Quante volte capita di ascoltare il telegiornale e apprendere notizie, a dir poco aberranti, circa le violenze compiute sulle donne: fisica, domestica, psicologica… e quante volte abbiamo sentito commenti, provenienti da ambo i sessi, del tipo “eh vabbè ma se l’è cercata!” oppure “eh ma che fa denuncia la violenza dopo giorni? Così perde di credibilità”. Queste sono state proprio alcune delle frasi che hanno risuonato sulla bocca di molti italiani dopo aver appreso la notizia del probabile stupro ad opera di Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo. “Una bravata tra ragazzi” Direttore responsabile: Claudio Palazzi
I PROTAGONISTI
La vicenda che vede i ragazzi sotto accusa per violenza sessuale sono: Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. La ragazza che ha denunciato lo stupro e la sua amica, per motivi di privacy, si chiamano Silvia e Roberta.
I FATTI
La versione dei giovani coincide fino alla discoteca di proprietà di Flavio Briatore “Billionaire” dove avevano passato la serata del 17 luglio 2019. Su ciò che è accaduto nella villa di Grillo i racconti cambiano.
Le giovani erano arrivate al Billionaire con altri amici e dove uno di essi conosceva Ciro. Il gruppo di ragazzi allora decide di passare la serata tutti insieme, allo stesso tavolo.
Sono le quattro del mattino e il gruppo di amici di Silvia e Roberta decide di rincasare, mentre le due giovani decidono di rimanere in compagnia di Grillo junior e dei suoi amici, i quali dicono alle due ragazze che le avrebbero riaccompagnate loro al Bed and Breakfast dove alloggiavano, poiché uno di essi era già in possesso della patente.
Sono le sei del mattino, l’effetto dell’alcol ormai svanito e una volta giunti a Cala Volpe, zona della Sardegna in cui Ciro soggiornava insieme ai suoi amici, le cose cominciano a cambiare: sin da subito Silvia dice di aver subito delle avances poco gradite e respinte da parte di Francesco, in un momento dove i due giovani si erano allontanati per prendere una coperta in camera. Nel mentre la sua amica Roberta e Ciro si mettono a dormire sul divano.
Sono da poco passate le sei del mattino e Vittorio presta una maglietta e un pantaloncino a Silvia, la quale decide di mettersi a dormire ma poco dopo arriva Francesco, la afferra per i capelli e la costringe ad avere un rapporto sessuale con lui, prima in camera da letto per poi trascinarla a forza nel bagno. Lui nega tutto, affermando di come ciò fosse un normale rapporto sessuale e consenziente. Questa, a detta della ragazza, è solo la prima parte dello stupro poiché la seconda arriva dopo una breve parentesi temporale, dove Francesco, Vittorio ed Edoardo sono andati in paese per comprare le sigarette, anche con Silvia, tanto che uno degli amici di Ciro è riuscito a rintracciare foto di tutti e quattro in macchina, dunque anche con la presenza di Silvia, la quale non ha minimamente accennato tale fatto saltando direttamente alla seconda parte della violenza: qui afferma di come Vittorio abbia preso una bottiglia semivuota di vodka, abbia afferrato il collo della ragazza inclinandolo indietro e costringendola a bere; di lì a breve anche Ciro, svegliato dai suoi amici, avrebbe partecipato allo stupro di gruppo come dimostra anche il video fatto dai giovani e commentato fortemente dal fondatore del M5S, Beppe Grillo.
Adesso la parola passerà alla procura di Tempio, dove dopo i venti giorni di cui gli avvocati dispongono per chiedere accertamenti, scadranno e la procura formalizzerà la richiesta di rinvio.
CONSLUSIONI
La giovane Silvia ha deciso di denunciare lo stupro nove giorni dopo l’accaduto, dunque il 26 luglio 2019, scatenando l’ira, palesemente visibile nel video di Beppe Grillo, il quale oltre a giustificare il comportamento del figlio e dei suoi amici, facendo passare tale atto come una “bravata tra ragazzi”, accusa Silvia per non aver denunciato subito lo stupro, facendo perdere credibilità alla ragazza e alla probabile violenza che ha vissuto. Umanamente parlando, molte giovani si sono sentite chiamate in causa per quanto successo a Silvia, non riuscendo a giustificare le parole di Beppe Grillo e né le probabili azioni commesse dal figlio Ciro e dai suoi amici; non sono riuscite a giustificare il fatto che la violenza compiuta nei confronti di una donna debba essere denunciata entro un tempo limite, questo perché può servire proprio del tempo per assimilare il fatto, per riuscire a metabolizzare l’accaduto, riuscire a parlarne con una persona fidata e poi forse si riesce a prendere atto di quanto successo, prendere coraggio e denunciare la violenza alle autorità pubbliche.
Politicamente parlando, molti ritengono che tale episodio sia stato fatto riemergere poco tempo fa proprio per sferrare un duro colpo al Movimento 5 stelle, già fortemente criticato dall’opinione pubblica, oltre ad aver perso qualche punto percentuale nei sondaggi elettorali, mostrando un calo evidente dei consensi. Inoltre sembra così curioso notare come il fondatore del V-day, il paladino del giustizialismo, colui che criticava la classe politica dirigente ad oggi sia lui ad essere giustiziato, giudicato e criticato…
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