Il progetto di riqualificazione di Villa Chigi non è una novità, infatti è il terzo in soli novi anni. Nel maggio 2022 è stato annunciata la proposta e i lavori sarebbero dovuti iniziare circa un anno dopo. Ad ottobre, già si nota qualche cambiamento. 

La storia del parco

La villa, originariamente appartenuta alla famiglia Chigi, si trova nel Municipio II, quartiere Trieste. Accessibile tramite gli ingressi di via di Villa Chigi 24, via Valnerina, via Niccolò Piccinni e la sua estensione è di circa 5 ettari. Come riportato dal sito della sovraintendenza di Roma Capitolina, la sua costruzione risale circa al 1763 – 1776.

Il cardinale Chigi acquistò il terreno tra il 1763-65 e attuò la ristrutturazione di un casale rustico per trasformarlo in una residenza padronale. Inizialmente furono decorati e rifiniti i sei ingressi principali e fu costruita una cappella dedicata alla Vergine,opera di Antonio Bicchierai. Poi grazie all’opera di Filippo Cataldi e Gioacchino Paver furono guarniti con affreschi di veduta gli arredamenti interni dell’abitazione.

Il giardino della Villa era attraversato da un viale piantato di lecci e bordato da alte spalliere di alloro e mortella. A metà del percorso si apriva uno slargo circolare decorato da una fontana centrale e da un cabinet di verzura circolare con seditori e statue. Nella parte occidentale era stato messo un giardino all’italiana, mentre nella parte orientale era prevista una promenade costituita da un lungo viale centrale.

Nel secondo dopoguerra tutta la parte agraria e il parco circostante di proprietà Chigi  furono venduti, il frazionamento della proprietà e il disinteresse dei proprietari portò la zona ad un progressivo degrado. Il Comune di Roma, negli anni ‘70, si assicurò la proprietà del parco per renderlo pubblico, mentre la residenza e il giardino all’italiana rimasero di proprietà privata, separato dal resto della Villa da un muro e una recinzione. L’edificio della Villa è stato affidato dai proprietari in comodato alla comunità “Mondo X” per il recupero dei tossicodipendenti.

Tra abbandono e riqualificazione

Foto di Sara Cozzolino

A partire dal 2003,  l’Amministrazione comunale, con la riproposizione del disegno settecentesco, ha realizzato i lavori di restauro del parco. Tuttavia, dopo una fase iniziale di buono stato della villa, la si è lasciata dopo poco ad uno stato di abbandono che ha suscitato lo sdegno e le lamentele degli abitanti del quartiere.

I cittadini si sono più volte attivati personalmente per migliorare le condizioni del loro parco. Vari interventi, oltre a quelli pubblici poco efficienti, sono stati fatti per cercare di ripulire e riorganizzare Villa Chigi. Sui gruppi facebook del quartiere si trovano annunci e inviti ad unirsi per migliorare le condizioni di questo luogo. Con il tempo, però, le risposte sono sempre meno. Gli abitanti infatti si sono forse ormai adeguati alla situazione e soprattutto sono in attesa di un intervento pubblico più massiccio.

L’area giochi

L’ultimo progetto si spera possa dare una soluzione definitiva ai tanti problemi del parco. Da quando è stata smantellata l’area giochi interna al parco, quell’intera parte della villa, con ancora i pavimenti antiscivolo blu e azzurri, è rimasta in uno stato di più totale abbandono.

Dopo qualche anno dal suo abbandono, è stato costruita una piccola area giochi in una zona sottostante al parco, presso il parco Don Baldoni, dotato anche di una piccola pista per il pattinaggio a rotelle. Dal momento in cui è stata costruita quest’ultima, si è pensato di poter dimenticare il problema dell’ex area giochi interna al parco.

Per cui la parte più importante, e forse la più sperata, del progetto consiste nella riqualificazione di questa importante area. Dove un tempo giocavano i bambini, ora giacciono bottiglie di vetro e rifiuti di ogni genere. Separata dal resto del parco da una siepe e da una ringhiera, è attualmente un luogo squallido e desolato. 

Questa zona sarà trasformata in un’area di “socializzazione per la cittadinanza”, con giochi per varie fasce d’età: tavoli da ping-pong, area fitness e un’area dedicata ai più piccoli, un percorso musicale all’aperto e molto altro.

Il parco, tra l’altro, si trova in una posizione per cui è molto importante che sia accogliente per bambini e ragazzi di ogni età. Infatti, quasi all’interno del parco si trova un asilo nido, mentre subito fuori si trova un complesso di istituti che comprende una scuola materna, una elementare e perfino un liceo.

La manutenzione del verde

Un altro punto fondamentale del progetto riguarda la potatura e l’abbattimento di alberi “in precarie condizioni fitosanitarie”, in particolare lecci, e la sostituzione con nuovi esemplari. In generale, il progetto dovrebbe prevedere l’abbattimento di 33 piante, di cui 19 lecci, 6 ailanti, 1 ginko biloba, 1 lillà, 1 alloro, 4 ciliegi da fiore e 1 bagolari, l’estirpazione di 34 ceppaie, l’impianto di 29 lecci in sostituzione di esemplari morti o con problemi, 8 nuovi ciliegi da fiore e la realizzazione di una siepe in lillà.

La manutenzione del parco – nonostante gli interventi pubblici del 2004 e del 2012- non è stata, in effetti, delle migliori. Arbusti in stato di pericolo per i visitatori del parco, il prato abbandonato a sé stesso così come le piante da fiore, ormai morte da anni.

Gli esperti addetti al progetto affermano infatti che “le aree verdi necessitano di interventi di manutenzione straordinaria per la rimozione degli esemplari morti e ceppaie che risultano pericolosi. Si rilevano discontinuità e ammaloramenti per gli elementi lapidei, come i cordoli delle aiuole, muretti perimetrali, sedute in pietra, diverse aree necessitano di interventi di ingegneria naturalistica per la costipazione e modellazione dei terreni scoscesi e ci sono evidenti fenomeni di degrado anche per gli impianti di illuminazione e irrigazione”. 

L’obiettivo del nuovo progetto è quindi anche “costruire un ambiente consapevole” tramite vari e lunghi interventi. “Si opererà con un intervento di rigenerazione dei tappeti erbosi con mezzi meccanici – si legge – , sarà quindi effettuata la semina meccanica con miscuglio apposito per rigenerazione prati con minimo 30 gr/mq di seme e successiva prima irrigazione. Tale intervento sarà realizzato nelle aree maggiormente danneggiate, ovvero in prossimità dell’ingresso di Via Valnerina, nei pressi del grande olmo isolato e in corrispondenza dei camminamenti e dei tracciati da chiudere e ripristinare”.

Nel parco è anche presente un’area cani, che anche grazie all’intervento dei padroni degli animali, è in uno stato accettabile in confronto ad altre parti del parco. Una delle poche fontanelle che funziona, si trova nell’area cani, mentre la maggior parte delle altre fontanelle è spesso fuori uso o in situazioni disastrose. 

Come detto, per anni è stata proprio quella degli abitanti del quartiere la forza principale del parco. Infatti, ciclicamente gruppi di cittadini consapevoli e attivi si dedicano alla manutenzione di Villa Chigi. Anche i gruppi Scout, alle volte, si danno appuntamento nel parco per lasciarlo in condizioni migliori di come lo hanno trovato, seguendo alla lettera le indicazioni del fondatore dello scoutismo B.P «Cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non l’avete trovato». Date le condizioni del parco, molto spesso basta poco per migliorare la situazione.

Tuttavia, la speranza principale è, come già detto, quella che questa volta l’intervento statale dia un impulso positivo alla ricostruzione del parco e che si dedichi anche ad un progetto per il mantenimento delle condizioni.

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