“L’occasione credo che sia perfetta per l’Europa per tornare all’attacco”: con queste parole Luca de Meo ha introdotto la sua ricetta per continuare a competere nel mercato globale dell’automotive elettrico. Il CEO di Renault Group lo ha fatto durante un’audizione alla commissione Attività produttive della Camera dove, dopo aver analizzato la crisi del settore europeo, ha illustrato una serie di proposte concrete: dalla standardizzazione dei componenti alla creazione di zone industriali a basso costo energetico.

Luca de Meo, CEO Renault

Consorzio europeo vs giganti globali: la sfida lanciata da Luca de Meo

È una proposta audace quella che proviene dal manager alla guida di Renault Group: replicare il successo aeronautico di Airbus nel mondo delle vetture elettriche compatte. L’obiettivo? Sostenere l’industria automobilistica europea alle prese con una crisi senza precedenti, complici costi di produzione superiori del 30% rispetto ai competitor globali e una competitività sempre più minacciata dall’avanzata cinese e americana. Luca de Meo ha delineato una strategia ambiziosa durante la sua testimonianza presso la commissione parlamentare italiana. La visione del manager consiste nel creare un consorzio continentale che sappia competere con i giganti asiatici e americani nel mercato delle auto a zero emissioni urbane. Il CEO di Renault Group non si limita a una semplice alleanza commerciale, ma propone un vero e proprio ecosistema industriale integrato che possa rispondere alle cinque sfide cruciali del momento: decarbonizzazione, competitività globale, salvaguardia dell’occupazione, autonomia strategica europea e modernizzazione del parco veicoli circolante. La strategia di Luca de Meo strizza l’occhio al modello giapponese per l’incentivazione dei veicoli urbani sostenibili e si ispira alla collaborazione vincente già sperimentata nel settore aeronautico con Airbus.

Luca de Meo: Europa penalizzata, costi +30% e burocrazia che blocca l’innovazione

Tra le proposte del CEO di Renault Group anche l’istituzione di zone industriali italiane con tariffe energetiche competitive per attrarre imprese innovative. Parallelamente, è necessario frenare il peso della burocrazia normativa che assorbe un quarto delle risorse destinate alla ricerca e allo sviluppo attraverso una media di 8-9 nuovi regolamenti annuali. E se è vero che il futuro appartiene all’elettrico, come ribadisce Luca de Meo, è importante non trascurare il miglioramento dei propulsori tradizionali quando necessario, valutando le emissioni durante l’intero ciclo vitale del veicolo. La ricetta include la standardizzazione dei componenti e l’armonizzazione normativa tra i Paesi UE, la stessa via percorsa dalla Cina negli ultimi 15 anni. Un approccio che, secondo il manager, dovrebbe garantire decarbonizzazione, competitività, occupazione, autonomia strategica e rinnovamento del parco circolante. Con effetti ulteriori se si estende la collaborazione anche ai veicoli commerciali leggeri per la logistica metropolitana sostenibile.

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