La transizione verso l’elettrico in Europa procede a rilento. La causa principale? Il CEO di Renault Group ha smontato, pezzo per pezzo, le illusioni di una strategia europea che si è rivelata più un insieme di vincoli che un piano industriale coerente. Dalla sua “battaglia personale” per rendere redditizie le citycar elettriche fino alla proposta di creare un Airbus delle piccole auto, Luca de Meo ha tracciato una roadmap alternativa per un settore in profonda crisi di competitività.

Luca de Meo

Zone economiche green: la proposta di Luca de Meo per attrarre investimenti industriali

La strada verso l’elettrificazione dell’automotive europeo richiede una svolta strategica radicale. È questa la sintesi dell’intervento di Luca de Meo, CEO di Renault Group, durante la sua audizione presso la X commissione Attività Produttive della Camera. Il manager ha esordito con una considerazione che racchiude l’intera filosofia del suo approccio: “Non possiamo voltare le spalle al progresso, ma nemmeno alla realtà”. Una dichiarazione che ha anticipato un’analisi lucida delle contraddizioni che affliggono il settore automobilistico continentale, in cui l’ambizione green si scontra con ostacoli economici e normativi di proporzioni enormi. Il manager ha identificato nel divario energetico uno dei principali handicap competitivi europei, rivelando che “l’elettricità in Europa costa il doppio rispetto alla Cina e tre volte rispetto agli Stati Uniti”. Un dato che assume contorni drammatici quando si considera che per assemblare una Renault 5 negli stabilimenti francesi, il costo dell’energia elettrica supera quasi del doppio quello della manodopera. Luca de Meo ha proposto la creazione di “zone economiche green” con tariffe agevolate, sul modello delle zone economiche speciali, per attrarre investimenti industriali e colmare questo gap strutturale.

Luca de Meo: rendere redditizie le citycar elettriche

Il CEO di Renault Group ha concentrato gran parte della sua riflessione su quella che ha definito “la mia battaglia personale”: rendere profittevole la produzione europea delle citycar elettriche. L’analisi dei numeri rivela scenari preoccupanti per il mercato delle auto compatte, vessato da due decenni di regolamentazioni che hanno incrementato del 60% i prezzi d’ingresso. Luca De Meo ha evidenziato come tra il 2015 e il 2030 il costo di una Clio subirà un rincaro del 40%, con il 90% di questo aumento imputabile alle normative europee. Il risultato è un parco auto obsoleto, con un’età media di 14 anni per le vetture del segmento A, che compromette sia gli obiettivi di decarbonizzazione sia la competitività industriale. “Senza un’offerta redditizia di auto compatte elettriche, perdiamo il primo scalino del mercato. E quando questo accade, è tutta la scala che si indebolisce”, ha avvertito il manager, proponendo la costituzione di “una sorta di Airbus delle piccole auto elettriche” per rilanciare il settore. L’appello finale del CEO ha riguardato la necessità di superare l’approccio frammentato dell’Unione Europea, che si è limitata ad “accumulare regole”, scadenze e sanzioni, spesso in modo poco coerente, per abbracciare invece una vera strategia industriale coordinata.

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