.malamovida nel territorio dei Municipi I e II”, in vigore dal 4 febbraio al 6 marzo 2022. Essa prevedeva l’obbligo di chiusura nelle giornate di venerdì, sabato e domenica degli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto dalle ore 22:00 alle ore 5:00 del giorno successivo, disciplinando così il consumo di bevande alcoliche e superalcoliche, il quale secondo l’ordinanza “contribuisce significativamente ad aumentare lo stato di euforia degli avventori”.

Una vitalità che non passa inosservata

In conclusione, possiamo affermare che Trastevere costituisce ancora oggi una realtà di quartiere estremamente complessa, ricca di sfumature, inafferabile e a tratti incontrollabile. Iniziative sociali lodevoli e poli commerciali e culturali promotori delle tradizioni romane si contendono la scena con episodi di incuria e vandalismo, perpetrati in maniera sistematica.Sicuramente ciò che contraddistingue il territorio è l’utilizzo attivo del momento presente, l’apertura all’intraprendenza di chi desidera inserisi nel contesto per arricchirlo con vigore e la consapevolezza di come la storia debba essere scritta con forza di spirito ogni giorno; e il Rione continua a farlo con uno stile particolarmente incisivo.

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