Con 400 miliardi di entrate fiscali in gioco e 15 milioni di veicoli venduti nel 2024 (contro i 18 del 2019), l’industria automobilistica europea non può permettersi ulteriori errori. Luca de Meo lancia un appello alla politica e all’Europa: meno ideologia e più visione industriale.

Luca de Meo

Crollo delle vendite auto in Europa: l’analisi di Luca de Meo e John Elkann

L’industria automobilistica europea è a un bivio storico e, secondo Luca de Meo, CEO di Renault Group, e John Elkann, Presidente di Stellantis, “il destino dell’automobile si gioca quest’anno”. Le loro parole, pronunciate in un’intervista rilasciata a “Le Figaro”, suonano come un campanello d’allarme per Bruxelles e per i Governi nazionali: se l’Europa non cambia rotta, rischia di perdere definitivamente la leadership industriale. Il manager parla di un mercato al collasso, ricordando che nel 2024 si sono venduti 15 milioni di veicoli contro i 18 del 2019, e ammonisce: “Il livello attuale del mercato è un disastro”. Elkann aggiunge che, di questo passo, il mercato europeo potrebbe addirittura dimezzarsi nei prossimi dieci anni. Il nodo è strategico anche per gli Stati, ricorda Luca de Meo: “Il settore rappresenta 400 miliardi di entrate fiscali in Europa”, ma è anche l’unico grande mercato globale a non aver recuperato i volumi pre-Covid. Una crisi che nasce anche da normative sempre più stringenti, giudicate dai due manager non solo economicamente insostenibili ma anche tecnicamente incoerenti. De Meo cita ad esempio la norma GSR2 e si domanda: “Serve davvero un sistema di mantenimento corsia in auto che circolano per il 95% del tempo in città?”, mentre ironizza sull’eccessiva severità dei crash test: “La mia R5 deve comportarsi come una berlina di lusso con un cofano tre volte più lungo. È fisica! Dovrei usare il tungsteno?”.

Luca de Meo: “Serve semplificare le regole, l’auto europea non è più accessibile”

La risposta è una richiesta precisa: semplificare. Elkann denuncia che “un quarto del nostro personale ingegneristico lavora solo per rispettare le norme”. Luca de Meo propone tre soluzioni operative: introdurre regole valide solo per nuovi modelli, approvare normative “a pacchetti” e creare uno sportello unico nella Commissione UE. Il CEO di Renault Group invoca inoltre una maggiore neutralità tecnologica e un nuovo approccio al calcolo delle emissioni, che consideri l’intero ciclo di vita del veicolo e non solo la fase di utilizzo. In questo modo, i piccoli ibridi o a benzina potrebbero risultare più sostenibili delle grosse elettriche. Il tema dell’accessibilità resta centrale: tra il 2015 e il 2030 il prezzo di una Clio aumenterà del 40%, spiega il CEO di Renault Group, e di questo incremento “il 92,5% è dovuto alla regolamentazione”. Le auto sotto i 4 metri, che un tempo rappresentavano il 75% del mercato italiano, sono oggi solo il 5% in Europa. Da qui la proposta di Luca de Meo: introdurre regole differenziate per le auto compatte. “È inaccettabile trattare un veicolo da 3,80 metri come una berlina da 5,5 metri!. Elkann aggiunge un monito: “Non chiediamo aiuti, ma che ci lascino lavorare, innovare e offrire veicoli puliti, accessibili e desiderati. E se l’elettrico non è “la” soluzione miracolosa, il 2035 non deve diventare un totem ideologico”. “Non è questione di essere contro l’elettrico o contro il 2035 – conclude Luca de Meo – serve flessibilità, adattabilità, visione a lungo termine”.

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