L’Umbria Film Festival è un piccolo festival cinematografico che si tiene ogni anno nella cittadina di Montone a luglio. Conoscevo il festival da molto tempo, poi ho avuto l’opportunità di entrare a fare parte di questa famiglia e da spettatrice sono così diventata parte attiva di questa macchina ben congeniata.
Il festival nasce nel 1997 dall’amore per il cinema, dal condividere con altre persone l’esperienza cinematografica. Per questo motivo i film sono proiettati nella Piazza del comune di Montone, per antonomasia un luogo di incontro, di scambio e di discussione. Un luogo dove si poteva guardare un film in compagnia e allo stesso tempo sorseggiare un drink fresco come antidoto alla calura estiva, sedendosi al bar della piazza. Nelle ultime due edizioni la proiezione dei film è stata spostata in Piazza San Francesco in rispetto delle norme anti Covid-19.
L’Umbria Film Festival non è solo un evento culturale, ma una manifestazione che unisce un’intera comunità: quella del paese di Montone. Nelle giornate del festival si viene a creare una vera e propria sinergia tra gli organizzatori del festival e gli abitanti e le attività del comune. Tutta la comunità è coinvolta.
Il lavoro dietro a cinque giornate di questo piccolo festival è inimmaginabile, per questo motivo si comincia a lavorare già sei/sette mesi prima. La lista delle cose da portare a termine molto lunga: la luce per le proiezioni, gli accordi con i ristoranti e gli hotel di Montone, i fondi per organizzare il festival, i permessi per poter trasmettere i film e i corti di animazioni che intrattengono i bambini. Tutto ciò per offrire un’esperienza indimenticabile e gratuita perché tutte le proiezioni sono a libero accesso e non si deve pagare un biglietto, dando la possibilità a tutti di poter partecipare e godersi lo spettacolo cinematografico e quello dato dalla bellezza di questo paesino immerso nel verde dell’Umbria.
L’Umbria Film Festival è unico nel suo genere. La caratteristica che lo distingue dagli altri festival di questa levatura è quella di invitare ogni anno una personalità del cinema, che sia un autore, regista, sceneggiatore o attore e consegnargli le Chiavi della Città. Questa pratica risale al Medioevo, quando il paese era protetto da mura e da portoni che nella notte venivano chiusi per proteggersi da eventuali nemici. Consegnare le Chiavi della Città è un atto simbolico, significa dare in mano a una persona il cuore della città, la possibilità di girare liberamente per le vie. Nel caso del festival significa immergersi in questo evento e stare a contatto con le persone che lo animano. Così hanno fatto gli ospiti illustri che si sono susseguiti negli anni, come Thomas Vinterberg l’ultimo ad avere ricevuto le Chiavi nell’ultima edizione. Il primo a ricevere le Chiavi è stato il regista Terry Gilliam, che oggi è il Presidente Onorario dell’Umbria Film Festival. Una persona genuina, di cuore, umile che ho avuto il piacere di incontrare di persona.
Per cinque sere il festival offre proiezioni differenti tra di loro di film da tutto il mondo. Una manifestazione che va oltre lo sguardo Eurocentrico e Occidentale, offrendo un’altra prospettiva, altri cinema e modi di fare cinema che non siano sempre gli stessi che conosciamo. La manifestazione è aperta anche per i bambini che per tutta la durata del festival si trasformano in giudici guardando e votando i corti di animazione, il più votato è poi eletto vincitore nell’ultima serata.
Non solo cinema, l’Umbria Film Festival offre anche concerti e mostre e attività correlate al cinema come corsi – ad esempio di scrittura-, masterclass, tavole rotonde e seminari, come nel 2020 quando vi è stato un seminario sul caporalato. Il festival porta in prima linea questioni di carattere sociale, nei film e al di fuori dei film. L’ultima edizione ha visto la nascita di una nuova iniziativa che è quella di “Amarcorti”, una selezione di corti provenienti da tutta Italia per sostenere e promuovere film-maker emergenti.
L’Umbria Film Festival non sarebbe niente senza la passione, l’amore di chi organizza tutte le giornate e delle persone del paese di Montone e del comune che ogni anno permettono di far avverare la magia del cinema e riunire le persone. Il festival, con fatica e impegno, è riuscito a emergere anche dalle ceneri della pandemia. Dove molte altre manifestazioni dello stesso tipo non sono riuscite, l’Umbria Film Festival ha portato un po’ di normalità, dando la possibilità di condividere la visione di un film con altre persone e di poterne parlare, una delle esperienze più belle che si possono sperimentare, soprattutto dopo mesi di solitudine.