INpressMAGAZINE Claudio Palazzi

Mario Putin: qualità e sicurezza alimentare al centro dell’ampliamento di Boara Pisani

Mario Putin

Serenissima Ristorazione impiega la tecnica Cook&Chill in tutti i suoi stabilimenti. Mario Putin, Presidente dell’azienda, ha presentato il nuovo piano di investimenti per la struttura di Boara Pisani per aumentare le aree produttive e logistiche, al fine di aumentare la produzione dei pasti e garantirne la qualità e la sicurezza.

Mario Putin

Mario Putin: il progetto di ampliamento dello stabilimento di Boara Pisani

Mario Putin, Presidente di Serenissima Ristorazione, ha annunciato il nuovo piano di investimenti che coinvolge lo stabilimento di Boara Pisani. Questo rappresenta un punto di riferimento per la sua eccellenza ed è considerato uno dei più avanzati d’Europa grazie alla tecnica Cook&Chill che l’azienda impiega in tutte le sue strutture. Tale metodologia costituisce uno dei principali fattori distintivi di Serenissima Ristorazione: permette infatti di mantenere alti gli standard di sicurezza alimentare e, al contempo, conservare le proprietà organolettiche dei pasti. Il programma strategico sviluppato da Mario Putin si basa su una produzione di qualità e un’offerta diversificata, garantite dall’avanguardia dei loro stabilimenti. Per quello di Boara Pisani, nello specifico, è previsto un allargamento con nuove aree produttive e logistiche, potenziando la capacità di supportare i clienti in ambiti strategici come quello ospedaliero, la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e il catering aereo.

Mario Putin: una produzione dei pasti più sicura e di alta qualità

La struttura di Boara Pisani è già dotata di tecnologie avanzate, tra cui: un sistema logistico evoluto con lo scopo di ridurre al minimo gli sprechi alimentari e la “Camera Bianca”, un ambiente sterile in cui confezionare i pasti e, per garantirne la massima sicurezza, sottoporli a controlli con raggi X. Il piano di ampliamento illustrato da Mario Putin ha la finalità di incrementare le tecnologie implementate per migliorare i processi produttivi e aumentare la sostenibilità ambientale. La tecnica di cottura a legame refrigerato consente a Serenissima Ristorazione di essere leader nella ristorazione commerciale in strutture come gli ospedali, luogo con alti standard di sicurezza e igiene alimentare. La tecnica Cook&Chill garantisce benefici anche in ambiti come la GDO e il catering aereo, offrendo una conservabilità dei pasti e mantenendo la qualità dei prodotti anche su larga scala. Secondo Mario Putin, l’ampliamento di Boara Pisani permetterà all’azienda di produrre nuove linee di pasti specifiche per queste fette di mercato.

Martuzza mia, la disperata umanità del più grande autore del Novecento nella lirica di Alessandro D’Andrea Calandra

Dal sogno di un amore assoluto al dolore lancinante per la partenza americana della giovane attrice eletta a sua musa ispiratrice. In un’inestricabile compenetrazione fra arte e vita, il cantautore agrigentino Alessandro D’Andrea Calandra mette in musica e parole l’addio, struggente e malinconico, tra Marta Abba e Luigi Pirandello. Ne viene fuori un piccolo gioiello dal titolo “Martuzza mia” che celebra la disperata umanità del drammaturgo siciliano nell’anno in cui Agrigento è designata Capitale italiana della Cultura 2025.

Con la sua fiorente produzione artistica ricercatamente in dialetto, da sempre Alessandro D’Andrea Calandra esplora e narra le vicende, la storia, i personaggi, le leggende, i costumi della sua terra. Consapevole che, raccontare Agrigento significa, poi, naturalmente, raccontare Pirandello, il personaggio più illustre del Novecento, al quale Girgenti ha dato i natali, lo fa prendendo spunto dalla lettura delle oltre cinquecento lettere che il geniale autore indirizzò a Marta Abba, la diva del teatro per la quale nutriva sentimenti che andavano al di là della stima professionale. Quelle nel decennio 1926-1936, soprattutto le ultime, dell’addio.

Le passioni, le ossessioni, l’esistenza più intima di uno straordinario figlio di Sicilia declinate nella splendida “Martuzza mia” di Alessandro D’Andrea Calandra. Pirandello maledice il mare che sta portando via la “sua” Marta e ricorda i bei tempi andati, quando i due erano una cosa sola: “Giganti eramu!”. Musa ispiratrice l’una, scrittore da Nobel l’altro. Dappoi la drammatica ammissione che, con lei lontana, non potrà più avere alcun impulso creativo: “Senza li to aluzzi di libellula sta me manu è petra”. Per giungere, infine, a un epilogo tragicamente premonitore: “Lu mari a chista età chiù scuru si fa e di stu viaggiu nun si torna”.

 

Il brano “Martuzza mia” è disponibile anche su Spotify e YouTube.

Segui Alessandro D’Andrea Calandra su FB / IG / ST / TT / YT

Nell’e-book di Aletti Editore quei “Frammenti” per ricominciare a vivere

Si arricchisce di un e-book la collana “Altre Frontiere” dell’Aletti editore con la pubblicazione di “Frammenti”, l’opera scritta da Alessandra Grissini. Una silloge che rappresenta una rinascita, la volontà di non arrendersi alle difficoltà della vita e al dolore, anche quando sembra non cessare mai. «Qualche anno fa – racconta l’autrice di Milano, avvocato di professione – ho affrontato una separazione difficile e molto dolorosa e ho accudito i miei genitori nel corso della loro lunga malattia, fino alla loro scomparsa avvenuta di recente. A causa di questi avvenimenti ho visto la mia vita “andare in pezzi”. Per scrivere questa silloge poetica ne ho raccolto alcuni “frammenti” e ho provato a ricomporla». L’opera è tradotta anche in arabo da Hafez Haidar, già candidato al Premio Nobel per la Letteratura, la cui traduzione del famoso libro “Le mille e una notte” è diventato un best seller -. «L’arabo è una delle lingue più parlate e quindi mi è sembrata una bellissima opportunità – afferma Alessandra Grissini – di fare conoscere le mie poesie a persone a me vicine e anche molto lontane».

La silloge è un inno alla vita. Racconta dei nuovi inizi, di come ognuno sia artefice del proprio destino, degli inciampi che lastricano il cammino, della voglia di rialzarsi dopo ogni caduta. «Con il tempo sono riuscita a superare il dolore e a trovare la voglia di ricominciare a vivere e a “volare”. Ho infatti scoperto in me una forza nuova, che mi ha aiutato a guardare al futuro con speranza e a desiderare di tornare a sognare e a sorridere. L’opera tratta il tema delle difficoltà che molti anziani affrontano nei loro ultimi anni di vita e quello della morte, con il quale ho dovuto di recente confrontarmi. Racconta anche del potere della poesia, che mi ha consentito di elaborare le emozioni, di liberare la gioia e di lasciare andare fragilità e paure».

La scrittura diventa lo strumento per descrivere la realtà, i dolori vissuti, e per esprimere in versi gli angoli più nascosti del cuore. «Per scrivere questo libro – confessa l’autrice – sono andata alla ricerca dei “frammenti” della mia vita e li ho “maneggiati” con cura per tradurli in poesia, ma sondando nel profondo credo ci sia sempre qualcosa di inespresso». Alcune liriche comunicano per immagini e analogie. In altri casi, i versi sono scarni e il pensiero celato fra le parole. Alcuni componimenti hanno richiesto, invece, una maggiore verbosità per distendere con più precisione i concetti da esprimere.

Alessandra Grissini ha scelto la versione e-book della sua silloge perché il formato digitale risulta più economico, versatile, di immediata fruibilità e non ingombrante. Inoltre si tratta di una scelta eco-ambientale poiché non si utilizzano carta e inchiostro. Nonostante ciò, però, l’autrice non nega la bellezza del libro tradizionale. «Mi piace toccare la carta e sentirne il profumo, sfogliare le pagine, sottolineare e annotare le mie osservazioni. Il libro è un oggetto prezioso, che si può donare o ricevere, e si associa, quindi, ai ricordi di persone e momenti della vita».

Ma in un mondo in continua evoluzione, tra libri cartacei ed e-book, ciò che non muta è l’importanza della parola, della sua potenza che dona immortalità alle emozioni espresse. La poetessa, nella sua opera, mette a nudo le proprie paure e fragilità e, al contempo, segue la luce della speranza che le dà la forza di rialzarsi dopo ogni caduta. «Vorrei comunicare al lettore che tutti siamo fragili e possiamo essere costretti ad affrontare grandi fatiche, ma che possiamo superare i momenti difficili sempre, ad ogni età. È questo il messaggio che voglio trasmettere anche a mio figlio, al quale – oltre all’intero volume – è dedicata una poesia che racconta del potere dell’amore e della possibilità di trarre dal passato, anche difficile, molti insegnamenti che aiutano a diventare persone migliori».

La piaga della corruzione in Africa

kid child sad red stripe shirt 2101832
kid child sad red stripe shirt 2101832

La corruzione in Africa rappresenta una delle principali piaghe del Continente. Il fenomeno mina la stabilità politica, frena lo sviluppo economico e alimenta disuguaglianze profonde.

Nonostante gli sforzi della comunità internazionale e l’adozione di convenzioni globali, il diritto internazionale sembra ancora inefficace nel contrastare questo problema radicato.

Un problema sistemico

L’Africa è un continente ricco di risorse naturali, ma la cattiva gestione e la corruzione endemica impediscono ai cittadini di beneficiare della ricchezza nazionale. Dal settore pubblico a quello privato, i casi di malversazione e appropriazione indebita di fondi pubblici sono all’ordine del giorno.

Secondo Transparency International, molti Paesi africani occupano posizioni basse nell’Indice di Percezione della Corruzione, segnalando una governance debole e un controllo inefficace.

Un aspetto fondamentale della corruzione in Africa è la sua stretta connessione con il clientelismo politico. In molti Stati, le reti di potere si consolidano attraverso favori economici e nomine politiche, creando un sistema in cui la lealtà personale è più importante dell’integrità amministrativa. Questa dinamica si traduce in una scarsa capacità delle istituzioni di contrastare il fenomeno e in una forte resistenza alle riforme.

Il ruolo limitato del diritto internazionale

Le iniziative internazionali per combattere la corruzione in Africa sono molteplici: la Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione (UNCAC), adottata nel 2003, e la Convenzione dell’Unione Africana sulla Prevenzione e la Lotta alla Corruzione, firmata nello stesso anno, sono tra i principali strumenti normativi. Tuttavia, l’efficacia di queste misure è limitata. I governi spesso non applicano le leggi, mancano i meccanismi di enforcement e la cooperazione internazionale si scontra con ostacoli politici e burocratici. 

Fattori che ostacolano il cambiamento

Spesso gli stessi leader beneficiano del sistema corrotto e non hanno alcun interesse a promuovere indagini che potrebbero minare la loro posizione. 

Inoltre, il sistema giudiziario di molti Paesi africani è debole, mancante di risorse e spesso soggetto a interferenze politiche. La dipendenza economica da aiuti internazionali talvolta rafforza reti clientelari e pratiche corrotte. 

Un altro fattore chiave è la difficoltà nel recuperare i fondi sottratti attraverso la corruzione. Molti leader corrotti trasferiscono denaro all’estero, depositandolo in paradisi fiscali o investendolo in beni immobili e imprese nei Paesi occidentali. Nonostante alcuni sforzi di repatriare questi fondi, i processi giudiziari sono lenti e spesso inefficaci.

Corruzione e società civile

La corruzione in Africa non si limita ai soli vertici politici, ma permea anche settori cruciali come la sanità, l’istruzione e le infrastrutture. Ad esempio, fondi destinati a ospedali e scuole vengono frequentemente deviati, lasciando le comunità senza servizi essenziali. Questo ha un impatto diretto sulla qualità della vita dei cittadini, creando un circolo vizioso in cui la mancanza di servizi adeguati alimenta ulteriormente il malcontento e la sfiducia nelle istituzioni. 

Inoltre, la corruzione nel settore delle infrastrutture compromette lo sviluppo economico: progetti pubblici vengono assegnati a imprese non qualificate attraverso tangenti, risultando in lavori di scarsa qualità e in un utilizzo inefficiente delle risorse.

Prospettive future

Sebbene la situazione appaia critica, esistono segnali di speranza. La società civile africana, con il supporto di ONG e giornalisti investigativi, sta portando alla luce numerosi casi di corruzione, aumentando la pressione sui governi affinché agiscano. Inoltre, alcune istituzioni africane, come la Corte Africana dei Diritti dell’Uomo e dei Popoli, stanno cercando di rafforzare la giustizia e la responsabilità. 

Un ruolo importante potrebbe essere svolto dalle nuove tecnologie e dalla digitalizzazione dei servizi pubblici. L’introduzione di piattaforme trasparenti per la gestione dei fondi pubblici e l’uso della blockchain per monitorare le transazioni finanziarie potrebbero ridurre le opportunità di corruzione.

Inoltre, è fondamentale coinvolgere le nuove generazioni nel processo di cambiamento. Programmi educativi mirati a promuovere la cultura della legalità e della trasparenza possono contribuire a creare una cittadinanza più consapevole e meno tollerante verso la corruzione.

Tuttavia, senza un impegno serio da parte degli stessi Stati africani e senza riforme strutturali profonde, il diritto internazionale da solo non basterà a debellare la corruzione. Servono azioni più incisive, maggiore trasparenza e soprattutto la volontà politica di cambiare davvero le cose.