Il fascino di Roma, la città eterna, è infinito e nulla può scalfirlo.
Vivendoci la quotidianità a volte si corre il rischio di abituarcisi e si finisca per smettere perfino di notarlo e percepire solo le brutture.
Per provare a sfuggire a questo appiattimento emotivo ho provato a fare il turista per un giorno a Roma dalla periferia al centro.
Mi domandavo se alla fine della giornata avrei avuto più sensazioni positive legate alla bellezza della storia e dei monumenti che mi circondavano o più sensazioni negative legate alle criticità, ponendo un accento particolare sulla questione spazzatura.
Ho scelto di spostarmi utilizzando solo il trasporto pubblico oltre alle mie gambe.
Immaginando di essere un turista appena giunto nella capitale ho pensato che avrei avuto la possibilità di 3 approcci differenti in base al luogo di “arrivo” a Roma:
- Iniziare il tour dalla stazione Termini
- Iniziare dalla stazione Tiburtina
- Iniziare dal terminal dei bus di Anagnina
Ho optato per quest’ultimo approccio seguendo il “filo rosso” della Metro A dal capolinea di Anagnina fino alla fermata di Ottaviano e quindi Piazza San Pietro.
Per essere del tutto sinceri dubito che siano molti i turisti in visita a Roma che arriverebbero qui come punto iniziale ma, l’idea di seguire la linea della metro mi affascinava e quindi ha prevalso questa scelta.
ANAGNINA E TUSCOLANA
L’impatto iniziale non è dei migliori, con il piazzale degli autobus di Anagnina che si presenta in maniera trasandata e dal feeling molto retrò, quasi anni ’90.
Faccio un giro veloce e dietro una siepe mi imbatto in una piccola discarica abusiva piena di sacchi dell’immondizia e bottiglie di plastica e vetro.
Scendo a prendere [nuovamente] la metropolitana per iniziare il vero e proprio “tour”.
Prima tappa: Cinecittà. Dopo una sola fermata di metropolitana mi incammino lungo la Tuscolana circumnavigando gli studi di Cinecittà e rimango piacevolmente sorpreso dalla cura del parchetto di Piazza di Cinecittà nei pressi dell’ingresso della Asl Roma 2.
Mi incammino lungo viale Togliatti quel tanto che basta per sbirciare all’interno dell’isola ecologica dell’Ama ma, dall’esterno a parte qualche automezzo fermo e qualche dipendente che chiacchiera non è possibile vedere altro.
Mi avvicino provando a fare delle domande in merito alla situazione immondizia e alla loro situazione lavorativa all’interno di AMA ai dipendenti che, però mi rispondono infastiditi e mi invitano ad andare via.
APPIO LATINO
Prima di spostarmi verso le zone più centrali, decido di fare una capatina nel quadrante residenziale dell’Appio Latino.
Esco dalla metro a Furio Camillo e mi dirigo verso la Zecca dello Stato, circondata da bidoni dell’immondizia pieni.
Decido di fermarmi a comprare dei tramezzini da
mangiare durante una sosta nel parco della Caffarella. Mentre sono in fila per pagare sento il clacson di un mezzo della raccolta rifiuti che strombazza selvaggiamente. Il motivo di tanto rumore è presto detto: un’automobile parcheggiata davanti ai secchioni ne impediva lo svuotamento.
Dopo aver atteso invano per diversi minuti ed aver causato una quantità innumerevole di imprecazioni da parte dei passanti disturbati dal clacson, il furgone dell’AMA riparte senza aver avuto la possibilità di adempiere al proprio dovere.
FONTANA DI TREVI/PIAZZA DI SPAGNA
È giunto il momento di immergermi nelle bellezze del centro storico.
Giunto a Barberini mi dico “Basta metropolitana!”.
Da qui in poi proseguo a piedi in superfice, alla luce di uno splendido sole che riscalda una giornata infrasettimanale altrimenti piuttosto fredda per gli standard primaverili romani.
Nei vicoletti del rione Trevi incontro, logicamente, i primi turisti della giornata. Non sono moltissimi ma ci sono. La pandemia è tutt’altro che un ricordo ed i segnali sono ben evidenti anche guardandosi attorno: la pavimentazione di sanpietrini nei pressi della fontana di Trevi è un cimitero di mascherine cadute e mai raccolte.
Una passeggiata per il centro è una cosa che non facevo da tempo ed ha avuto un suo fascino catartico. Giunto a piazza di Spagna ero intenzionato a sedere sulla scalinata per riposare un po’ ma, due squadre di vigili urbani la presidiavano con il preciso intento di impedire a chiunque di sostarci.
Avevo completamente dimenticato questa normativa antidegrado, forse perché la trovo surreale, mi volto verso la “Barcaccia” e noto che, infatti, molti dei turisti presenti sono seduti lì…
SAN PIETRO
È il momento di dirigersi verso il cuore della cristianità, Piazza San Pietro sono curioso di scoprire se anche in questo luogo a cavallo di due stati è vittima dell’immondizia e dell’incuria pur essendo il secondo luogo più rappresentativo della città (dopo il Colosseo).
Ponte Cavour non è esattamente il posto migliore per ammirare il Tevere trovandosi in una zona in cui il fiume fa un’ampia curva e non offre molta visuale sulla distanza.
Il sole tramonta dietro al Cupolone mentre mi ci avvicino da via della Conciliazione, uno scenario che sarebbe molto suggestivo se indossassi degli occhiali da sole. Non avendoli però sono costretto a camminare a testa bassa per non essere accecato rinunciando alla magnifica vista.
Prendo un appunto mentale: “La prossima volta che decido di venire da queste parti, ci vengo di mattina”.
L’immensità della piazza risalta ancora di più a causa dello scarsissimo numero di persone presenti. Forse per la pandemia, forse per il giorno infrasettimanale o forse ancora per l’orario, non posso saperlo.
Giro l’angolo oltre il colonnato per riprendere la metropolitana ed ecco l’amara sorpresa: un cumulo di rifiuti imbarazzante. Scuoto la testa in un misto di rassegnazione e rabbia. Mi sento quasi in colpa a dover fotografare questo scempio dopo aver attraversato così tante
meraviglie storiche ed architettoniche.
È il momento di rincasare e di tirare le somme.
Nel complesso non ho trovato una situazione completamente fuori controllo, specialmente nei quartieri periferici, a differenza di quanto mi aspettassi.
Vero è che ne ho attraversato soltanto alcuni e non certo i più disastrati, al centro invece ci si aspetterebbe di trovare una situazione diversa perché anche questo livello è abbastanza inaccettabile per una capitale.